di DIEGO GALLI –
VITERBO – “Quando l’acqua la gestiva il Comune, il sindaco andava a casa quando le cose non funzionavano. Non c’erano bollette pazze e i cittadini sapevano bene a chi rivolgersi”. Con queste parole Paola Celletti, rappresentante del comitato “Non ce la beviamo”, ha sintetizzato i problemi che le persone riunitisi stamattina hanno voluto sottolineare ai sindaci riuniti in Provincia della Tuscia questa mattina.
“Come se non bastasse, l’assemblea che si sta svolgendo tra i sindaci e Talete, in quanto pubblica, dovrebbe essere invalidata perché nessuno di noi è stato fatto entrare, nemmeno dei rappresentanti”, ha aggiunto successivamente.

Il sit-in, che non ha purtroppo ricevuto ascolto da parte dei primi cittadini, ha raccolto invece consenso da parte dell’opposizione del Comune di Viterbo. Tra i presenti, infatti, Luisa Ciambella (PD), Chiara Frontini (Viterbo 2020) e Massimo Erbetti (M5S), terzetto da sempre “sul piede di guerra” per quanto riguarda la difficile situazione Talete che i cittadini viterbesi – e non solo loro – sono costretti a subire da tempo.
Non sono mancati cori contro il sindaco di Viterbo Giovanni Arena da parte dei cittadini presenti, i quali affermano di “non sentirsi più rappresentati da chi non li rende partecipi”. Alle loro voci si è unita anche quella di Pietro Benedetti, volto noto ai viterbesi e agli amanti del teatro, che ha intrattenuto la folla con un’arringa accorata, dedicata “al vero Talete, quello che tutti noi dovremmo prendere d’esempio e che i signori lassù riuniti (in Provincia, ndr) ignorano”.
L’acqua, un bene primario necessario alla vita, sta venendo gestita come se fosse una cosa privata – ha aggiunto poi Paola Celletti – Non è possibile che si lascino anziani senza acqua per una bolletta non pagata. Oggi, come se non bastasse, chi ci governa tratta ancora per far entrare in Talete dei soci privati, nonostante ci sia una legge ben precisa che ci ricorda che l’acqua deve essere un bene pubblico. Chiediamo ai sindaci della Tuscia e al presidente della Provincia Pietro Nocchi di rispettare le scelte e le delibere approvate dai singoli comuni, dove viene ribadito la contrarietà dei cittadini all’ingresso di società nella gestione dell’acqua, e di far fronte ai costi esagerati che ormai tutti siamo costretti a sopportare”. Dalla Provincia, tuttavia, nessuna risposta e nessun accenno è giunto dopo tre ore di proteste ininterrotte.
Contemporaneamente, presso Piazza del Plebiscito, un altro gruppo, guidato da Lucio Matteucci (Viterbo Civica) si è ritrovato per un flash mob di protesta contro l’arrivo di nuovi rifiuti. “L’ennesimo schiaffo da parte di Zingaretti e della Regione Lazio”, ha dichiarato Matteucci, che oggi ha rappresentato anche i lavoratori del settore turistico “abbandonati da tutto e tutti in questa pandemia”.
“Come se non bastasse – ha aggiunto – non comprendiamo l’ostinazione del governo sul mantenere il coprifuoco. Così come è ora, i turisti ci snobbano preferendo altre mete, come Spagna e Grecia, dove si fanno meno problemi”. Oggi, intanto, siamo rientrati in zona gialla, anche se moltissimi sono ancora i dubbi che restano tra i cittadini, soprattutto tra coloro che possiedono bar e ristoranti privi di dehors esterni dove poter ospitare clienti.