Arresto per omicidio colposo e sfruttamento: drammatica vicenda nel settore agricolo di Montalto di Castro

di REDAZIONE-

MONTALTO DI CASTRO (Viterbo)- Una tragedia si è consumata nelle campagne di Montalto di Castro, dove il bracciante tunisino Nasser Al Masoudi, 57 anni, ha perso la vita a causa delle estreme condizioni di lavoro. I responsabili di questa drammatica vicenda sono stati individuati in Antonio e Vincenzo Madera, padre e figlio, proprietari di un’azienda di frutta e verdura. L’arresto è scattato con le accuse di omicidio colposo e sfruttamento lavorativo.

Le indagini condotte dai carabinieri hanno rivelato come sei lavoratori tunisini, di cui tre privi di permesso di soggiorno, erano impiegati illegalmente e costretti a lavorare in condizioni estreme Il caso di Al Masoudi è particolarmente doloroso: durante la raccolta di cocomeri sotto il sole cocente, ha subito un grave colpo di calore. Nonostante le condizioni critiche, è stato lasciato all’ombra dai colleghi che chiedevano aiuto, e successivamente è stato  caricato inconscio su un’auto da Antonio Madera, che lo ha poi abbandonato all’ingresso dell’ospedale di Tarquinia. Dopo due giorni di agonia il giovane è deceduto.

Il processo ora è nelle fasi iniziali, con l’udienza preliminare presso il Tribunale di Civitavecchia che determinerà il corso delle azioni legali contro i Madera. Attualmente agli arresti domiciliari, padre e figlio sono monitorati tramite braccialetto elettronico.

Questo tragico episodio ha portato alla ribalta la grave problematica dello sfruttamento lavorativo nel settore agricolo, sollevando la necessità di interventi normativi e controlli più stringenti.

Presunzione di innocenza: Il sistema penale italiano è fondato sulla presunzione di innocenza, un principio cardine sancito dall’articolo 27 della Costituzione italiana. Secondo questo articolo, una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”. Questo significa che, nel contesto giuridico italiano, ogni individuo è considerato innocente fino a quando non viene emessa una sentenza definitiva di condanna.

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