Arriva a Frosinone la prima tappa laziale della Clean Cities Campaign

FROSINONELa campagna itinerante Clean Cities organizzata da Legambiente è arrivata questa mattina a Frosinone per presentare i dati sull’inquinamento atmosferico e le proposte di politiche necessarie a rispondere agli impegni di riduzione imminenti. Stamattina, associazioni e cittadini dei centri più inquinati del capoluogo ciociaro e della Valle del Sacco si sono dati appuntamento in Piazzale De Matthaeis in un flash mob organizzato per ribadire l’urgenza di ridurre l’inquinamento atmosferico. Frosinone è, infatti, tra le città più inquinate d’Italia anche nel 2022, come dimostra la centralina ARPA Lazio di Frosinone Scalo che ha registrato ben 61 giorni di sforamento del limite di 50 ug/m3 di PM10, contro i 35 massimi consentiti dalla legge.

Inoltre, dagli ultimi dati Arpa non emerge alcun segnale di miglioramento: al 15 febbraio, infatti, i superamenti nella stessa centralina sono già 27. La qualità dell’aria di Frosinone peraltro non è neanche la peggiore della provincia: ancora più grave è la situazione di Ceccano che con 38 giorni di sforamenti ha già superato, dopo solo un mese e mezzo, il numero massimo consentito dalla legge nell’anno (dati aggiornati al 15/02/2023 – fonte: http://www.arpalazio.net/main/aria/sci/qa/misure/PM10.php). Già critica la situazione anche dai dati delle centraline di Cassino con 22 superamenti e Colleferro con 27 superamenti che se anche si trova in provincia di Roma è nella porzione più settentrionale della Valle del Sacco. Negli ultimi giorni dati sempre oltre i limiti anche a FerentinoFrosinone Via Mazzini e Anagni con il picco nella giornata del 15 febbraio di 119 ug/m3 di PM10 raggiunti a Ceccano.

Ma la situazione è destinata a peggiorare, vista la nuova normativa sulla qualità dell’aria più stringente di quella attuale che per Frosinone comporterebbe una riduzione necessaria del 26% per il PM10, del 41% per il PM2.5 e del 26% per gli Ossidi d’azoto (NO2) entro il 2030. Nonostante una modesta diminuzione dei valori negli ultimi 10 anni (-6% per le PM10), sarà difficile rientrare nei limiti europei previsti fra solo 7 anni.

“Siamo venuti a presentare questi dati a Frosinone per dire basta, la situazione è critica e l’urgenza di agire è assoluta”, dichiarano Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio e Antonio Setale, vicepresidente del circolo Legambiente di Frosinone. “La pessima qualità dell’aria a Frosinone e nella Valle del Sacco è una “emergenza ambientale cronica” che sta causando importanti problemi di salute pubblica. Nonostante ciò, le misure approvate il 12 gennaio scorso dal Comune di Frosinone sono insufficienti e limitate alle sole emergenze. Servono subito misure permanenti di limitazione alla circolazione dei veicoli più inquinanti, e dei mezzi pesanti nel centro urbano, come anche la transizione all’elettrico dei veicoli commerciali”. Serve più in generale una spinta all’elettrificazione dei consumi energetici: a tale riguardo, la vertenza lanciata da Legambiente sulla riconversione dell’aeroporto militare Moscardini in parco fotovoltaico va esattamente in questa direzione, e potrà portare notevoli benefici a livello locale se parte dell’energia prodotta sarà destinata alle realtà produttive e alle famiglie del territorio. Tra le proposte avanzate, quest’oggi, ci sono inoltre il ripristino delle domeniche ecologiche, un trasporto pubblico più accessibile, la predisposizione di servizi come Move-In, già attivi in diverse regioni padane. Ma anche misure per impianti di combustione a biomassa, il divieto di combustioni all’aperto e il divieto di spandimento dei liquami zootecnici, causa della generazione del particolato secondario.

Tutto ciò potrebbe non bastare: per questo oggi è stata lanciata una proposta ambiziosa rivolta al Governo di modificare il limite di velocità a 110 km/h sull’A1 da Colleferro a Cassino per inquinamento. “Chiediamo al Governo di modificare il codice della strada per introdurre l’abbassamento dei limiti di velocità nelle aree cronicamente colpite dall’inquinamento come la Valle del Sacco, durante tutto il periodo autunnale e invernale – dichiara Andrea Minutolo, Responsabile Scientifico nazionale di Legambiente. “È infatti provato che la riduzione della velocità comporta una riduzione sensibile delle emissioni di particolato dei veicoli a motore”.

Clean Cities è un viaggio in 18 capoluoghi italiani, da Nord a Sud, per promuovere con forza una nuova mobilità urbana: più sicura, più efficiente, meno inquinante. L’iniziativa rientra nell’ambito della Clean Cities Campaign, un network europeo di associazioni ambientaliste e movimenti di base che ha come obiettivo una mobilità urbana a zero emissioni entro il 2030.  Dopo Frosinone la campagna itinerante di Legambiente andrà a Bologna (18 febbraio), Roma (20 febbraio) Padova (22 febbraio), Perugia (23 e 24 febbraio), Trieste (25 febbraio), Palermo (25 febbraio), Catania (27 febbraio), Prato (27 e 28 febbraio) e Firenze (1 e 2 marzo).

 

Il racconto della campagna e la petizione

È possibile seguire tutte le tappe di Clean Cities sulle pagine Facebook e Instagram Legambiente Lab e Twitter GreenMobility. Infine, Legambiente lancia anche per quest’anno la petizione on line “Ci siamo rotti i polmoni. No allo smog!” con la quale chiede al Governo risposte urgenti nella lotta allo smog, a partire dagli interventi sulla mobilità e l’uso dello spazio pubblico e della strada. Firmala anche tu >> https://attivati.legambiente.it/malaria

  

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