di ANNA MARIA STEFANINI-
ROMA- Nella società multiculturale e multireligiosa in cui viviamo, è di fondamentale importanza promuovere la pace, la comprensione reciproca e il rispetto delle diversità. Ed è proprio questo l’obiettivo dell’evento “Arte e Pace”, ideato e curato dalla manager culturale Anna Maria Brazzò, un’iniziativa dedicata all’interreligione e all’interculturalità.
L’evento si è svolto ieri, 7 giugno 2024, dalle ore 16, in una cornice unica: la prestigiosa Sala della Regina a Montecitorio. Nel cuore della capitale, dunque, l’incontro di dialogo tra culture e religioni diverse è stato un’occasione per celebrare le differenze, ma anche per scoprire ciò che unisce, per promuovere la cooperazione e la solidarietà tra le varie comunità.
Come quelle del Cielo, del resto, anche le vie della Pace sono infinite e molte di queste passano per i territori dell’Arte, ma a differenzadelle vie del Cielo e di quelle lastricate dell’inferno, le strade dell’arte sono bidirezionali: l’arte muove il mondo e gli artisti sono le “ANTENNE DELL’UMANITÀ”. Le arti concorrono ai bioritmi della Pace in almeno due modi:
un modo diretto, subliminale ed esplicito e un modo indiretto e implicito.
Anche quando l’opera d’arte non richiama esplicitamente la pace, nelle forme, nei colori, noi possiamo sentirne l’essenza. Questo perchè le forme, la plasticità e i cromatismi del linguaggio artistico interagiscono con gli stati di coscienza delle persone. La musica, i dipinti, la legalità, la moda possono richiamare, nella plasticità, nei valori e nei cromatismi, la Pace. Tuttavia, in alcuni casi, l’artista scende direttamente in campo, come RUBENS E PICASSO.
IL PRIMO CON “LE CONSEGUENZE DELLA GUERRA”, IL SECONDO CON “GUERNICA”.
L’ARTE è la politica buona dell’anima.
Chi meglio di Anna Maria Brazzò, da sempre ambasciatrice di Cultura, Bellezza, Arte e Pace, e profonda conoscitrice dell’animo umano, con la sua vulcanica creatività, poteva promuovere un evento dedicato a queste tematiche?
Il pomeriggio è stato articolato in incontri interreligiosi, convegno, premiazione di illustri personaggi, eccellenze nel loro campo, ambasciatori di pace e intercultura. Tutto in nome della Pace.
Estremamente emozionante e di elevata sacralità il rito propiziatorio iniziale eseguito da un monaco buddhista della Comunità Buddhista di Roma.
Monsignor Jean Marie Gervais, presidente dell’Associazione Tota Pulchra e Prefetto Coadiutore del Capitolo della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano, in rappresentanza della religione cattolica, ha stretto simbolicamente la mano al monaco per sottolineare il rispetto e l’importanza del dialogo interreligioso.
Monsignor Gervais ha poi relazionato sul tema interreligioso della pace e ha presentato il premio.
I soprano internazionali Ana Lushi e Ombretta Santoro hanno eseguito brani musicali anche in onore del centesimo anniversario della scomparsa di Giacomo Puccini, avvenuta nel 1924.
La giornalista Anna Maria Stefanini ha presentato l’evento, ripreso anche dal Tg3. Il giornalista Ettore Lembo ha relazionato sul tema.
C’è stata poi la consegna dei premi Oscar della Pace dello scultore Amedeo Ferrari a personalità che si sono distinte nel promuovere la pace in diversi ambiti:
– ALL’AMBASCIATA IRACHENA, Amedeo Jaafar Abdulwahid, funzionario affari ambasciata Irakena, ha ritirato il premio
– ALLA RAI, premiata la dirigente ANNA NICOLETTI
– ARTISTI DEI QUADRI VIVENTI DEL CARAVAGGIO (Les tableaux Vivants)
– JORIT AGOCH
– MONSIGNOR JEAN MARIE GERVAIS
– PER LA MODA ANNA NORI E GIOVANNA LAURETTA
– PER LA MEDICINA PROF. DI CICCO AL DOTT. FRANCESCO RAPONI
– PER LA LEGALITÀ ALL’EX QUESTORE DI VITERBO DOTT. GIANCARLO SANT’ELIA
– PER L’ARTE CULINARIA AL PASTICCIERE MAGGI
– PER L’IMPEGNO SOCIALE ALLA PRINCIPESSA CONNY CARACCIOLO E AL PRINCIPE MARCO DORIA.
L’evento ha messo in luce la bellezza e la ricchezza delle diverse tradizioni culturali e spirituali presenti nella nostra società. Presenti anche rappresentanti della religione ebraica, giornalisti, esponenti della cultura romana e internazionale, delle istituzioni e della nobiltà.
ARTE E PACE vuole essere un punto di partenza per una maggiore consapevolezza e sensibilizzazione sull’importanza della pace, dell’interreligione e dell’interculturalità. L’obiettivo è quello di promuovere un dialogo aperto e costruttivo tra le varie comunità, per favorire la creazione di legami solidi e duraturi basati sul rispetto reciproco e sulla collaborazione.