di MARIELLA ZADRO –
VITERBO – Nel prossimo incontro organizzato dalla sezione “Pasquale Picone” di Viterbo, Società Filosofica Italiana, (SFI)si parlerà di Arte e Storia nella postmodernità del XX secolo.
L’appuntamento è per giovedì 27 marzo alle ore 16:30 presso il cocktail bar XO di Viterbo, a via Fernando Molini, n°6 (angolo via Garbini, al pianterreno del palazzo Assicurazioni Generali.
Nel 1979 il filosofo Jean-François Lyotard (1924-1998) pubblicò in Francia, La conditione postmoderne, un saggio che divenne ben presto un best seller tradotto in più lingue – l’edizione italiana risale al 1981 – perché in esso l’Autore dava una precisa e articolata definizione del postmoderno, guardando a molti aspetti che caratterizzavano la società industrializzata del secondo dopoguerra.
Questo il preambolo dell’incontro che vedrà gli interventi dal Prof. Aurelio Rizzacasa, e gli artisti Giuseppe Fochesato e Alfonso Talotta, che presenteranno il tema dell’incontro, dedicato al complesso rapporto esistente tra l’Arte e la realtà storica, universalmente conosciuta come postmoderna.
Sarà presentata la Porta d’Europa di Mimo Paladino, posta sul promontorio più meridionale dell’Isola di Lampedusa.
“A memoria di tutte quelle persone che hanno tentato invano di raggiungere le nostre coste e hanno finito per perdere la vita in mare, è stato posto tra Cala Spugne ed il Porto Vecchio, questo monumento di quasi cinque metri di altezza e di tre metri di larghezza, realizzato in ceramica refrattaria e ferro zincato ad opera dallo scultore Mimmo Paladino. L’opera, inaugurata il 28 giugno 2008, è stata promossa dall’associazione lampedusana Alternativa Giovani, Amani e Arnoldo Mosca Mondadori. In seguito, Grazie ad una raccolta fondi e con il contributo di Unicoop Firenze, è stato possibile il 3 ottobre 2021 inaugurare la Porta d’Europa restaurata, nel Giorno della Memoria, ricordando il naufragio del 3 ottobre 2013 in cui, a largo di Lampedusa, persero la vita 368 persone”.
Inoltre, sarà illustrata un’opera di Carlo Maria Mariani, considerato “Pittore come storico dell’arte”, infatti la sua pratica si basa sul lavoro di ricerca, piuttosto sulla manualità del dipingere.
Un incontro da mettere in agenda vista la rilevanza dei temi e delle implicazioni estetiche che i relatori sapranno illustrare, tanto da coinvolgere i presenti in un ricco dibattito.