ROMA- Mettere da parte il conflitto e lavorare insieme a soluzioni di welfare e solidarietà. Lo hanno fatto gli artigiani e le aziende del settore che nel 2023 attraverso la bilateralità hanno erogato 169.333 prestazioni, suddivise tra 37.150 interventi a favore delle imprese e 132.183 destinati ai lavoratori dipendenti. A dirlo è il primo Bilancio sociale pubblicato dall’Ente Bilaterale Nazionale dell’Artigianato (Ebna) insieme al Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato (Fsba) e presentato nella Sala del Consiglio della Camera di Commercio di Roma.
‘Le prestazioni erogate dalla bilateralità artigiana’, questo il titolo del Rapporto che offre un’analisi dettagliata delleattività svolte a supporto delle imprese e dei lavoratori dell’artigianato attraverso il sistema della bilateralità. Il rapporto, al suo interno, riassume le attività dei 19 enti bilaterali regionali e dei 2 enti delle Province autonome di Trento e Bolzano, fornendo un quadro completo delle numerose prestazioni messe a disposizione nel 2023 per rispondere alle diverse esigenze del comparto artigiano.
‘Questo primo Bilancio sociale della Bilateralità dell’artigianato restituisce la rappresentazione chiara del positivo impatto che la nostra bilateralità ha nei confronti delle lavoratrici, dei lavoratori e delle imprese del territorio. Altrettanto importante è stata, nel 2023, l‘attività di sostegno al reddito resa dal Fondo di Solidarietà bilaterale alternativo dell’Artigianato, che costituisce un esempio importante di ammortizzatore sociale gestito pariteticamente dalle parti sociali del comparto, per fare fronte in maniera mirata e tempestiva alle reali esigenze delle imprese artigiane’, ha detto Riccardo Giovani, presidente di Ebna e Fsba.
Per Angelo Emilio Colombini, vicepresidente di Ebna e Fsba, ‘il protagonismo delle Parti sociali ha permesso, da oltre 30 anni, di costruire e potenziare, attraverso gli accordi interconfederali e i contratti collettivi nazionali di lavoro del comparto, un sistema di welfare contrattuale e bilaterale articolato che, con le sue prestazioni, copre importanti bisogni e aspetti della vita delle lavoratrici e dei lavoratori occupati nelle imprese artigiane, come gli aiuti alle famiglie, la formazione, la sanità integrativa, l’assegno di integrazione salariale in presenza di crisi aziendale’.
Stefano Di Niola, direttore di Ebna e Fsba, ha aggiunto che ‘i numeri del nostro primo bilancio sociale presentati oggi dimostrano che la bilateralità buona, che eroga prestazioni per centinaia di milioni di euro l’anno per circa 100mila lavoratori e oltre 20mila imprese del comparto, è un elemento ormai imprescindibile per sostenere l’economia nei territori. Le 21 schede degli enti bilaterali territoriali dell’artigianato presenti nel bilancio sociale e il quadro nazionale di sintesi con le prestazioni di welfare, quelle destinate allo sviluppo delle imprese e quelle per il sostegno al reddito di Fsba, evidenziano la ricchezza e il valore dell’approccio dal territorio che da sempre contraddistingue l’artigianato’.
MOLTEPLICITÀ DELLE PRESTAZIONI
Gli enti bilaterali regionali e delle Province autonome hanno erogato prestazioni che spaziano dal sostegno al reddito, gestito dal Fsba in caso di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa, fino a interventi innovativi per la transizione digitale e ecologica delle imprese. Questo ampio ventaglio di servizi risponde a bisogni concreti e specifici, come le spese legali e amministrative, i contributi per l’acquisto e la ristrutturazione della casa, e il supporto per la mobilità dei lavoratori attraverso abbonamenti ai trasporti pubblici. Alcune tipologie di prestazioni, come quelle legate al caro vita, sono state comuni a livello interregionale, mentre altre hanno risposto a necessità specifiche dei singoli territori, delineando un allineamento tra le esigenze locali e le caratteristiche dell’offerta.
DISTRIBUZIONE DELLE PRESTAZIONI E IMPATTO ECONOMICO:
Nel 2023 sono state erogate complessivamente 169.333 prestazioni, di cui 37.150 destinate alle imprese e 132.183 ai lavoratori dipendenti. Tali prestazioni hanno raggiunto 21.600 imprese e 92.596 lavoratori, confermando un’ampia diffusione e un accesso capillare alle risorse messe a disposizione dal sistema bilaterale. Il valore economico complessivo delle prestazioni erogate ammonta a 134,4 milioni di euro, con 23,9 milioni di euro destinati alle imprese e 110,5 milioni di euro ai lavoratori. Le prestazioni economiche per le imprese si sono focalizzate, oltre che sul sostegno alla formazione continua (9.500 interventi), sulle spese legali e amministrative (16%) e su misure di supporto per il caro vita (12,2%).
FOCUS SU FORMAZIONE E INNOVAZIONE
La formazione continua è stata un pilastro fondamentale per le imprese, con interventi volti all’aggiornamento delle competenze professionali per favorire l’innovazione e la crescita aziendale. Questo impegno si è tradotto in progetti di aggiornamento e qualificazione, volti a preparare le imprese a fronteggiare le sfide tecnologiche e le transizioni digitali ed ecologiche. Le prestazioni per l’innovazione e l’aggiornamento aziendale hanno finanziato investimenti chiave per favorire l’adozione di nuove pratiche e tecnologie, promuovendo la competitività del comparto artigiano.
CONCILIAZIONE VITA-LAVORO E SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE
Un altro elemento centrale è stato il sostegno alla conciliazione tra vita e lavoro, con prestazioni dedicate ai congedi parentali, bonus natalità, e contributi per l’istruzione dei figli. In particolare, i lavoratori tra i 25 e i 34 anni hanno beneficiato di prestazioni come il supporto per asili nido e centri estivi, che facilitano una migliore gestione del tempo familiare e lavorativo. Le prestazioni dedicate alle famiglie, volte a sostenere il reddito e a ridurre l’impatto delle spese essenziali, sono state cruciali per affrontare le sfide economiche legate al costo crescente della vita. Tali misure hanno risposto alle necessità emerse dal contesto socio-economico, in cui gran parte del budget familiare è destinato alle spese per abitazione e utenze.
Alla presentazione del Rapporto è seguita una tavola rotonda moderata dal direttore dell’agenzia di stampa Dire, Nico Perrone, a cui hanno partecipato i rappresentanti delle principali organizzazioni artigiane e sindacali, condividendo le loro visioni e proposte per il futuro della bilateralità artigiana. Per Rosa Gentile di Confartigianato Imprese, ‘il Bilancio sociale è uno strumento importante, di significato e valore, un’occasione di studio, analisi e riflessione; un documento di riconoscimento in cui si evidenzia l’impegno concreto posto a favore della categoria e della coesione sociale’. Anche per Francesca Re David, della Cgil, la pubblicazione del Bilancio invita a ‘riflettere e comprendere, spinge ad agire nella piena consapevolezza e trasparenza dei numeri, e costituisce al contempo un fattore concreto di testimonianza di impegno e coordinamento territoriale e nazionale’.
Dalla Cna, Maurizio De Carli ha sottolineato come il Bilancio sociale sia ‘uno strumento di coesione e stabilità che si affianca alla contrattazione collettiva e si inserisce nel nuovo, indifferibile scenario della bilateralità e delle prestazioni attese da lavoratori e imprese’. Per Mattia Pirulli della Cisl, con questo studio ‘la bilateralità dà una risposta concreta alle parti sociali integrando il sistema; la sua presentazione ha rappresentato un punto di ripartenza per poter guardare al futuro con maggiore consapevolezza e fiducia’. Ivana Veronese della Uil ha poi spiegato che ‘si tratta di uno strumento fondamentale che evidenzia il gran lavoro fatto da Ebna, Fsb e dagli altri partner coinvolti, per garantire un’efficace risposta in termini di ammortizzatori sociali, sempre nel rispetto di tutti gli strumenti contrattuali esistenti’.
E ancora, Danilo Barduzzi di Casartigiani ha detto che ‘questo strumento ha un valore aggiunto: sarà compreso maggiormente nei mesi a venire, nel confronto con i dati attuali. Ma è già comunque prova della buona scommessa portata avanti dal comparto e della sua resilienza alle difficoltà congiunturali’. Giuseppe Lazzeroni di Claai ha infine sottolineato ‘l’importanza di questo incontro per portare a conoscenza quanto realizzato, ma anche quanto c’è ancora da fare, considerato lo scenario inedito in cui deve muoversi il comparto, ora che è in buona parte animato nel nostro Paese da lavoratori stranieri e dalle loro imprese, dovendo con ciò rispondere a nuove attese e nuove esigenze’.
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