Asia USB scende in piazza in tutta Italia, lo ha fatto anche a Viterbo, in piazza del Plebiscito

di MARTINA DI BARTOLO –

VITERBO – Oggi, 18 Dicembre, alle ore 11:00, davanti all’edificio della Prefettura, si è svolta la manifestazione Asia USB (Unione Sindacale di Base). L’evento è iniziato con poche persone: oltre ai manifestanti vi erano pochi altri osservatori. “Dal 1 Gennaio in piena pandemia, studenti, lavoratori, famiglie e piccoli artigiani avranno le forzegiudiziarie che bussano alla loro porta perché non riescono a far fronte ai pagamenti a causa dei lavori precari – ha esclamato il sindacato – Negli ultimi 5 anni nel nostro paese sono state emanate circa 350 mila sentenze di sfratto, di queste circa il 90% per morosità incolpevole. Sono la conseguenza di una crisi economica che sta colpendo il nostro sistema produttivo già prima della pandemia con la perdita di centinaia di posti di lavoro, e dell’ormai cronica assenza della politica pubblica per la casa. Non ci si dimentica però di allungare una mano per grandi rendite e costruttori nei decreti ristoro appena approvati nella legge di bilancio in discussione, i soldi vengono regalati a chi affitta, fondi a pioggia, senza nessun controllo. Oggi siamo in piazza in tutta Italia vogliamo: blocco degli sfratti e pignoramenti per tutta la durata della pandemia; nuovo piano decennale di 1 milione di case popolari; fondi per finanziare la politica abilitativa; utilizzo di tutti i fondi  ex Gesca ; reddito d’emergenza”. A seguire un’altra ragazza manifestate ha preso la parola: “A livello provinciale, su tutto il territorio della Tuscia, una famiglia su 4 fa fatica a sostenere il pagamento dell’affitto delle utenze  tanto da essere indietro con i pagamenti, le case popolari quando ci sono, si trovano in zone isolate. Immaginiamo un lavoratore, precario, con figli a carico sbattuto in un paese sperduto dove ci sono pochissimi collegamenti e zero servizi. Le case popolari, quando ci sono, sono abbandonate all’incuria, non vengono effettuati i doverosi lavori di manutenzione. La casa è un diritto e se ne abbiamo bisogno è perché siamo intrappolati da un sistema che  impone di lavorare a nero a tempo indeterminato, senza basi economiche stabili. Scendiamo in piazza per farci sentire. I soldi devono essere investiti nelle case popolari e non per coprire le corruzioni del politico di turno. Non ci accontentiamo delle solite spiegazioni “i soldi non ci sono”, i soldi ci sono! La casa popolare è un nostro diritto, e se non ce lo danno ce lo prendiamo!”. A concludere la protesta è stato un altro manifestate il quale ha ribadito i concetti enfatizzandoli: “La dittatura è caos, il fascismo che arriva è già incistato nella spregiudicata violenza dei poteri dominanti. L’attuale governo è responsabile non solo dell’infamia e dell’orrore  che è stato descritto prima dagli interventi fatti su questa piazza. Le vite, durante questa pandemia, potevano e dovevano essere salvate con una politica sanitaria decente, che riconoscesse i diritti umani di tutti. Il secondo terrore che abbiamo tutti è il ritorno del fascismo, dobbiamo contrastare il neofascismo ufficiale del partito della Meloni e neofascismo leghista. Dobbiamo vincerla questa paura. Ci dobbiamo porre l’esigenza di un altro governo che adotti i provvedimenti fondamentali che è necessario adottare. Facciamo prevalere il bene comune”.

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