Assemblea provinciale del Pd, le dichiarazioni di Alessandro Mazzoli

CIVITA CASTELLANA (Viterbo) – Ieri pomeriggio si è svolta, in modalità online, l’assemblea degli iscritti del circolo di Civita Castellana alla presenza del Segretario regionale, Sen Bruno Astorre. Il sottoscritto ha partecipato per conto della Federazione in qualità di Presidente dell’Assemblea provinciale.
E’ stato un confronto impegnativo e approfondito, durato oltre tre ore, che si è reso necessario di fronte alla seconda sconfitta consecutiva nel giro di un anno alle elezioni comunali di Civita Castellana.
In queste ore purtroppo stanno circolando versioni non veritiere su ciò che ieri avrebbero detto e sostenuto i rappresentanti provinciali e regionali del partito e, personalmente, sento l’esigenza di chiarire (sinteticamente) proprio per il rispetto che si deve alla discussione che c’è stata e a coloro che hanno partecipato.
Penso che non si possa comprendere questa sconfitta se si guarda soltanto all’ultima campagna elettorale. I segnali sulle nostre difficoltà a Civita Castellana, e non solo lì, originano da alcuni anni a questa parte e comprendono errori e sottovalutazioni non solo di carattere locale ma che il nostro partito e i nostri governi hanno compiuto in ambito nazionale. Penso, per esempio, ai temi del lavoro e dell’impresa e alla rottura con i sindacati. Cioè credo che dovremmo prendere atto che si è rotto un rapporto di fiducia tra una parte della città che aveva tradizionalmente guardato a noi ma che oggi non ci ritiene più affidabili e credibili.
La serietà e la profondità di questo problema non consente a nessuno di cavarsela personalizzando le responsabilità della sconfitta. E’ colpa di tizio. No, è colpa di caio. Questa semmai è la reazione che conferma le difficoltà nelle quali ci troviamo come partito.
La giusta reazione dovrebbe essere dire che così non va e che è necessario riaprire porte e finestre del partito per ricostruire un legame vero con tante, troppe persone che si sono allontanate e una comprensione reale dei problemi della città e del territorio. Per fare questo non bisogna badare al bilancino delle componenti interne. Bisogna mettersi in gioco, aprirsi al confronto e alla critica e avviare una ricostruzione vera che ridia corpo, anima, identità al Partito Democratico e nello stesso tempo favorisca il rilancio di un progetto di centrosinistra. Per riuscire in questo serve un congresso straordinario del circolo. Chiudersi ora sarebbe l’errore più grande.
In ordine poi all’organizzazione e all’iniziativa del gruppo del PD in consiglio comunale ho sostenuto, e sostengo, che si debba adottare la soluzione più lineare e più istituzionale: scegliere come capogruppo colui il quale è stato il nostro candidato a Sindaco, Domenico Cancilla. Perché penso che un partito serio faccia così. Perché è su Cancilla che il PD ha trovato l’unità dopo una discussione difficile. Perché è stato Cancilla ad esprimere agli occhi della città il nostro percorso e la sintesi tra la nostra squadra e il nostro programma. E l’intervento del Segretario regionale Astorre è stato chiaramente concorde con questa impostazione, chiedendo al partito di Civita Castellana di andare a congresso e di fare scelte ordinate e senza forzature sulla figura del capogruppo in consiglio comunale. Proprio questa mattina, in una conversazione telefonica in cui commentavamo quanto apparso su alcuni siti, il Segretario regionale mi ha ribadito e confermato queste sue posizioni.
Naturalmente nel fare riferimento alle ricostruzioni giornalistiche non intendo attribuire alcuna responsabilità alle testate e agli operatori dell’informazione. Ieri l’assemblea non era aperta alla stampa. Quindi è chiaro che qualcuno dei partecipanti ha ritenuto di riferire cose non vere per condizionare il confronto. Ma se si devono mistificare le idee degli altri per affermare le proprie, c’è qualcosa che non va.

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