“Associazione Borromina”: nel segno di Donna Olimpia

di ANNA MARIA STEFANINI-

SAN MARTINO AL CIMINO (Viterbo)- Una nuova realtà culturale è sorta nel magnifico borgo di San Martino al Cimino, è stata chiamata Associazione Borromina, e ce ne parla direttamente il suo Presidente Sebastian Serafini.
Perché una nuova associazione? “La Borromina in realtà è sorta già da qualche anno, ma agli inizi per motivi puramente burocratici. In primis ci fu l’esigenza e la richiesta di una associazione che potesse interagire con la Proloco e la Regione Lazio, in merito ai progetti culturali da svolgersi presso Palazzo Doria Pamphili. Successivamente, vedendo gli ottimi risultati conseguiti con le manifestazioni via via realizzate, si è palesato materialmente fra tutti coloro che oggi formano la Borromina, che “il Palazzo” – dice ridendo Sebastian – come lo chiamiamo a San Martino per intendere le attività che gli ruotano attorno, non poteva e non doveva dipendere da commistioni con alcun’altra realtà, perché si doveva essere liberi di prendere le proprie scelte organizzative, economiche, di indirizzo culturale ed artistico. Palazzo non poteva avere le mani legate. Col senno di poi dobbiamo dire che mai scelta fu più adeguata.”
Come mai avete deciso un nome così particolare? “Ci abbiamo pensato un po’ a dire il vero, le idee sono state tante sia per il nome dell’associazione che per il logo che la doveva rappresentare. Volevamo un richiamo artistico a San Martino che però non fosse scontato, e fu così che si ebbe l’idea di riprendere una sezione del progetto originale che il Borromini fece per la scala a chiocciola interna a Palazzo Doria Pamphilj, che venne elaborato graficamente da Sara Valleriani con l’aiuto del caro Gianni Ambrosini e poi, dato che si trattava di una associazione, si propose di trasformarne il nome al femminile. Così è nata Associazione Borromina, con il logo che potete ammirare.”

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Quali sono gli scopi della Borromina?
“Senza ombra di dubbio la nostra ispirazione principale è la figura della Principessa Donna Olimpia Maidalchini Pamphilj, senza la quale oggi non avremmo San Martino con tutte le sue bellezze. Quindi organizzare e curare al meglio le rappresentazioni storico teatrali che si terranno tanto a Palazzo quanto in altri ambienti del borgo nonché, come ad esempio questa estate, presso gli antichi feudi Pamphiliani con cui faremo gemellaggio. Sto ovviamente parlando della Ottobrata Samartinese – la rievocazione storica della visita di Papa Innocenzo X Pamphilj alla cognata Donna Olimpia nell’ottobre del 1653 – di cui da quest’anno la Borromina è l’unica protagonista e responsabile per la messa in scena, per cui l’infaticabile e continuo lavoro degli amici Andrea Marchi ed Antonio Marcucci ci sta permettendo di arricchire abiti, oggetti di scena, elementi di arredo, per rendere sempre più veritiera e d’impatto la rappresentazione. Per questo obiettivo è fondamentale il supporto dello storico Pamphiliano Colombo Bastianelli, con il quale lavoriamo fianco a fianco per rendere giusta verità alla figura di una grande donna del suo tempo, senza tutte le dicerie ed i fronzoli da leggenda che ancora oggi la dipingono come quello che mai fu. Oltre all’Ottobrata però, grazie alla sinergia con altre realtà collaborative di San Martino, sono in programma incontri culturali, cenacoli letterari, insomma attività di spessore che spaziano con un largo respiro per il bene e l’immagine del paese. Anche per tale serietà di obiettivi, grazie a contatti che ho messo più che volentieri a disposizione, già godiamo di importanti patrocini ed avremo in futuro ospiti di rilevante importanza.
Da chi è composta l’Associazione Borromina?
“Prima di tutto non posso non nominare alcuni amici con cui ho condiviso gli ultimi 23 anni “teatrali” della mia vita, con i quali siamo ora confluiti nella Borromina per un nuovo cammino teatrale. Il grande Presidente Stefano Cenani, Marisa “Asia” Delle Monache, Simone Morucci, il compagno di scena migliore che abbia mai avuto Gianni Ambrosini, e poi Elena Tatananni con cui ci punzecchiamo con sana ilarità continua. In scena siamo cognati, giacché io interpretò Innocenzo X e lei magistralmente, anche perché è l’unica in tutta San Martino che avrebbe potuto farlo, la Principessa Donna Olimpia. Ma poi come già detto Colombo Bastianelli, Andrea Marchi, Antonio Marcucci, Rosita Posati, Mara Farolini, e tanti altri vecchi e nuovi amici che mi scuseranno se non nomino per non essere eccessivamente prolisso, ma che ringrazio tutti perché senza la loro assistenza a titolo puramente gratuito, a Palazzo non avremmo avuto personale, e quindi non si sarebbero potute svolgere le visite teatralizzate. Con tutti loro condividiamo la voglia di far crescere la cultura nell’antico Principato. Un grazie va poi ad Elisabetta Gnignera per la cura con cui si occupa degli abiti storici usati nell’Ottobrata, ed in fine a LazioCrea, che ci permette da anni di fare rivivere il nostro bel Palazzo.”

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Un programma di tutto rispetto dunque quello dell’Associazione Borromina, e che di sicuro non mancherà di destare interesse in quanti, fra turisti, storici, appassionati di buon teatro e studiosi, verranno a godere delle bellezze di San Martino al Cimino.

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