Associazione Nazionale Dalmata e Comitato 10 Febbraio: “Il professor Montanari oltraggia i Martiri delle foibe”

VITERBO – Riceviamo dall’Associazione Nazionale Dalmata e Comitato 10 Febbraio e pubblichiamo.

Il Comitato 10 Febbraio e l’Associazione Nazionale Dalmata, criticano duramente il professor Tomaso Montanari che l’altro giorno, sulle colonne del quotidiano “Il Fatto”, si è scagliato con una violenza verbale inaudita contro il Giorno del Ricordo, commemorazione delle vittime delle foibe e dell’esodo dal confine orientale d’Italia istituita con una Legge nel 2004 tanto da definirla “il più clamoroso successo di questa falsificazione storica” come se le migliaia di morti infoibati, fatti morire nei campi di concentramento o annegati in mare fossero un’invenzione.

Sulla vicenda intervengono, con parole di fuoco, il presidente nazionale del Comitato 10 Febbraio, Emanuele Merlino e la Presidente dell’Associazione Nazionale Dalmata, Carla Isabella Elena Cace,

“Le dichiarazioni del neo rettore dell’Università per stranieri di Siena, relativamente al giorno del Ricordo – dichiarano Merlino e Cace – hanno il sapore amaro del revisionismo della peggiore specie.

Invece di riflettere sulla strage perpetrata nelle foibe e sull’esodo di 350 mila italiani costretti a fuggire da terre di cultura secolare italiana, nel 2021 dobbiamo leggere dichiarazioni di questo tenore, ancora più gravi perché provengono da un docente universitario.

Ricordiamo a Montanari che gettare persone ancora vive in una foiba, a guerra in corso ma anche a conflitto ampiamente terminato, non fu “giustizia” ma, per citare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “una persecuzione contro gli italiani, mascherata talvolta da rappresaglia per le angherie fasciste, ma che si risolse in vera e propria pulizia etnica, che colpì in modo feroce e generalizzato una popolazione inerme e incolpevole.”

La storia è discussione e confronto d’opinioni, ma nelle affermazioni di Montanari non ci sono legittime, anche se magari discutibili, considerazioni storiche, ma è l’ennesima dimostrazione che un mondo politico-culturale che si rifà, fuori tempo massimo, al comunismo totalitario con una chiara volontà di cancellazione della storia.

Nei giorni in cui anche il premier sloveno Janez Jansa, attuale presidente di turno della UE, dichiara che la violenza titina portò alla morte di 500.000 veri o presunti oppositori, un rappresentante dell’accademia italiana decide, per cecità ideologica, di offendere il ricordo delle vittime e il dolore di chi ha dovuto lasciare le proprie case oppresso da un totalitarismo a cui evidentemente Montanari si sente affine.

Non possiamo accettare che queste dichiarazioni passino sotto silenzio, soprattutto se provengono da chi dovrebbe educare al confronto ma anche all’onestà intellettuale – concludono Merlino e Cace – per questo chiediamo al Presidente del Consiglio Draghi e al Ministro dell’Università Messa, di revocare la nomina del Montanari dall’importante incarico universitario”.

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