Assotuscania contro la discarica di Arlena di Castro

TUSCANIA (Viterbo)- Riceviamo da Assutuscania e pubblichiamo: “A fronte delle notizie di cui, grazie alla stampa e ai pochi documenti pubblici, siamo effettivamente a conoscenza, e delle ultime notizie apparse su alcuni media,  Assotuscania conferma la propria netta opposizione alla piattaforma Med Sea Litter ad Arlena di Castro per il recupero di plastica dai rifiuti marini, con discarica di servizio.

La nostra impressione, suffragata dalle notizie stampa, è che si voglia spacciare per un’operazione di tutela ambientale la costruzione dell’ennesima discarica nella Tuscia per raccogliere “…lo scarto degli impianti di trattamento del rifiuto urbano la cui provenienza riguarda l’intero territorio regionale”.

Questo per AssoTuscania è inaccettabile. Si tratterebbe infatti della quarta discarica nella provincia di Viterbo, che trasformerebbe un territorio già invaso da centinaia di pale eoliche e da migliaia di ettari di fotovoltaico, in un hub dei rifiuti a servizio di tre Regioni: Lazio, Umbria e Toscana. Con un complessivo passaggio di circa 200 camion al giorno.

In particolare poi le infrastrutture a servizio dell’impianto di Arlena di Castro sono totalmente insufficienti (strade piccole tortuose, al di là di quanto invece ottimisticamente indicato nel progetto), il che comporterebbe che il peso del traffico di mezzi pesanti (circa 10 al giorno) ricada su tutto quel quadrante di territorio, coinvolgendo forzatamente i Comuni di Tuscania, Canino e Montalto di Castro, che stanno esprimendo con forza la propria contrarietà al progetto

La domanda che ci poniamo, e che poniamo ai nostri amministratori locali e regionali e alla Provincia di Viterbo, è la seguente:

che cosa si vuole fare di questo territorio, per di più senza coinvolgere i cittadini, le associazioni e le reti dei comuni?

In questo caso, come in altri riguardanti le FER, non vi è stata alcuna trasparenza, nessuna forma di partecipazione, nessun coinvolgimento del territorio e dei suoi abitanti.

Se il progetto di riciclo è così virtuoso, come ci suggeriscono altre associazioni ambientaliste, allora noi chiediamo che vengano convocate assemblee pubbliche con gli esperti, con le ditte, con i cittadini e che il progetto ci venga spiegato in modo chiaro, dandoci conto anche degli impatti, dei vantaggi, dei benefici, ove ci siano.

Ma noi ci domandiamo: se è così virtuoso perché gli operatori economici e gli agricoltori che investono su biologico, paesaggio e turismo sono allarmati? Perché gli altri Sindaci di quel territorio sono assolutamente contrari? E perché non si rende chiaro e trasparente, in applicazione della legge sulla trasparenza del 2013, l’investimento, le compensazioni, gli utilizzi e le esternalità negative che inevitabilmente occorre considerare?

La Tuscia, soprattutto la fascia che va dal lago di Bolsena al mare, sembra essere diventata una specie di “pattumiera” del Lazio. Discariche, migliaia di ettari di fotovoltaico e circa 120 pale eoliche alte fino a 250 metri, diversi possibili siti individuati per il deposito unico scorie nucleari geotermico e altro ancora.

Viene a poco a poco distrutto un territorio agricolo dove imprenditori innovativi e coraggiosi investono sul biologico, dove ci sono riserve naturali e ambienti fondamentali per la biodiversità, con paesaggio pregiato e beni culturali importanti, dagli etruschi al rinascimento passando per il medioevo, patrimonio di tutto il nostro Paese e che ospita diversi siti UNESCO e altri hanno chiesto o stanno chiedendo il riconoscimento.

Noi non ci stiamo!

AssoTuscania dice no a tutto questo e all’ennesimo scempio del territorio e, come già abbiamo fatto contro l’invasività e la speculazione delle FER, ci opporremo in ogni modo contro la costruzione della discarica di Arlena di Castro frutto di un progetto opaco, di sicuro impatto, messo a punto senza alcuna consapevolezza e coinvolgimento della popolazione e dei territori coinvolti.

Invitiamo i Sindaci e tutti i Consigli comunali dei Comuni del territorio che sono contrari a intraprendere ogni azione possibile in ogni sede, politica e amministrativa”.

 

 

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