Atleta Michele Pennacchietti, vittorioso in un incontro di K-1 (sport da ring) disputatosi in Francia

La rivalità sportiva tra Italia e Francia è vecchia quanto le loro prime sfide a calcio e rubgy, mentre recentemente sui campi da tennis Fabio Fognini e Gaël Monfils hanno dato vita ad avvincenti incontri. E le discipline da ring, il terreno per eccellenza dove due uomini si scontrano ad armi pari? Una cosa è certa: a Bastia in Corsica l’italiano Michele Pennacchietti e il francese Christian Lelievre hanno dato vita a un grande incontro che ha reso onore agli sport da combattimento. Pennacchietti, ventitreenne atleta che con la muay thai vanta un record professionistico di 6 vittorie, 2 pari e 1 sconfitta, si è dato in prestito alla K-1, tornando così a misurarsi sul ring.

Michele, topo aver già combattuto oltreconfine in Svizzera e 4 volte in Thailandia, continua a stupire ottenendo una cristallina vittoria ai punti, che conferma la maturità agonistica ormai raggiunta di un atleta conscio dei suoi mezzi tecnici e della sua impeccabile condizione fisica. Dopo un’impeccabile accoglienza in albergo, le visite mediche e la cerimonia di peso, sabato sera ha avuto luogo questo prestigioso evento che prevedeva ben sette incontri.
La K-1 si differenzia perché vieta l’utilizzo dei gomiti e del clinch (la lotta in piedi con prese sulla parte superiore del corpo), mentre le ginocchiate non possono essere portate solo con colpi singoli e non ripetuti. I due sfidanti si sono misurati nel contesto di un catchweight, cioè un incontro con limite di peso concordato: 73 chilogrammi per entrambi che significa che Pennacchietti ha dovuto affrontare un pesante taglio di ben 5 kg in soli 3 giorni. Si è combattuto questo incontro professionistico a contatto pieno sulla distanza di tre round da tre minuti. Pennacchietti ha dalla sua un piccolo vantaggio di allungo ma Levriere sembra una statua d’ebano: il suo fisico armonioso scolpito nel marmo trasuda potenza da ogni poro. Il francese poi, a differenza del suo sfidante, è specialista della disciplina, vantando un curriculum immacolato con sole vittorie e affermazioni in tornei internazionali.
Nelle prime battute dell’incontro Levriere ha messo severamente in difficoltà il suo avversario sfoggiando un pugilato solido ed aggressivo, trovando spesso il bersaglio calcando la mano e senza permettere a al viterbese di controbattere adeguatamente.

Poi però si accende una luce in Pennacchietti e la musica cambia: l’italiano, dopo averne sofferto molto l’esuberanza fino a rischiare il KO, ha saputo però trovare in fretta la giusta contromisura per capovolgere le sorti di un incontro che era cominciato per lui davvero in salita. In tutta risposta ha esibito la sua grande scioltezza ed abilità nei colpi di gamba: ginocchiate per affondare il colpo e calci bassi e medi per tenere la distanza e scalfire progressivamente la sicurezza di Levriere. Nel secondo e terzo round il durissimo avvio è diventato un ricordo: il divario è aumentato e il combattente viterbese ha fatto la parte del leone mostrando una supremazia tale che i giudici non hanno potuto non riconoscere. Un attestato di forza che assume un valore ancora più grande se si considera il fatto che è stato ottenuto in casa di un agguerritissimo avversario. Non sono bastati il tifo contro, il fattore campo a sfavore, una partenza difficile a piegare un atleta dallo spirito guerriero che non smette di affinarsi e di migliorare. Per una notte Bastia si inchina al trionfo de “L’Italien” Michele Pennacchietti.

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