‘Suor Angelica’ di Puccini all’Opera di Roma: dal cast, ce ne parla il soprano Laura Cherici

di CINZIA DICHIARA-

Con ‘Suor Angelica’, opera in un atto raramente rappresentata e tuttavia diffusamente espressiva dell’arte pucciniana, viene portato a compimento il progetto ‘Trittico ricomposto’ svoltosi nelle ultime tre stagioni liriche e fortemente voluto da Michele Mariotti, direttore musicale del Massimo romano, in collaborazione col Puccini Festival di Torre del Lago nell’ambito delle celebrazioni del centenario della morte del compositore lucchese (1858-1924).

L’allestimento, con la direzione dello stesso Mariotti per la regia di Calixto Bieito, è posto in dittico con Il Prigioniero di Luigi Dallapiccola (1904-1975), opera che intende onorare il cinquantenario della scomparsa del compositore di Pisino d’Istria, anch’essa ispirata alla privazione della libertà individuale. La tristissima vicenda verista è in scena già dal 23 aprile e fino al prossimo 2 maggio. Una recita è fissata per il 30 aprile in sostituzione della recita dello scorso sabato 26, annullata per i funerali solenni di Papa Francesco.

Con la sua vocalità omogenea tutta al femminile, ‘Suor Angelica’ è l’opera centrale della trilogia di Puccini, fra ‘Gianni Schicchi’ e ‘Il Tabarro’, opera complessa che richiede particolari vocalità. Attraverso la storia di una donna costretta a entrare in convento per aver avuto un figlio, Puccini, che aveva una sorella suora dalla quale apprese i particolari della vita monastica, propone il tema del sacrificio di sé, con i risvolti dell’aspirazione alla libertà e del suo rimpianto, nonché della redenzione conclusiva. Ed è nel chiuso della segregazione conventuale che si consuma il dramma: la giovane infelice viene a sapere che il suo bimbo, del quale non ha più notizie, è deceduto da due anni per una grave malattia cosicché decide di darsi la morte bevendo una pozione da lei stessa preparata con erbe velenose, raccolte nell’orto di notte. Soltanto in extremis la Madonna le appare in segno di grazia, riconducendole il bambino appena un attimo prima che esali l’ultimo respiro.

Per conoscere direttamente da una componente del cast questo allestimento di ‘Suor Angelica’ incontriamo il soprano Laura Cherici che mancava dall’Opera di Roma dal 2006, quando aveva cantato come Zerlina nel Don Giovanni di Mozart con la direzione di Hubert Soudant e la regia di Franco Zeffirelli.

La cantante e didatta recita nel ruolo di Suor Genovieffa e con l’occasione, felicissima, festeggia i suoi quarant’anni di carriera.

«Ci tenevo davvero molto a una collaborazione. Ho amato e amo l’Opera di Roma, teatro al quale mi lega una lunga serie di recite negli anni passati.” – afferma il soprano. E così prosegue: “I ruoli principali sono quello del titolo e quello della Zia Principessa, le due antagoniste. Io interpreto una delle suore e avevo già affrontato il ruolo, anni fa, in forma di concerto col maestro Bartoletti, a Lucca. Poi avevo fatto la registrazione del Trittico con Mirella Freni; questa è stata una bellissima opportunità, per me, di tornare a Roma».

Ci può illustrare la visione del regista? «La lettura di Bieito è molto particolare, addirittura potrebbe essere percepita con irritazione da parte di chi sia abituato a concepire ‘Suor Angelica’ in modo tradizionale, vale a dire con la figura della Zia Principessa inflessibile e distaccata e la protagonista remissiva nel subire l’infausto destino, mentre le suore a un certo punto quasi spariscono. Diversamente, la visione di Bieito mette a fuoco tutta la solitudine del personaggio. Il regista spagnolo ha voluto concentrare l’intera azione nel giardino, hortus conclusus della vita quotidiana della comunità monastica visto come luogo claustrofobico nel quale le consorelle sono sempre presenti, tranne che nel finale, allorquando, ingerita la pozione venefica, la protagonista muore in solitudine».

L’aspetto saliente di questa lettura? «Senz’altro lo sguardo sulla storia nel suo complesso. Accadeva spesso che giovani ragazze madri, ripudiate dalla famiglia per disonore, o diseredate e incapaci di provvedere a sé stesse, fossero destinate alla vita claustrale. Chiaramente una scelta subita, una decisione non operata per fede, mancando del richiamo vocazionale. E sottostare alle regole della vita monastica senza condividerne la motivazione determinava un tormento interno. Tale aspetto Bieito ha inteso mettere in luce, considerando una varia umanità femminile accomunata da casi diversi, come quello della giovane gestante che perde il bambino, o quello della ragazza madre, nella fattispecie Suor Angelica, che non ha più notizie del figlio. Situazioni di significativo disagio psicologico celate dietro il ritiro dal mondo, al riparo del rituale conventuale. In modo particolare, a Bieito interessa far emergere che la sofferenza e i sentimenti che albergano nell’animo di una sorella non coincidono con la sua obbedienza».

Quale trattamento dei personaggi ne scaturisce? «L’intento del regista è quello di valorizzare ogni suora nel suo specifico dolore e accento. Io ho impiegato qualche momento a calarmi totalmente nella sua idea di lavoro. Di grande utilità è stato il suo metodo icastico, ricco di riferimenti artistici che spaziavano da quadri importanti a scene di film, con esempi spesso tratti i da nostri grandi artisti come Visconti o De Sica: immagini adottate affinché noi comprendessimo esplicitamente i momenti che intendeva cristallizzare sulla scena».

Può citare un esempio? «All’inizio dell’azione, il mio personaggio si rivolge agli altri esclamando: “Oh, sorelle, sorelle! Poiché il Signore vuole, io voglio rivelarvi che una spera di sole è entrata in clausura!” Accade, così, che tutte le suore si stringono in gruppo, l’una addossata all’altra, per godere della luce e prenderla sul viso. È in tal caso che Bieito ha fatto riferimento a una scena che ritrae tante persone, tutte raggruppate, nel famoso film di De Sica ‘Miracolo a Milano’, quello in cui alla fine volano in aria le biciclette.»

Il rapporto con i vostri personaggi? «Sulla base delle proprie caratteristiche vocali e attoriali ognuna di noi ha introiettato e ha fatto propri i molti spunti di riflessione della regia. Inoltre Bieito ci ha lasciato la libertà di proporre e al tempo stesso di modificare gli atteggiamenti appartenenti a ciascun personaggio, ponendosi alla ricerca di una verità scenica che non fosse tipicamente didascalica. Una ricerca continua che ha fatto sì che siamo in continua evoluzione anche al momento di andare in scena, quando, al di là delle prove, subentrano emozioni che cambiano di serata in serata, in base alla risposta del pubblico e alla tensione del gruppo-cast. Un mutamento in divenire, insomma. In tal modo Bieito ha contribuito a determinare un bel gruppo di lavoro».

Siete davvero entrate in convento! «Infatti abbiamo creato un gruppo denominato ‘Sorelle in Amore’»- sorride divertita – «citazione di Genovieffa, la quale rivolgendosi alla protagonista prorompe con altruismo: “O sorella in amore, quando arriva una visita, noi preghiamo la stella delle stelle che quella visita sia per voi».

Com’è, dunque, la sua Suor Genovieffa? «Posso affermare che all’interno del convento, dove convive una varia umanità, Suor Genovieffa è la persona dotata di maggior inclinazione alla carità umana, alla tenerezza, a sentimenti di pura dolcezza e comprensione».

Il rapporto tra le due suore, Suor Angelica, vittima del destino, e Suor Genovieffa? «Rispetto alle altre figure Suor Genovieffa ha con la protagonista un rapporto privilegiato, più amichevole e quasi protettivo. Anche esaminando la scrittura del libretto di Giovacchino Forzano, al di là della Badessa che ha un ruolo importante nel contesto, Suor Genovieffa è il personaggio musicalmente molto lirico e vocalmente esposto. Lo contraddistingue una linea melodica diffusamente gentile e affettuosa, del tutto in empatia con la protagonista. Inoltre il suo carattere sfaccettato la rende la più coraggiosa delle suore, tanto che riesce a manifestare le proprie idee senza timore, a differenza delle altre, più reticenti e sottomesse. Alla Sorella Zelatrice che ricorda a tutte, nella loro condizione di sacrificio, la proibizione di nutrire desideri, ha l’ardire di esternare il suo desiderio segreto, argomentandolo: “Soave Signor mio, tu sai che prima d’ora facevo la pastora… Da cinqu’anni non vedo un agnellino. Signore ti rincresco se dico che desidero vederne uno piccino, poterlo accarezzare, toccargli il muso fresco e sentirlo belare?” E, con grande effetto in questa versione scenica, tira fuori la pelle di un agnello scuoiato, porgendo un’immagine, terribile e struggente al contempo, che rivela un vissuto. Probabilmente anche lei è stata rinchiusa in convento per qualche avvenimento allora considerato indecoroso, e, parimenti, ha dovuto subire l’allontanamento dal mondo».

Sembra rivelare il rimpianto dell’esistenza rubatale… «Io l’ho vissuta come personaggio dolcissimo e umanamente buono. Il suo altruismo emerge a fronte di espressioni di generosità e solidarietà. Basti pensare che, al momento dell’annuncio di una visita per Suor Angelica, lei ne è felice davvero come una sorella. Le è vicina col cuore in modo autentico».

Come è considerata dalle altre Suor Angelica? «Tutte le consorelle si domandano perché sia finita in convento; sembra che sia stata mandata lì dentro per punizione. La Badessa ha raccontato che la fanciulla era un’aristocratica ricchissima, chissà che cosa deve essere accaduto! Nessuno lo sa. O, forse, come sostiene Calixto, tutti lo sanno. Riguardo a questo aspetto la regia non vuole essere realistica ma preferisce inquadrare la vicenda come se fosse tutta partorita dalla mente di lei, in un microcosmo fuori dal mondo».

Difficile nel nostro tempo secolarizzato e laico entrare in un contesto subordinato alla volontà celeste per le convenzioni sociali. Bieito dice in sostanza che non c’è salvezza. Ha evitato ogni forma di buonismo, ha sfrondato gli echi di pietismo, ha eliminato il velo del perbenismo. Tutto asciugato fino all’essenziale, cosa che può essere talora imbarazzante per la crudezza della veridicità».

E il direttore musicale? «Michele Mariotti è un direttore che ormai si colloca tra quelli di massimo rilievo. Anch’egli sceglie un approccio moderno. È riuscito a conferire all’esecuzione una cifra che sia, anche a tratti, belcantistica, con grande attenzione alla partitura.

La sua sensibilità affiora certamente nella straziante aria “Senza mamma”, difficile soprattutto in fondo, per un La tenuto, tutto nel ‘piano’, molto arduo da eseguire. Qui Mariotti ricerca la morbidezza e la tenerezza disperata di una madre che scopre dopo sette anni di avere perso il figlio, avendo vissuto sempre nel domandarsi come fosse il suo bambino e quale aspetto potesse avere il suo volto. E desidera che emergano vivamente il dolore e lo strazio che Puccini evoca musicalmente sui versi dolenti, accompagnati dall’inizio con un ‘pianissimo’ affranto. Fino a quando, in “Ora che sei un angelo del cielo”, la melodia si apre in un canto simile a una ninna nanna, con uno di quegli squarci lirici dei quali Puccini è maestro sapiente. Peraltro le due Suor Angelica, Corinne Winters e Yolanda Auyanet, con caratteristiche diverse danno vita al personaggio in maniera oltremodo commovente. Molto brave nel trasfondere forza espressiva nella figura della protagonista attraverso una gamma di accenti strazianti e rassegnati, fino agli aneliti tragici dell’invocazione e della preghiera.

Il risultato della conduzione di Mariotti si rivela anche nel finale, con il coro fuori scena mentre Suor Angelica sta per morire. A quel punto noi interpreti siamo già uscite e, ascoltando da dietro, ci giunge davvero una valanga di suono. È un finale che strappa le viscere. È Puccini! Da buon toscano riusciva ad arrivare alla pancia della gente. La sua carnalità penetrante scava dentro. Per alcuni è sconvolgente al punto che il confronto col suo forte aspetto emotivo risulta faticoso, probabilmente anche rispetto all’emotività personale. Molti, invece, amano essere toccati nel profondo da questa musica. Certamente, le maestranze del Teatro dell’Opera sono eccellenti e l’orchestra suona magnificamente.»

Che cosa sente di avere in comune con Suor Genoveffa? «L’attenzione, la sensibilità verso gli altri. E la tenerezza la provo per persone in situazioni che mi colpiscono. Sono accogliente, so ascoltare e penso di essere umanamente disponibile, pertanto trovo che questo per me sia un ruolo giusto. Mi somiglia caratterialmente, mi ci ritrovo quale alter- ego. Ci accomuna, inoltre, la dolcezza del rimpianto. Al mio ritorno a Roma si è creato un bell’ambiente anche con le persone di nuova conoscenza ma mi si sono dischiusi molti ricordi. Ho ritrovato tanti amici che avevo lasciato da tempo. Qui ho sempre interpretato ruoli che amo molto e ho solo bei ricordi. Per me è stato come tornare a casa».

Roma, Teatro dell’Opera, Stagione 2024/25, G. Puccini, Suor Angelica, Calixto Bieito-regia, Michele Mariotti-direttore, Angelica Winters / Yolanda Auyanet, Marie Nicole Lemieux (Zia Principessa), Annunziata Vestri (la Badessa), Irene Savignano (Suora Zelatrice), Carlotta Vichi (Maestra delle Novizie), Laura Cherici (Suor Genovieffa), Ilaria Sicignano (Suor Dolcina). Scene di Ana Kirsch, Costumi di Ingo Krügler, Luci di Michael Bauer, Maestro del Coro Ciro Visco, Coro di Voci Bianche preparato da Alberto De Santis.

Laura Cherici chi è

Diplomata in Canto e Musica vocale da camera, ha debuttato giovanissima al Teatro Regio di Torino in “Der Rosenkavalier” di Strauss, quindi come Susanna ne “Le nozze di Figaro” sotto la direzione di Gustav Khun.

Nel 1997 ha cantato nel concerto d’ inaugurazione della stagione dei Münchner Philarmoniker interpretando Lisette ne “La Rondine” con G.Gelmetti, ruolo poi ripreso all’Opera di Roma ed alla Sydney Opera House.

Ha spesso interpretato il ruolo di Susanna ne “Le nozze di Figaro” (Regio Torino, Opera Roma, Deutsche Opera am Rhein di Düsseldorf, Festival de la Musique di Strasburgo, Carlo Felice Genova, Filarmonico Verona), Zerlina nel “Don Giovanni” (Scala Milano, Comunale Bologna, Opera Roma, Regio Torino, Teatro Filarmonico Verona), Despina in “Così fan tutte”(Teatro Lauro Rossi Macerata, Teatro Nazionale Roma) e Pamina/Papagena in “Die Zauberflöte” (Teatro Carlo Felice Genova, Teatro Bellini Catania, Teatro dell’Opera Roma, Piazza del Popolo Roma).

Tra gli altri ruoli interpretati ricordiamo Lauretta/La Ciesca in “Gianni Schicchi” (Filarmonico Verona, Regio Torino), Norina nel “Don Pasquale” ( Festival de la Musique Strasburgo, Teatro Ponchielli Cremona, Teatro Grande Brescia, Teatro Donizetti Bergamo), Musetta ne “La Bohème” (Teatro dell’Opera Roma), Berta ne “Il barbiere di Siviglia” (Opera e Teatro Nazionale Roma, Maggio Musicale Fiorentino, Filarmonico e Arena di Verona, Teatro Liegi, Corum Montpellier, Comunale Bologna), Marcellina ne “Le nozze di Figaro”(Maggio Musicale Fiorentino, Teatro La Fenice Venezia, Teatro Petruzzelli Bari, San Carlo Napoli, Teatro Massimo di Palermo), Micaela / Frasquita in “Carmen” (Teatro Comunale Alessandria, Regio Torino, Maggio Musicale Fiorentino, Sferisterio Macerata), Ninetta ne “La finta semplice” (Teatro Filarmonico Verona), Anaide ne “Il cappello di paglia di Firenze”(Bellini Catania, Carlo Felice Genova), Kristina ne “Il caso Makropulos” (Regio Torino, San Carlo Napoli), Karolka in “Jenufa” ( Theatre de la Monnaie Bruxelles), Najade nell’”Ariadne auf Naxos” (Carlo Felice Genova), Flora ne “La traviata” (Teatro Massimo Palermo), Samaritana in “Francesca da Rimini” (Regio Torino), Olga Sukarev in “Fedora” (Teatro Verdi Trieste), Xenia nel “Boris Godunov” (Maggio Musicale Fiorentino), Clorinda ne “La Cenerentola” ed Elisetta ne “Il matrimonio segreto” (Ravenna Festival, Opera Roma) etc…

Ha collaborato con direttori tra i quali ricordiamo S.Accardo, B.Bartoletti, F.Biondi, I.Bolton, A.Curtis, R.Clemencic, O.Dantone, A.De Marchi, G.Ferro, M.Mariotti, D.Gatti, G.Gelmetti. G.Noseda, P.Maag, Z.Metha, R.Muti, S.A.Reck, C.Rizzi, J.Webb e registi come H.Brockhaus, G.Cobelli, R.De Simone, G.Gallione, G.Marini, J.Miller, C.Muti, Pier’Alli, L.Ronconi, M.Placido, G.Proietti, D.Michieletto, F.Zeffirelli.

Nel Repertorio Barocco ha ricoperto il ruolo di Melanto -“Il ritorno di Ulisse in patria” (dir. T.Pinnock) e Drusilla -“L’incoronazione di Poppea” (dir. I.Bolton) al Maggio Musicale Fiorentino), Checca nel “Flaminio” al San Carlo di Napoli (dir.S.Accardo), alla Fondazione Pergolesi-Spontini di Jesi ed al Festival di Beaune diretta da Ottavio Dantone e Giannetta ne “Le cantatrici villane” al San Carlo di Napoli. Ha cantato a Vienna con il Giardino Armonico diretta da Giovanni Antonini un concerto con musiche di Vivaldi, Händel e Fux, trasmesso dalla ORF in Eurovisione ed al Festival di Innsbruck nell’opera “Dal male il bene”. Nel 2006 ha interpretato il ruolo di Martesia nell’ “Ercole su’l Termodonte” di Vivaldi al Festival di Spoleto sotto la direzione di Alan Curtis e la regia di J.Pascoe. Sempre con Curtis ha inciso i ruoli di Amanzio e La Fortuna ne “Il Giustino” di Vivaldi, quello di Tigrane nel “Radamisto” di Händel e Morgana/Oberto in “Alcina”.

Nel 2008 è stata al Lufthansa Festival di Londra interpretando con personale successo il ruolo di Esilena nel “Rodrigo” (dir. F.Bardazzi) e, diretta da Curtis, Calisto nel “Giove in Argo” entrambi di Händel. Nel 2010 ha inciso con il complesso de Il Rossignolo in prima mondiale “Germanico”, opera scoperta dal M°Ottaviano Tenerani attribuita ad Händel, nel ruolo di Antonia. E’ stata una Teutile di successo nel “Motezuma” di Vivaldi al Teatro Sao Carlo di Lisbona, al Teatro Arriaga di Bilbao e nei teatri di Ferrara, Piacenza e Modena ed ha inoltre ricoperto il ruolo di Ginevra nell’ “Ariodante” di Händel al Festival di Spoleto.

Ha partecipato alla produzione “Ein Sommernachtsträume” di Mendelsshon al Teatro Filarmonico di Verona con l’etoile Eleonora Abbagnato e al “Pulcinella” di I. Stravinskiy, al Teatro San Carlo di Napoli nel 2017 e 2019.

Ha debuttato al Concertgebouw di Amsterdam ne “L’Orlando paladino” di Hyden e, nel 2013, ne “La scala di seta” diretta da Alessandro De Marchi. Di successo la sua Vannella ne “Lo frate ‘nnamorato” al Teatro Pergolesi di Jesi diretta da Fabio Biondi. Nel 2013 ha cantato nell’Oratorio “Santa Flavia Domitilla” di Antonio Caldara in collaborazione con il Rossignolo nella prima esecuzione in tempi moderni.

Attiva nel REPERTORIO CONTEMPORANEO ha interpretato molte prime mondiali fra le quali “Vite Immaginarie” (recite a Bologna, Modena, Firenze, Parma, Roma, Milano, Como, Reggio Emilia, Trento, Bolzano, Merano) “La lupa”, “Vita”, “Il gatto con gli stivali” e “Fedrico II” di Marco Tutino, “Canzoni d’amore” di Lorenzo Ferrero, “Amin” di Matteo D’Amico, “Rimini addio!” di Carlo Boccadoro, “La brocca rotta” di Flavio Testi, “La Tempesta” di Carlo Galante con la regia di Giancarlo Cobelli. E’ stata Stella Kovalski in “A Streetcar named Desire” di Andrè Previn con la direzione di Steven Mercurio e la regia di Giorgio Gallione al Regio di Torino e, nel 2013, Mrs.Grose in “The Turn of the Screw” di Britten diretta da Jonathan Webb e la regia di Giorgio Marini.

Nel giugno del 2019 è stata protagonista della fortunata tournée in Giappone con il teatro Comunale di Bologna ne “Il Barbiere di Siviglia “e “Rigoletto” nelle città di Tokyo, Nagoya, Otsu, Osaka, Fukuoka e Yokohama.

Tra i numerosi concerti ricordiamo “Rocklied”(alla ricerca del classico nel Pop) con musiche dei Beatles, A.Lennox, K.Busch, S.Wonder, Al Jarreau, “Suono, Sogno, Swing” con musiche di Porter e Gershwin in collaborazione con Antonio Ballista, “American Weill” e “ Kaleidoscope” ( i mille colori della Musica dal Barocco al Musical) in collaborazione con Massimo G. Bianchi e “Love, Passion and Springtime” con Nicola Ventrella, “Scent of Italy” con Nazareno Ferruggio.

In occasione del 150° Anniversario Rossiniano è stata ospite dell’Istituto Italiano di Cultura a Lima e Santiago del Cile con il concerto “Rossini!” accompagnata dal M° Nicola Ventrella.

Nel 2009 ha ricevuto il premio “Gianni Poggi” per il ruolo di Teutile nel “Motezuma” di Vivaldi per la sua “voce soave, di specifica e raffinata vocazione belcantistica”.

Ha inciso CD e DVD per Decca, Deutsche Grammophone, Dynamic, Forlane, Sony Classical, Sony Deutsche Armonia Mundi, Unitel Classica, Virgin Classic, Vergin Veritas.

È stata docente di Canto nei Conservatori “Giuseppe Martucci” di Salerno (A.A. 2014/2015), “Niccolò Piccinni” di Bari (A.A. 2016/2017), “Gesualdo da Venosa” di Potenza (A.A.2019/2020 -2020/2021), presso l’ISSM “Claudio Monteverdi” di Cremona (A.A 2020/2021) e “G.B Martini”di Bologna (A.A 2021/2022), nonché VISITING GUEST PROFESSOR al Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari con un Laboratorio sul repertorio vocale del periodo Barocco. Attualmente è docente presso il Conservatorio “Cesare Pollini” di Padova.

Ha tenuto Masterclasses in Italia e Finlandia.

È autrice del libro “ESERCIZI PER IL RISCALDAMENTO E L’EDUCAZIONE DELLA VOCE” edito da UT ORPHEUS EDITORI (2021)




Blackout storico in Spagna e Portogallo: milioni senza elettricità

di REDAZIONE- Oggi un maxi blackout ha colpito la Spagna, il Portogallo e parte della Francia meridionale, lasciando milioni di persone senza elettricità dalle 12.30. Il blocco ha paralizzato trasporti, comunicazioni e infrastrutture essenziali, causando gravi disagi in città come Madrid e Barcellona.

Il sindaco di Madrid ha invitato i cittadini a rientrare a casa, mentre il governo spagnolo ha dichiarato lo stato d’emergenza. Le cause dell’interruzione restano incerte: sebbene inizialmente si sia ipotizzato un attacco hacker, l’Agenzia Cyber UE ha parlato di un guasto tecnico, forse legato a un fenomeno atmosferico.

L’elettricità è stata gradualmente ripristinata in serata, ma permangono pesanti disagi: voli cancellati, treni bloccati e traffico in tilt. Le autorità raccomandano prudenza e invitano a seguire solo fonti ufficiali per gli aggiornamenti.




“Cantus Caelestis” apre il 4 maggio ad Anguillara “Nobili Arti in Nobili Terre in Musica 2025”

ANGUILLARA- Cresce l’attesa per il primo dei quattro concerti in programma tutte le domeniche di maggio per la stagione musicale “Nobili Arti in Nobili Terre in Musica 2025” promossa dal Comune di Anguillara, Claudia Biadi Music Academy APS, Pro Loco Anguillara col contributo della Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio. Il 4 maggio alle 21 si esordisce con “Cantus Caelestis”. Il direttore artistico Amarilli Nizza, soprano di fama internazionale, propone al pubblico di Anguillara un appuntamento di grande livello.

Ad esibirsi l’ensemble vocale “Cantica Iubilate”, formazione cameristica composta da un quartetto di voci d’eccezione, sopranista, controtenore, tenore e basso. L’ensemble riunisce interpreti provenienti principalmente dalla Cappella Musicale Pontificia Sistina. Si propone un percorso sonoro che attraversa la polifonia sacra con esecuzioni capaci di esaltare la purezza delle linee vocali e la profondità espressiva della musica rinascimentale e barocca. L’appuntamento vedrà esibirsi anche alla tromba e organo il pianista Massimiliano Tisano e il trombettista Paolo Casetti che eseguiranno di Jeremiah Clarke la “Marcia del Principe di Danimarca” e di Giuseppe Torelli l’“Allegro dalla Sonata in Re Maggiore”. Un evento in musica sul quale Cantate Iubilate fornisce in una intervista un interessante approfondimento.

Avete definito Palestrina “Principe della Musica”. Qual è l’insegnamento che di lui cercate di seguire nelle vostre esibizioni?

Senza dubbio l’attenzione alla parola in musica, che si può paragonare al Verbo che si è fatto Carne tramite l’atto musicale. Non a caso l’attenzione e l’ispirazione che Palestrina ha posto in questo concetto, ha fatto sí che la sua musica non solo fosse estremamente godibile da ascoltare ed eseguire, ma che fosse anche un modello con cui tutti i suoi successori alla guida della Cappella Sistina sono stati in dovere di confrontarsi. Tuttavia i suoi più grandi successori dell’ultimo secolo, Perosi e Bartolucci, sono stati capaci di fare tesoro del suo modello andando peró oltre e creando un loro stile peculiare e altrettanto godibile dal punto di vista artistico.

Fare musica in Vaticano. Che significato ha soprattutto in questo periodo di sede vacante, tra la morte di papa Francesco e l’elezione del nuovo pontefice?

È una grande responsabilità sia umana che professionale. Accompagnare la liturgia e i riti non solo impone di essere dei professionisti nella musica, ma coinvolge anche la sfera più profonda della fede. In alcuni momenti si sente in maniera più imponente il ruolo che rivestiamo e il servizio che svolgiamo, come in questo particolare momento storico. Siamo non solo artisti, ma siamo parte integrante di un mondo che ruota attorno alla parola di Dio e alla sua proclamazione.

Alcuni dei vostri ruoli, ad oggi, restano piuttosto originali. Con quale approccio, ad esempio si studia da sopranista o da controtenore?

Le strade che portano alla consapevolezza dei timbri vocali basati sulla voce di testa sono spesso impervie e piene di ostacoli. Quando si ha la fortuna di “capirlo” o di trovare l’insegnante giusto che te lo faccia capire, si affronta lo studio che ogni registro vocale necessita, cimentandosi con repertori e ruoli operistici, ma anche soffermandosi e specializzandosi (come nel nostro caso) su repertori sacri e polifonici. L’utilizzo delle voci maschili nei registri di soprano e contralto danno, come nel programma di questo concerto, una ricchezza timbrica e una peculiarità sonora il più vicina possibile allo stile esecutivo rinascimentale che andiamo ad eseguire.

“Cantus Caelestis” Omaggio a Giovanni Pierluigi da Palestrina. Domenica 4 maggio 2025 ore 21 Chiesa di Santa Maria Assunta – Massimiliano Tisano, organo; Paolo Casetti, tromba; Ensemble Cantica Jubilate; Carla Maglione, attrice; Presenta Beatrice Giovani.

Musiche: Giovanni Pierluigi da Palestrina, Jeremiah Clarke, Giuseppe Torelli, Lorenzo Perosi, Domenico Bartolucci, Giuseppe Liberto, Orlando di Lasso , Lodovico Grossi de Viadana, Tomas Luis de Victoria. Ingresso libero.




Commemorato presso il cimitero di San Lazzaro il poeta antifascista Alfio Pannega

VITERBO- Domenica 27 aprile 2025, nell’arco dell’intera mattinata, presso il cimitero monumentale San Lazzaro di Viterbo si e’ tenuta la commemorazione di Alfio Pannega (Viterbo, 21 settembre 1925 – 30 aprile 2010) di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita e tra pochi giorni il quindicesimo anniversario della scomparsa.
La commemorazione si e’ articolata in tre fasi e con tre modalita’.
Dapprima sul sagrato della chiesa all’ingresso del cimitero monumentale; poi dinanzi alla tomba di Giovanna Pannega, detta Caterina, la madre di Alfio; infine dinanzi alla tomba di Alfio.
Le tre modalita’ sono consistite in primo luogo nelle commosse testimonianze di molte delle persone presenti; in secondo luogo nella lettura di alcuni dei numerosi messaggi inviati da tante amiche e tanti amici di Alfio; in terzo luogo nell’esecuzione drammaturgica di scritti e detti di Alfio.
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Antonello Ricci ha guidato la celebrazione con la finezza e la profondita’ dello studioso e del poeta che gli sono proprie, ricostruendo vicende e contesti con la perizia e l’ermeneutica dello storico della Viterbo popolare e del narratore di comunita’, ma anche con la sapienza e l’amorevolezza del testimone che di Alfio condivise narrazioni e confidenze, esperienze e riflessioni.
Enrico Mezzetti, presidente provinciale dell’Anpi, ha riassunto il significato autentico ed appassionato di questo anno di commemorazioni di Alfio Pannega, evocando in guisa di acuto e parenetico riferimento sia la testimonianza eroica dei martiri dell’antifascismo e della Resistenza, sia il rigore logico e morale dei grandi filosofi dell’antichita’ che seppero praticare la virtu’ e la generosita’ senza ombre e senza riserve.
Pietro Benedetti, che da drammaturgo, regista ed attore in questi quindici anni e’ stato il principale promotore del ricordo di Alfio con il suo struggente monologo “Allora ero giovane pure io”, ha rievocato episodi commoventi ed aggettanti, ricordando anche la grande amicizia che legava Alfio ad un altro luminoso, immenso uomo di pace viterbese: don Dante Bernini, l’illustre vescovo che fu tra le figure di riferimento della chiesa cattolica a livello internazionale nella promozione di pace e solidarieta’.
La dottoressa Antonella Litta dell'”Associazione medici per l’ambiente”, una delle personalita’ piu’ rilevanti dell’impegno scientifico, morale e civile non solo nel viterbese ma a livello nazionale dell’impegno ecologista e per il diritto alla salute, ha richiamato l’attenzione sull’amore di Alfio per tutti gli esseri viventi, sul suo accudire animali e piante, sulla sua attivita’ nonviolenta in difesa della biosfera, ricordando decisive esperienze di difesa della natura e del diritto alla salute nell’Alto Lazio, esperienze di cui Alfio fu appassionatamente e lucidamente partecipe.
Sergio e Stefania Insogna e Laura Muccio di “Viterbo con amore” hanno anche dato notizia dell’intitolazione ad Alfio dell’Emporio solidale che si trova in piazzale Porsenna nel quartiere di Santa Barbara alla periferia di Viterbo: l’appuntamento e’ per l’8 maggio: la mattina con inizio alle ore 11 presso l’Emporio, e nel pomeriggio con inizio alle ore 15,30 nell’adiacente Spazio giovani.
Il sindaco emerito Giovanni Arena con viva nostalgia ed inestinguibile affetto ha rievocato la personale amicizia con Alfio, ricordando anch’egli altresi’ la figura di don Dante Bernini, autentico maestro di vita.
Ed ugualmente il sindaco e legislatore emerito Giulio Marini, anch’egli legato da un sentimento di sincera vicinanza, ha ricordato in particolare l’esperienza intensamente condivisa della “lectio magistralis” tenuta da Alfio nella Sala Regia di Palazzo dei Priori, sede del Comune.
L’assessora Katia Scardozzi, che aveva incontrato nei giorni scorsi i promotori della commemorazione, non ha potuto essere presente, ma aveva espresso la sua persuasa vicinanza e il suo sincero sostegno, ed ha raggiunto telefonicamente il presidente dell’Anpi per riaffermare la sua solidarieta’ e confermare che sara’ partecipe del prossimo incontro commemorativo dell’8 maggio presso l’Emporio solidale e lo Spazio giovani nel quartiere di Santa Barbara, iniziativa per la quale ha annunciato il patrocinio del Comune di Viterbo.
Giancarlo Mazza, storico animatore de “L’altro circolo” ed infaticabile difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani, ha anch’egli ricordato alcuni episodi particolarmente significativi e toccanti.
Cosi’ Giorgio Demurtas, figura storica della sinistra viterbese, che ha ricordato con viva commozione i suoi incontri e le sue conversazioni con Alfio.
Paolo Henrici, prestigioso architetto e gia’ apprezzatissimo pubblico amministratore, ha ricordato il suo giovanile incontro e la conseguente fervida amicizia anche con Caterina Pannega, la madre di Alfio.
Michela Benedetti ed Olindo Cicchetti, che ambedue sono stati legati ad Alfio da una lunga e tenace amicizia, hanno interpretato alcune poesie di Alfio, ed hanno letto alcuni dei molti messaggi e ricordi pervenuti.
Nel corso della commemorazione infatti sono stati ricordati e letti messaggi scritti di altre amiche ed altri amici di Alfio Pannega impossibilitati ad essere presenti (tra gli altri, messaggi provenienti dall’Olanda e dalla Scozia): tra gli altri Andrea Araceli, Luciano Bernabei, Valentina Bruno dell’associazione “Erinna”, il senatore emerito Antonio Capaldi, Giselle Dian, Sergio Giovagnoli, Marco Graziotti, la critica d’arte Arianna Marullo, Antonietta Mele, la consigliera comunale emerita Linda Natalini, Gigi Pacella, Peppe Sini.
Pietro Benedetti ha anche proposto un vivacissimo e commovente saggio della sua empatica interpretazione drammaturgica di Alfio (l’intero monologo “Allora ero giovane pure io” sara’ rappresentato tra qualche giorno, lunedi’ 5 maggio, per iniziativa del “Lions Club”, presso la sala del teatro della parrocchia del Murialdo a Viterbo, con inizio alle ore 16,30).
Antonello Ricci ha concluso la commemorazione ricapitolando il significato della testimonianza di Alfio Pannega e il suo appello all’impegno comune per la pace, la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, il rispetto e la protezione dell’intero mondo vivente.
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La memoria di Alfio Pannega e’ infatti un bene comune non solo dell’intero popolo di Viterbo, ma dell’umanita’ intera.
E nel suo ricordo si prosegua nell’azione nonviolenta contro tutte le violenze, le oppressioni, le distruzioni; si prosegua nell’azione nonviolenta per soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto; si prosegua nell’azione nonviolenta per la salvaguardia della biosfera; si prosegua nell’azione nonviolenta per preservare, condividere, tramandare l’intera cultura elaborata dall’umanita’; si prosegua nell’azione nonviolenta per il bene comune dell’umanita’ intera.
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Altre iniziative commemorative in programma nei prossimi giorni
In conclusione segnaliamo ancora una volta i prossimi incontri commemorativi di Alfio Pannega che si terranno a Viterbo.
Lunedi’ 5 maggio per iniziativa del “Lions Club” presso la sala del teatro della parrocchia del Murialdo a Viterbo, con inizio alle ore 16,30, si svolgera’ una rappresentazione dello spettacolo teatrale di Pietro Benedetti, “Allora ero giovane pure io”, ad Alfio Pannega dedicato.
Giovedi’ 8 maggio in piazzale Porsenna nel quartiere di Santa Barbara a Viterbo per iniziativa di “Viterbo con amore” e con l’attiva partecipazione di varie associazioni e di varie amiche e vari amici di Alfio si terra’ in mattinata con inizio alle ore 11 l’intitolazione ad Alfio dell'”Emporio solidale”, e nel pomeriggio con inizio alle ore 15,30 una successiva commemorazione presso lo “Spazio giovani” adiacente all’emporio; tra le persone partecipanti: Domenico Arruzzolo, Pietro Benedetti, Mauro Galeotti, Sergio Insogna, Antonella Litta, Enrico Mezzetti, Antonello Ricci.
Il 16 maggio per iniziative del “Tavolo per la pace” si svolgera’ a Viterbo un convegno nazionale per la pace con la partecipazione di autorevolissime personalita’; nel corso del convegno e’ previsto un ricordo di Alfio Pannega a cura di Pietro Benedetti.

Resoconto curato da alcuni vecchi amici di Alfio Pannega




Alberghiero in visita al sito archeologico di Marina di San Nicola

MARINA DI SAN NICOLA- Era un valente generale originario del Piceno e si era fatto notare per una lunga serie di vittorie fino a divenire il luogotenente di Lucio Cornelio Silla e uno fra i politici più potenti di Roma: Gneo Pompeo Magno (106-48 a.C.), membro del primo triumvirato con Cesare e Crasso, era poi diventato proconsole in Spagna per affiancarsi successivamente al partito repubblicano, combattendo la guerra civile contro Cesare nel 49-48 a.C. Sconfitto nella battaglia di Farsalo, era fuggito in Egitto dove venne ucciso a tradimento. Ma negli intervalli fra una battaglia e l’altra, alla ricerca di una difficile quiete interiore, molto probabilmente Pompeo sceglieva i lidi di Marina di San Nicola, perché a lui, secondo la tradizione storiografica, risalirebbe la proprietà della Villa romana risalente al periodo augusteo che fu utilizzata fino al IV-V secolo d. C., di cui rimangono diversi ambienti decorati, resti dei portici, una turris e vari altri reperti, alcuni dei quali (come l’Erma di Marina di San Nicola) attualmente conservati nel Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma. E qui lunedì 28 aprile si sono recati in visita gli studenti dell’Alberghiero di Ladispoli (classi 3^T, 5^KA, 5^P, 5^S), accompagnati dai docenti Loredana Alfarano, Francesca Arigliani, Dina Cerroni, Federica Carucci, Alessandra Donatiello, Marco Erra, Sara Monte, Carmen Piccolo e Patrizia Specchio. Una lezione diversa, partita con una passeggiata dalla scultura dedicata a Caravaggio, sul Lungomare Marina di Palo e finalizzata a far conoscere agli studenti la ricchezza del patrimonio archeologico, culturale e naturalistico del territorio in cui vivono. “Non siamo nuovi a queste iniziative. Alternare una didattica tradizionale ad una lezione diversa, “sul campo”, è molto più efficace dal punto di vista educativo e formativo. – ha sottolineato la Prof.ssa Dina Cerroni, Docente di Francese dell’Istituto Alberghiero e promotrice della visita di istruzione – Lo dimostra l’entusiasmo degli studenti che hanno partecipato all’iniziativa di oggi: una “passeggiata didattica” a contatto con la natura dall’ “approdo del Caravaggio” al sito archeologico della Villa romana spiegata agli allievi dalla Prof.ssa Specchio in tutti i suoi dettagli. Un’esperienza assolutamente da ripetere”.




Bonus ristrutturazione: come funziona? Te lo spiega abitar.it il portale dedicato al tuo ambiente domestico

ROMA- Abitar.it è un blog dedicato all’universo dell’arredamento. Il portale propone una vasta gamma di articoli che offrono ispirazioni, idee pratiche e suggerimenti utili per arredare ogni ambiente della casa. Dall’illuminazione al design, dalla scelta dei materiali alla progettazione degli spazi, il blog guida i lettori passo dopo passo, aiutandoli a trasformare i propri ambienti secondo gusto, funzionalità ed estetica. Oltre agli aspetti puramente stilistici, abitar.it affronta anche tematiche più tecniche e normative, offrendo informazioni aggiornate su leggi e regolamenti legati all’ambito edilizio e abitativo. Tra questi, anche una guida approfondita sul bonus ristrutturazione, una delle principali agevolazioni fiscali degli ultimi anni.

Che cosa è il bonus ristrutturazione?

Il Bonus Ristrutturazione 2025 è un’agevolazione fiscale che consente di recuperare parte delle spese sostenute per interventi di riqualificazione e ristrutturazione degli immobili, attraverso una detrazione Irpef suddivisa in dieci quote annuali di pari importo. Il bonus si applica sia alle singole unità abitative e alle relative pertinenze, sia alle parti comuni degli edifici condominiali. Questo incentivo copre una vasta gamma di lavori, tra la cui manutenzione ordinaria e quella straordinaria, il restauro, il risanamento conservativo, la ristrutturazione edilizia e gli interventi finalizzati al risparmio energetico. Rientrano nell’agevolazione anche le opere per la ricostruzione di immobili danneggiati da calamità naturali, la realizzazione di autorimesse, l’eliminazione delle barriere architettoniche, la bonifica dell’amianto, l’installazione di sistemi antifurto e la sostituzione dei gruppi elettrogeni con generatori a gas di ultima generazione, con un tetto di spesa pari a 96.000 euro per immobile. Sono esclusi, invece, gli impianti alimentati esclusivamente da combustibili fossili. Ne possono usufruire diversi soggetti, non solo i proprietari dell’immobile ma anche i suoi familiari conviventi, nonché usufruttuari, comodatari, ecc. Per richiedere il bonus ristrutturazione non è necessario presentare una domanda, ma basta allegare al modello 730 tutta la documentazione concernente le spese sostenute.

Altre agevolazioni nel settore edilizio

Oltre al Bonus Ristrutturazione, nel 2025 restano attivi anche il Sismabonus, l’Ecobonus e il Bonus Barriere Architettoniche, seppur con alcune modifiche rispetto agli anni precedenti. Per quanto riguarda il Sismabonus e l’Ecobonus, la detrazione fiscale è fissata al 50% per gli interventi su abitazioni principali e al 36% per altri immobili. A partire dal 2026 e fino al 2027, queste aliquote scenderanno ulteriormente: al 36% per le prime case e al 30% per le seconde. L’Ecobonus copre lavori di riqualificazione energetica come la sostituzione degli infissi, l’installazione di pompe di calore ed altri interventi su edifici esistenti. Sono invece esclusi gli impianti alimentati da combustibili fossili, in linea con la direttiva europea “Case Green”, che l’Italia dovrà recepire entro due anni. Invece, il Bonus Barriere Architettoniche prevede una detrazione del 75% per lavori finalizzati all’eliminazione di ostacoli alla mobilità (tra cui la realizzazione di rampe, piattaforme elevatrici, ascensori, servoscale ecc.) In questo caso, la detrazione è suddivisa in 10 rate annuali ed i limiti di spesa variano a seconda del tipo di edificio. Nello specifico, 50.000 euro per edifici unifamiliari o unità indipendenti, 40.000 euro per edifici fino a 8 unità, e 30.000 euro per quelli con più di 8 unità abitative.

Su abitar.it sono moltissime le informazioni utili in ambito di normativa edilizia, ma anche in tema di ristrutturazione e arredamento. Puoi trovare quelle che sono le ultime tendenze in termini di design, ma anche importanti consigli per una casa accogliente, ma nello stesso tempo funzionale e sostenibile, riducendo i consumi energetici grazie alla riqualificazione energetica.

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Cresce l’attesa per il concerto del Primo Maggio a Roma

ROMA- Mancano solo tre giorni all’appuntamento che torna come sempre in Piazza San Giovanni in Laterano per celebrare la Festa dei Lavoratori con una maratona di musica, impegno e spettacolo. “Uniti per un lavoro sicuro” è lo slogan scelto dai Sindacati per questo 1° Maggio, dedicato al tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. I segretari generali saranno presenti in tre diverse manifestazioni che si svolgeranno a Roma (intervento del segretario generale CGIL Maurizio Landini), a Casteldaccia in provincia di Palermo (intervento della segretaria generale CISL Daniela Fumarola) e a Montemurlo in provincia di Prato (intervento del segretario generale UIL Pierpaolo Bombardieri). Le tre diverse località sono state scelte in ricordo dei tragici infortuni verificatisi in alcuni siti di quei territori e divenuti, poi, per certi aspetti, un simbolo del dramma delle morti sul lavoro. Su Rai 3, dalle 12 alle 13 sarà trasmessa in diretta, a cura del Tg3, la manifestazione dei Sindacati confederali che si svolgerà contemporaneamente nelle tre piazze. Anche Rai News darà ampia copertura alle varie iniziative previste su tutto il territorio nazionale e in particolare, seguirà in diretta, con ampie finestre sul canale televisivo, le manifestazioni organizzate dai Sindacati.

Il Concertone sarà come sempre a libero accesso e sarà trasmesso in diretta su Rai 3 e Rai Radio2 e in onda su RaiPlay e Rai Italia. La festa in piazza comincerà alle 13.30 per oltre 10 ore di musica dal vivo e riflessioni su temi sociali e d’attualità.

Presentano NOEMI, ERMAL META e BIGMAMA ai quali si affiancherà per una serie di incursioni il professore star dei social VINCENZO SCHETTINI.

La lineup del Primo Maggio di Roma attraversa generazioni e generi diversi che si intrecciano, creando un mosaico sonoro che riflette l’Italia di oggi, uno spaccato autentico e contemporaneo della nuova scena d’autore italiana, in cui convivono anime pop, elettroniche, urban, cantautorali e rock.

Sul palco (in ordine alfabetico): Achille Lauro, Alfa, Andrea Cerrato, Anna and Vulkan, Anna Carol, Anna Castiglia, Arisa, Bambole di Pezza, Brunori Sas, Carl Brave, Centomilacarie, Dente, Ele A, Elodie, Eugenio in Via Di Gioia, Federica Abbate, Franco126, Fulminacci, Gabry Ponte, Gaia, Gazzelle, Ghali, Giglio, Giorgia, Giorgio Poi, Giulia Mei, i Benvegnù, Il Mago del Gelato, I Patagarri, Joan Thiele, Legno & Gio Evan, Leo Gassmann, Luchè, Lucio Corsi, Mimì, Mondo Marcio, Orchestraccia ft. Mundial, Pierdavide Carone, Rocco Hunt, Senhit, Serena Brancale, Shablo con special guests, The Kolors, Tredici Pietro.

L’opening dalle 13.30 vedrà sul palco: Cyrus, Cosmonauti Borghesi, Joao Ratini, SOS – Save Our Souls, Vincenzo Capua e i 3 vincitori del contest 1MNEXT CORDIO, DINÌCHE e FELLOW per la sfida finale.

Sulla base del concept “Il futuro suona oggi”, il Concerto del Primo Maggio prova a intercettare le voci più autentiche del panorama musicale italiano, restituendo un affresco sonoro che abbraccia il presente in tutte le sue sfaccettature. In un’epoca in cui il pubblico sente il bisogno di approfondire, capire e connettersi, la musica si fa veicolo di storie e messaggi.

Il cantautorato torna quindi protagonista: le parole contano, i testi diventano centrali, raccontano generazioni in continua trasformazione. Il Concertone 2025 guarda avanti e mette al centro la musica, rigorosamente live, come strumento di racconto, consapevolezza e cambiamento. Sarà una festa, ma anche un momento di riflessione, un’opportunità per immaginare il domani attraverso le voci di chi, con la propria musica, lo sta già costruendo.

Su Rai 3 la diretta comincia con l’anteprima (dalle 15 alle 16), poi con la prima parte del concerto (dalle 16 alle 18.55), la seconda parte (dalle 20 alle 21) e si conclude con la terza parte (dalle 21.05 alle 24). Ospiti in studio e inviati animeranno la diretta con spazi dedicati alla musica e alle interviste con gli artisti che si alterneranno sul palco.

Il Concerto verrà anche trasmesso integralmente in streaming sul sito web www.rainews.rai.it.

Il Giornale Radio Rai seguirà come sempre il Primo Maggio sia nella parte musicale che negli appuntamenti sindacali, con servizi e collegamenti nelle varie edizioni del GR, ma anche nei programmi di Rai Radio1 per tutto l’arco della giornata, con l’inviata Marcella Sullo.

Sulla piattaforma RaiPlay il Concertone sarà integralmente visibile in diretta. Inoltre, le clip di tutte le esibizioni musicali, dei momenti più emozionanti e delle interviste realizzate nel backstage, saranno pubblicate in tempo reale.

Su RaiPlay Sound, oltre alla diretta radiofonica, sarà possibile riascoltare il Concertone on demand. Sulla piattaforma radio, inoltre, saranno presenti tantissimi contenuti Original e documentari a tema.

I canali social di Rai 3 e RaiPlay, invece, seguiranno l’evento con foto e video esclusivi per tutta la giornata.

Con Rai Radio2, il Primo Maggio si ascolta, si guarda e si vive. Anche quest’anno, infatti, Rai Radio2 si conferma la Radio ufficiale del Concertone e trasmetterà l’intera giornata in diretta dalle 15.15 e oltre la mezzanotte, in simulcast con Rai 3. Un’imperdibile maratona di musica, emozioni e divertimento, che accenderà il cuore di Piazza San Giovanni e di milioni di spettatori e ascoltatori in tutta Italia. Musica, impegno e parole. Il palco e il retropalco. Lo studio di Rai Radio2, realizzato in collaborazione con SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, sarà infatti in una postazione esclusiva nel backstage di Piazza San Giovanni. Da lì passeranno tutti gli artisti subito dopo l’esibizione per essere intervistati a caldo e raccontare retroscena ed emozioni di un concerto che da sempre vanta un pubblico molto partecipativo. I conduttori di Rai Radio2 si alterneranno durante le oltre dieci ore di diretta. Ad aprire, da questa particolare postazione nel backstage del Concertone, saranno Giulia Nannini e Julian Borghesan, conduttori del programma Sogni di Gloria, che dalle 15.15 guideranno il pubblico attraverso le emozioni della finale di 1MNEXT, il contest di iCompany dedicato ai giovani talenti della musica italiana che quest’anno ha stretto una media partnership con Rai Radio2. Dalle 16alle 19 circa, il pomeriggio in musica sarà guidato da Silvia Boschero. Da non perdere il Dj set di Ema Stokholma che alle 19 in un rito collettivo di festa che si ripete da alcuni anni, dal palco principale della kermesse farà ballare tutta Piazza San Giovanni e gli ascoltatori di Rai Radio2 che potranno seguire tutta la diretta anche sul canale 202 del digitale terrestre. Alle 20 saranno Carolina Di Domenico e Pier Ferrantini, veterani del Concertone della Festa del Lavoro, ad accompagnare gli ascoltatori durante le esibizioni dei Big e a stuzzicare i cantanti nel retropalco. Come sempre sui canali social della radio saranno disponibili inediti contenuti multimediali con tutti i protagonisti del Concertone, dalle prove del 29 e 30 aprile e dalla diretta del Primo Maggio.

Anche quest’anno il “Concerto del Primo Maggio” sarà veramente per tutti grazie a Rai Pubblica Utilità: a partire dalle 15 – e per tutta la durata del Concerto – sulla pagina 777 di Televideo saranno disponibili i sottotitoli realizzati in diretta dallo studio di Saxa Rubra; a partire dalle 20 l’audiodescrizione – attivabile sul canale audio dedicato – ed in streaming su RaiPlay, permetterà anche alle persone cieche di conoscere i dettagli legati alle luci, alla scenografia, agli abiti, ai movimenti di artisti e conduttori sul palco. Sempre a partire dalle 20, su RaiPlay inizierà la diretta accessibile con sottotitoli e LIS, realizzata dallo studio 2 di Via Teulada che ospiterà, ormai come di consueto, anche il pubblico. In particolare, una squadra di 7 performer – tra cui anche due giovani performer sorde – e 2 interpreti, si alterneranno per tradurre in LIS le battute di conduttori e ospiti e interpretare, sempre nella Lingua dei Segni Italiana, tutte le canzoni proposte sul palco di Piazza San Giovanni, trasmettendo, attraverso i movimenti del corpo, emozioni e ritmo musicale ed offrendo uno spettacolo artistico godibile non solo per il pubblico sordo, ma per una platea di spettatori più ampia, che ha imparato ad apprezzare la forza espressiva della LIS. L’accessibilità in LIS verrà, infine, garantita anche in Piazza San Giovanni – sempre a partire dalle 20 – attraverso il rimando dell’immagine di interpreti e performer sui ledwall laterali del palco creando così la piena inclusione e partecipazione all’evento.




Lazio, torna “Io per lei”, la campagna Telethon che celebra le mamme “rare”

ROMA- Anche quest’anno, torna la campagna “Io per lei” di Fondazione Telethon dedicata alla forza delle “mamme rare”, da sempre al centro della missione della Fondazione nata trent’anni fa dall’appello di un gruppo di mamme dell’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM).

Organizzata in prossimità della Festa della Mamma, la campagna “Io per Lei” è un invito a dare forza alla ricerca di Fondazione Telethon scegliendo, con i Cuori di biscotto, di compiere un gesto d’amore e sostegno verso le mamme e le famiglie di bambini con una malattia genetica rara.

Anche nel Lazio il 3 e 4 maggio sarà possibile trovare i Cuori di biscotto in 392 punti di raccolta mentre in tutta Italia saranno oltre 2.500 i punti di raccolta, a fronte di una donazione minima di 15 euro. A distribuirli saranno i volontari di Fondazione Telethon e UILDM – Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, di AVIS – Associazione Volontari Italiani Sangue, di Anffas – Associazione Nazionale di Famiglie e persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, di UNPLI – Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia, di Azione Cattolica Italiana, e le edicole aderenti al SI.NA.GI – Sindacato Nazionale Giornalai d’Italia.

“Anche quest’anno, con la campagna di primavera ‘Io per lei’, Fondazione Telethon celebra la forza delle ‘mamme rare’, che con grande determinazione si prendono cura ogni giorno dei figli nati con malattie genetiche rare. La qualità della vita di questi bambini è molto spesso compromessa dalla malattia e, proprio per questo, Fondazione Telethon lavora con altrettanta determinazione per dare forza alla ricerca e offrire risposte concrete in termini di diagnosi tempestive, sostegno alla qualità della vita e terapie efficaci. Grazie alla ricerca, sostenuta dall’impegno prezioso dei nostri volontari e dalla generosità dei nostri donatori, possiamo costruire un futuro migliore per le persone con una malattia genetica rara e per le loro famiglie” commenta Ilaria Villa, Direttrice Generale di Fondazione Telethon.

Si rinnova anche l’appuntamento con la settimana di sensibilizzazione di Fondazione Telethon sulle tre reti Rai dal 28 aprile al 4 maggio 2025, con il supporto di Rai per la Sostenibilità-ESG, per continuare a sostenere il lavoro dei ricercatori e dare risposte concrete in termini di terapie e cure a chi affronta le difficoltà di una malattia genetica rara.

La campagna “Io per Lei” ha il sostegno di BNL BNP Paribas, partner storico al fianco di Fondazione Telethon con oltre 345 milioni di euro raccolti in 34 anni a sostegno della ricerca scientifica: anche quest’anno sarà possibile per i clienti BNL donare attraverso i 1.340 sportelli ATM e le 562 agenzie su tutto il territorio, e sull’APP BNL in modo semplice e sicuro.

Anche quest’anno DHL è vettore ufficiale della campagna di piazza.

I Cuori di biscotto, realizzati con passione dalla storica pasticceria genovese Grondona nata nei primi dell’Ottocento, sono biscotti di pasta frolla a forma di cuore, ideali per ogni momento della giornata, dalla prima colazione al dopo cena, e disponibili in tre gustose varianti: con gocce di cioccolato, con Arance di Sicilia, e al cacao e gocce di cioccolato.

Per questa edizione della Campagna “Io per lei”, le scatole di latta sono state prodotte in tre differenti colori metallizzati che identificano il gusto del biscotto: crema per variante con gocce di cioccolato, viola per quella con Arance di Sicilia, e blu per il gusto cacao e gocce di cioccolato.

Ogni scatola è collezionabile ed è dedicata a un momento speciale della giornata: il sorriso dell’aurora per la scatola color crema, la poesia del tramonto per la scatola viola, e l’abbraccio della sera per la scatola blu. La nuova veste grafica rappresenta l’impegno della grande squadra di Fondazione Telethon nell’arco della giornata, dal mattino alla sera, per sostenere la ricerca e offrire al più presto risposte e terapie ai bambini e alle famiglie che ne hanno bisogno, in tutto il mondo.

In ogni scatola in latta ci sono 3 vaschette, confezionate separatamente e contenenti 6 biscotti, per un totale di 18 biscotti e un peso complessivo di 300g. Ogni vaschetta è confezionata singolarmente per mantenere il profumo e la fragranza dei biscotti appena sfornati.

All’interno del pack è presente una cartolina, con un colorato segnalibro da staccare e conservare, che racconta una storia: inquadrando il QR code, sarà possibile scoprire una sorpresa speciale. Ogni scatola è inserita in una shopper coordinata.

I Cuori di biscotto sono il regalo ideale per festeggiare la mamma: la campagna si svolgerà infatti in prossimità della Festa della Mamma.

Su www.fondazionetelethon.it è possibile trovare il punto di raccolta più vicino o richiedere i Cuori di biscotto nella sezione dello shop solidale.

Per partecipare attivamente alla campagna e aiutare a distribuire i Cuori di biscotto, è necessario contattare il numero 06 440151 (tasto 2) oppure scrivere all’indirizzo volontari@telethon.it

Fondazione Telethon ETS

Fondazione Telethon ETS è una delle principali charity biomediche italiane, nata nel 1990 su iniziativa di un gruppo di pazienti affetti da distrofia muscolare. La sua missione è raggiungere la cura delle malattie genetiche rare attraverso la ricerca scientifica di eccellenza, selezionata secondo le migliori pratiche condivise a livello internazionale. Attraverso una modalità unica nel panorama italiano, segue l’intera “filiera della ricerca” occupandosi della raccolta fondi, della selezione e del finanziamento dei progetti e dell’attività di ricerca stessa svolta nei propri centri e nei laboratori. Fondazione Telethon sviluppa inoltre collaborazioni con istituzioni sanitarie pubbliche e industrie farmaceutiche per tradurre i risultati della ricerca in terapie accessibili ai pazienti. Dalla sua nascita, ha investito 698 milioni di euro in ricerca, ha finanziato 3.024 progetti con 1.771 ricercatori coinvolti e 637 malattie studiate. Ad oggi, grazie a Fondazione Telethon che è responsabile della sua produzione e distribuzione, è disponibile nell’Unione Europea la prima terapia genica con cellule staminali destinata al trattamento dell’ADA-SCID, una grave immunodeficienza che compromette le difese dell’organismo fin dalla nascita. Un’altra terapia genica disponibile, frutto della ricerca di Fondazione Telethon e della collaborazione con l’industria farmaceutica, è quella per la leucodistrofia metacromatica, una grave malattia neurodegenerativa di origine genetica. A queste potrebbe aggiungersi prossimamente la terapia genica per un’altra immunodeficienza, la sindrome di Wiskott-Aldrich, per la quale la Fondazione oltre alla ricerca sta supportando anche il processo di approvazione.

Altre malattie su cui la terapia genica, sviluppata dai ricercatori della Fondazione, è in corso di valutazione nei pazienti sono la beta-talassemia, la mucopolisaccaridosi di tipo 6 e di tipo 1, la sindrome di Usher 1B. Inoltre, all’interno degli istituti della Fondazione Telethon si sta studiando o sviluppando una strategia terapeutica mirata per altre malattie genetiche. Parallelamente, in tutti i laboratori finanziati da Fondazione Telethon continua lo studio dei meccanismi di base e dei potenziali approcci terapeutici per le malattie ancora senza risposta.




Il Gruppo di Minoranza del Comune di Graffignano denuncia lo stato di abbandono del territorio comunale

GRAFFIGNANO (Viterbo)- Riceviamo e pubblichiamo: “Il gruppo consiliare di minoranza “Prospettiva comune” esprime forte preoccupazione per lo stato di incuria e abbandono in cui versa il territorio, a causa del mancato sfalcio dell’erba in numerose aree pubbliche del Comune.

È sotto gli occhi di tutti la situazione di degrado che coinvolge parchi, marciapiedi, aiuole e spazi adiacenti a scuole e impianti sportivi, dove l’erba incolta ha ormai superato livelli accettabili, creando disagi ai cittadini e rischi per la sicurezza, in particolare per bambini e persone anziane e in alcuni punti per la viabilità.

Nonostante le numerose segnalazioni da parte dei residenti, l’amministrazione comunale non ha ancora provveduto a realizzare un piano di manutenzione del verde adeguato e tempestivo. Riteniamo che questo rappresenti l’ennesima dimostrazione di una gestione disattenta e poco sensibile ai bisogni quotidiani della comunità.

Alleghiamo a questo comunicato alcune foto scattate nei giorni scorsi, che testimoniano in modo evidente lo stato attuale delle aree pubbliche, nella speranza che possano servire a stimolare un intervento immediato. Il nostro gruppo continuerà a vigilare sull’operato dell’amministrazione e a dar voce alle legittime istanze dei cittadini, sollecitando un cambio di passo che riporti decoro e vivibilità nel nostro paese”.

Gruppo consiliare di minoranza “Prospettiva Comune”




Regione Lazio, Rocca: “Accolta delegazione cinese”

ROMA – «Oggi ho avuto il piacere di accogliere la delegazione di Chongming, guidata dal Sindaco Miao Jing. In un momento storico complesso come questo, il dialogo e il multilateralismo sono fondamentali. Il Lazio è tornato al centro della scena internazionale: costruire ponti e collaborazioni è un’opportunità preziosa per rafforzare legami, condividere esperienze e affrontare insieme le sfide globali». Lo scrive su Facebook, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.