Bagnoregio guarda al futuro, Profili: “Se saremo bravi, i prossimi saranno anni di grandi opportunità”

di DIEGO GALLI –

BAGNOREGIO ( Viterbo) – Nell’Alta Tuscia la piccola ma florida Bagnoregio resta un grandissimo esempio per tutto il Viterbese. Una cittadina resiliente che, nonostante l’emergenza data dalla pandemia Covid19, ha ben risposto alla crisi, continuando anche a convincere i turisti a non rinunciare a una visita alla “Città che muore”. Abbiamo parlato di questo e di altri temi, come dell’attesa candidatura Unesco di Civita, con l’intraprendente sindaco della cittadina, Luca Profili.Luca

Buongiorno sindaco, come stanno procedendo questi giorni pre-natalizi a Bagnoregio? Abbiamo recentemente visto il bellissimo addobbo che avete fatto posizionare nella rotatoria di ingresso al paese… un faro di speranza?

Buongiorno a voi, grazie per questa opportunità. Stiamo piano piano uscendo da un paio di mesi molto intensi e difficili, visto il focolaio della Casa di Riposo San Raffaele Arcangelo che ha provocato tanti contagi anche fuori. Eravamo arrivati a 65 casi, rischiando la zona rossa. Con l’aiuto di Asl, Casa della Salute e Croce Rossa Italiana ne siamo venuti fuori, ma non è stato facile. Ora siamo diventati autonomi, avendo donato alla nostra Casa della Salute, un macchinario per analizzare tamponi. E ci tengo a ringraziare il dottor Ivano Mattozzi, tutto il suo staff, e tutti i medici, per il grande lavoro fatto in queste settimane difficili. Il virus va veloce, noi dobbiamo almeno andare alla stessa velocità. Abbiamo voluto una stella luminosissima all’ingresso del paese come addobbo di Natale, vedere i bambini farsi le foto sotto, nonostante non saranno feste come tutti gli anni, è un bel segnale per il futuro.

La situazione Covid ha messo a dura prova la piccola ma splendente Bagnoregio. Come avete reagito in questi mesi? Cosa vi è mancato di più?

Diciamo che negli ultimi anni, anche in questo periodo, eravamo abituati a ospitare tantissimi turisti. Nonostante il Covid e la situazione generale difficile, le persone sono continuate a venire nel fine settimana e questo è stato importante per la tenuta economica del paese. Per il resto, è chiaro che manca un po’ di serenità e di normalità, anche semplicemente nel prendere un caffè in pace al bar o fare due chiacchiere.

L’aiuto e le indicazioni del Governo sono state ben accolte dai cittadini bagnoresi? O si poteva fare qualcosa di più?

Io ho sempre detto di non potermi lamentare, perché la stragrande maggioranza dei miei concittadini ha sempre rispettato le regole e li ringrazio di questo. Anche noi oltre il governo siamo riusciti nella prima ondata a dare aiuti economici alle imprese. Chi governa è sempre soggetto a delle critiche. Credo il vero errore sia stato pensare che l’estate avrebbe spazzato via il virus e non prepararsi adeguatamente alla seconda ondata. L’Italia paga anni di tagli su tagli, investimenti sbagliati, e non c’entra destra, centro o sinistra, è una responsabilità di tutti coloro che si sono alternati al governo. I politici hanno il vizio pessimo di dare la colpa a chi c’è stato prima, ma spesso si tratta di loro stessi. Tornando ad oggi, sono più preoccupato per quando finirà il blocco dei licenziamenti e la cassa integrazione. Se saremo bravi, i prossimi saranno anni di grandi opportunità.

Il 2022 sembra essere l’anno indicato per il tanto atteso “avvento” di Civita di Bagnoregio patrimonio UNESCO. Può spiegarci, brevemente, come questo cambierà le vite dei bagnoresi? Ci saranno fondi a disposizione?

Si, siamo in dirittura d’arrivo per la presentazione del dossier, completo. Poi, a febbraio 2021, l’Italia sceglierà quale sito è più pronto e forte per andare in commissione mondiale, chiaramente speriamo e siamo fiduciosi possa essere il “Paesaggio Culturale di Civita di Bagnoregio”. L’Unesco di per sé, non elargisce fondi, chiaramente però rappresenterebbe motivo di grande orgoglio ma anche di responsabilità, per tutti. Io dico che già questo percorso della candidatura ci ha cambiati in qualche modo, perché ci ha resi amministratori più attenti, ma non dipende solo da noi. Una città ha bisogno di tutti. Essere sindaco passa, essere cittadino no. Ognuno di noi, qualsiasi cosa faccia nella vita, deve volere il bene del luogo dove vive, ancor di più se ha tra le mani un gioiello, come lo abbiamo noi.

Il turismo, nonostante le pesanti restrizioni date dalla Covid19 non sì è arrestato. Inoltre, non passa settimana senza che qualche TV, magazine o rivista di settore non parli di voi. Come spiega questo straordinario successo in tutto il mondo?

In una recente intervista ho detto che sono molteplici i fattori e che noi siamo più fortunati che bravi. Dico questo perché quando la gente che arriva qua si affaccia dal Belvedere Falcone e Borsellino rimane a bocca aperta. La bellezza di Civita è l’ingrediente essenziale. Noi, dal canto nostro, abbiamo sempre cercato di favorire chi voleva mettere in luce la bellezza di questi posti, e parlo anche di Bagnoregio paese, di tutta la valle dei calanchi.

Quello di Civita di Bagnoregio è sicuramente un modello esemplare per tutta la Tuscia. Esiste una “ricetta”? Come potremmo applicarlo anche ad altri siti del Viterbese, che sembrano non riuscire a raccogliere il medesimo successo della “Città che muore”?

Voglio essere ottimista e dire che secondo me qualcosina, seppur piano, si sta muovendo. C’è voglia di Tuscia, e se iniziamo a correre, verranno anni magnifici. Spesso e volentieri le beghe politiche e la burocrazia non hanno consentito collaborazioni tra Comuni. Noi abbiamo un ottimo rapporto con Bolsena, e stiamo per partire in modo concreto. Ogni realtà è diversa, però questo territorio è pieno di luoghi meravigliosi. Investire in cultura, eventi di qualità, comunicare, raccontare, anche copiare se serve. Bisogna crederci fortemente, questo è quello che posso consigliare.

Quest’anno molte iniziative saranno bloccate dall’emergenza Covid. Tra tutte, ricordiamo il Presepe vivente di Civita. Le mancherà? Avete pensato a come colmare questo vuoto?

Il Presepe Vivente mancherà a tutti, a noi ed alle oltre 40mila persone che ogni anno affollavano il nostro borgo. Mancherà soprattutto perché, negli ultimi anni, ha avuto uno scopo sociale. Come sapete, viene organizzato dal nostro comitato locale di Croce Rossa Italiana e il comune rinuncia agli incassi del ticket in quelle giornate, questo ha permesso di rendere Bagnoregio un paese cardioprotetto, di acquistare specifici mezzi per il trasporto dei disabili a Civita, di acquistare un’autombulanza e dei presidi sanitari. Tornerà il prossimo anno, anche perché quest’anno non ci è permesso altro.

Un’ultima domanda. Parliamo della questione trasporti, che molto l’ha impensierita, soprattutto per quanto riguarda i collegamenti fondamentali per i ragazzi dell’Istituto agrario. Prevede che la situazione tornerà alla normalità una volta terminata la pandemia? Ci sarà un potenziamento delle linee? O si dovrà cercare altre soluzioni?

La questione dei trasporti, è una delle questioni che ho preso più a cuore in questi anni, e non riguarda solo gli studenti ma anche molti lavoratori. Abbiamo scritto varie volte a Cotral, siamo andati in Prefettura. Credo sia intollerabile che nel 2020 gli studenti ancora abbiano problemi ad arrivare a scuola. Dieci anni fa non c’era questa situazione, invece di migliorare, abbiamo peggiorato. Io mi auguro che anche per via del Covid, sui trasporti si possano fare passi in avanti. Altrimenti daremo battaglia, come già abbiamo fatto.

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