Bando per i dottorati industriali, arrivati 155 progetti da 11 atenei del Lazio

ROMA – Centocinquantacinque progetti pervenuti da 11 diverse università di tutto il territorio regionale. Questi i numeri che testimoniano della buona risposta da parte delle università e delle imprese del Lazio alla seconda edizione del bando per i Dottorati di Innovazione, chiuso nei giorni scorsi e che è stato pensato per contribuire a dare vita a percorsi innovativi di alta specializzazione che vedano la collaborazione del mondo universitario, di quello produttivo e della Pubblica Amministrazione, contribuendo a favorire la permanenza dei dottori di ricerca nel territorio della Regione.

L’avviso era da complessivi 5.050.000 euro, destinati a finanziare (con una quota compresa tra il 50% e il 70% della spesa ammissibile) 110 borse di studio al fine di dare vita ad altrettanti dottorati di alta specializzazione realizzati dalle università in collaborazione sia con il mondo delle imprese (i primi 100), oppure (gli ulteriori 10) assieme alla Pubblica Amministrazione regionale.

Le 155 domande pervenute provengono da 11 atenei (Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Università Roma “Foro Italico”, Tuscia, Cassino e Lazio Meridionale, Lumsa, Luiss Guido Carli, Niccolò Cusano, Campus Bio-Medico, Cattolica), che hanno presentato progetti di dottorati per un valore complessivo di 10.081.811,92 euro.

“La risposta che il mondo dell’Università e quello delle imprese hanno dato alla seconda edizione del nostro bando per i Dottorati Industriali è stata molto soddisfacente – ha detto l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Start-Up e Innovazione, Paolo Orneli – Sono arrivati molti progetti di alto livello che verranno ora valutati con la massima attenzione.” “Un segno – ha aggiunto – che c’è attenzione per questo tipo di intervento sul quale puntiamo molto, visto che siamo sicuri che sia uno strumento in grado di portarci verso il nostro obiettivo di integrare formazione e lavoro su quelle che sono le reali esigenze dell’economia; una delle basi del nuovo modello di sviluppo che abbiamo in mente per il Lazio.”

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