Barbarano Romano, successo per la passeggiata-racconto “Racconti di Chiese e di Paesi”

BARBARANO ROMANO ( Viterbo) – Che cosa può spingere tante persone, in una calda sera di mezza estate, a Barbarano Romano se non una ricerca di autenticità? E qui l’hanno trovata – almeno per una sera – grazie a persone di cuore e di fatica: don Vincenzo Sborchia, appassionato comunicatore di storie di chiesa e di paese, legate alle tradizioni e alla vita nei campi. Barbarano fu per secoli granaio di Roma: la sacralità e i riti della mietitura sono stati ricordati, insieme con quelli dell’acqua e delle “canepine”, da Eufemia Bombara e Anna Rosa Massotti, entrambe di Barbarano. Anna Rosa ha rievocato un episodio di quando era ragazzina e andava nei campi a lavorare. Una sera in cui lei si era addormentata in sella ma la sua cavalla non l’aveva riportata a casa, allungando invece fino a San Simone: dove aveva l’animale partorito, due giorni prima. Nel buio la strada di casa fu infine ritrovata!

In un contesto così pulito, così sano grazie al Parco suburbano “Marturanum” (committente della passeggiata-racconto per conto della Regione Lazio: “L’estate è qui: #viviparchidelazio”), nascono le idee migliori: con i tempi giusti, scanditi dal ritmo lento della vita, decisamente più sana che in città.

Che l’ecosistema di Barbarano goda di ottima salute l’ha ben spiegato il naturalista Enzo Arcioni, fra i primi a scommettere sull’ambiente in Italia. Nel “Marturanum” si affollano numerosi animali e piante che sono invece i primi a sparire quando l’ambiente è inquinato. Con Enzo si starebbe ore ad ascoltare storie di natura, di uccelli e animali del parco!

Vero lusso della serata però, il flicorno soprano in sib suonato dal maestro Antonio Moretti, direttore della Banda di Vejano, fra le più importanti del Lazio. Che ha l’onore di accompagnare ogni anno la Macchina di santa Rosa, patrona di Viterbo, il 3 settembre, in un trasporto che è patrimonio immateriale dell’Umanità Unesco. Con la banda, Moretti ha suonato in tutti i paesi della Tuscia, con l’arma dei Carabinieri a cavallo in quasi tutta Europa, Francia, Germania, Olanda più volte, insieme con le principali bande d’Europa. Ha suonato davanti alla regina Elisabetta per i 60 anni del suo regno, davanti a papa Ratzinger e papa Francesco, davanti al presidente della repubblica Sergio Mattarella.

Per inquadrare il contesto culturale della passeggiata-racconto, tra antico, moderno e futuro, fondamentali le riflessioni di due giovani e poliedrici artisti, Sanny e Franco Di Lisi, che a un certo punto si sono chiesti: ma oggi ci vuole più coraggio ad andar via o a restare? Una volta eroi erano coloro che partivano: ma oggi?

Il finale (struggente, autentico, vero, antico e moderno per la sua fatica) è stato tutto della Massotti, cantastorie barbaranese, che ha intonato a braccio le ottave della storia di un amore tormentato e finito in tragedia alla Botte di Cura di Vetralla. Un vero capolavoro popolare.

Regia, domande, riflessioni, idea stessa dell’evento portano infine la firma di Giovanna Rossiello, giornalista, narratrice di comunità, appassionata di storie vere e di vita autentica (e lenta) la quale, dopo aver girato il mondo, ha deciso di continuare a raccontare la vita proprio da Barbarano Romano.

 

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