Basta aggressioni servono urgenti interventi, USPP Umbria dichiara lo Stato di Agitazione

“Dopo quanto è accaduto al carcere di Spoleto, riteniamo che siamo arrivati al culmine della sopportazione dei nostri colleghi, che quotidianamente subiscono aggressioni fisiche e verbali dai detenuti, lasciati liberi e senza freni di poter fare qualsiasi cosa durante tutto l’arco del giorno” questo il lapidario commento di David Cesari Segretario regionale USPP Umbria all’indomani del gravissimo fatto accaduto nel carcere spoletino dove un detenuto con un pretesto ha accoltellato un agente penitenziario ferendolo al collo. Già altri fatti simili sono successi nelle scorse settimane in altri istituti della regione Umbra, dove l’organico presente supera di poco le 650 unità rispetto alle 831 previste ovvero un meno 20% su tutte le 4 sedi penitenziarie.
Per il segretario dell’USPP umbro, “la situazione rischia di essere totalmente ingestibile”. Proprio il sindacato USPP tra i più rappresentativi a livello nazionale ha puntato il dito contro l’Amministrazione Penitenziaria e chi ha gestito il dicastero della giustizia nella scelta del regime penitenziario aperto e in assenza di un adeguato organico di personale con tutte le ricadute che ciò ha avuto sugli agenti. Anche il Presidente USPP Giuseppe Moretti sostiene che “il problema nasce anche da chi ha voluto questa vigilanza dinamica che non è altro che un girovagare di detenuti aperti pronti a colpirti senza alcuna remora, rischiando conseguenze irreparabili se non si pone un freno a questa gestione fallimentare”. Per Moretti e Cesari “non è più tollerabile il conto di quanti agenti feriti ci sono ogni anno per vili aggressioni di detenuti e per questo sono urgentissime misure straordinarie di ripristino della sicurezza e della legalità nelle carceri”.
Ricordando che l’USPP ha da tempo dichiarato la necessità di dichiarare lo STATO di EMERGENZA nelle CARCERI ed esprimendo solidarietà all’agente ferito e sollecitando ancora una volta interventi risolutori sul modello di gestione detentivo, le risorse umane e materiali necessarie e quant’altro occorra per mettere in sicurezza il lavoro della polizia Penitenziaria, il Presidente Moretti conclude evidenziando “che la ferita inferta all’agente in servizio a Spoleto, è un’altra ferita alle istituzioni che rappresentano lo Stato”.
Per tale ragione il rappresentante nazionale USPP non esclude che “alla dichiarazione dello stato di agitazione delle segreterie di Lazio e Umbria, facciano ulteriori iniziative a livello nazionale se non si aprirà un tavolo di confronto permanente presso il ministero della giustizia, per l’adozione di misure a tutela dei lavoratori della Polizia Penitenziaria.”

 

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