Basta violenza sulle Donne

VITERBO-

Il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, una ricorrenza istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, partendo dall’assunto che la violenza contro le donne sia una garanzia dei diritti umani. Tale è una conseguenza della discriminazione contro le donne che inasprisce le disuguaglianze di genere.

In Italia il fenomeno della violenza e delle molestie sulle donne è anche in ambito lavorativo, gli effetti della pandemia femminile, vanno monitorati attentamente anche alla luce del rischio, sempre più attuale, di fenomeni di ricatti, aggressività e sfruttare, e che a tutt’oggi il ripetersi continuo di prevaricazione, persecuzione negli ambienti lavorativi resta confinato in una zona d’ombra. Stando ai dati ISTAT sono un milione 404 mila le donne che nel corso della loro vita lavorativa hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali sul posto di lavoro. Rappresentano l’8,9% per cento delle lavoratrici attuali o passate, incluse le donne in cerca di occupazione. Ed è il silenzio la risposta delle donne che subiscono le violenze. Infatti, dai dati che emergono l’80,9% delle donne non ne parla con nessuno, e solo in pochi casi, tali soprusi sfociano in denunce alle Forze dell’Ordine. Il motivo principale che porta a non denunciare è la paura, che induce molte donne all’autocolpevolizzazione con la conseguenza, che molte hanno poi cambiato deciso lavoro, rinunciato alla o sono stato oggetto di licenziamento o messe in cassa carriera integrazione o non state assunte. E’ bene ricordare che non partiamo da zero, il sindacato ha svolto un ruolo fondamentale per il cambiamento. Conquiste tradotte in documenti e testi legislativi a partire dalla Convezione di Istanbul e all’ accordo quadro tra le parti sociali europee. Nello specifico nel nostro settore sono state firmate intese in vari comparti, dall’Abi ad Ania e AdeR per finire con quella, più recente conclusa con Federcasse. La linea del sindacato, secondo First Cisl riguardo a questo difficile tema, non può essere quella della “responsabilità”, Non possiamo solo predicare responsabilità ma dobbiamo essere per primi responsabili. Il sindacato è un soggetto politico di trasformazione sociale e deve svolgere un ruolo attivo, raccogliendo i suggerimenti degli esperti per poi tradurli in azione affinchè il principio della dignità delle lavoratrici non possa essere violata da atti o comportamenti che configurano molestie o violenza. 

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