“Big Bang.. Bho!”, l’ultima messa in scena di Piermaria Cecchini ovvero la funzione terapeutica dell’ironia (VIDEO)

di ANNA MARIA STEFANINI-

VITERBO- Come tutti sanno la comicità è quella nobile arte che non svela l’essenza della vita, la mette a nudo. Piermaria Cecchini è l’autore, regista e attore che meglio di altri ha compreso come la nudità delle cose sia la via più breve che conduce al cuore.
“Big Bang Bho!” è la commedia scritta e messa in scena per riflettere con ironia sulle grandi domande inevase dell’esistenza, riassunte nella nota trilogia “chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo?” e cosa facciamo durante la nostra minuscola comparsata in tale enorme bolla cosmica.
La prima rata di questa impresa co(s)mica prende forma già nell’ossimoro del titolo perché “Big Bang” è un sofisticato modello astrofisico che spiega l’ordine dell’universo mentre “bho!” è un’interiezione dialettale, solitamente accompagnata da un’alterazione facciale che dispone sguardo, naso e bocca entro i registri dell’incertezza, del dubbio, del “non so”.
Nel tempo “Bho!” è divenuto l’intercalare ironico che stabilisce tra il pensante e il pensiero quel morbido airbag che attenua le spigolosità dell’esistenza e non è un caso che sia anche l’ultima sillaba della città dei papi.
Tuttavia “bho!” non è semplicemente una strategia difensiva ma un’intelligente postura mentale perché, come dice il filosofo, “so di non sapere”.
Big Bang…Bho! rilascia anche aromi di cabaret colto perché lo spettacolo è accompagnato dalle rifrazioni sonore del poliedrico compositore, direttore d’orchestra e pianista napoletano Claudio Luongo.
“Big Bang… Bho!” è andata in scena ieri sera, sabato 21 settembre, al Teatro San Leonardo di Viterbo alle 21 e sarà in replica oggi, domenica 22, alle 17:30.
Pier Maria Cecchini ci conduce, con l’abilità di un mattatore, in un viaggio dentro noi stessi, nella realtà attuale e passata e nell’anima. Esilarante la sua Genesi biblica; commonente la parte poetica. Cecchini scherza, gioca con il pubblico, ma fa anche riflettere. Se la prende con “le bucie” e i “buciardi” per dirla alla viterbese, ricorda aneddoti del passato, come le macchine di una volta, i problemi di coppie “scoppiate”. Diventa un politico in campagna elettorale, Salvatore Tiracatena. E il pubblico apprezza, applaude, rimane incantato davanti alla sua bravura e alle sue riflessioni sull’amore, anche verso gli animali. La musica non fa da sottofondo, ma arricchisce e diventa parte stessa dello spettacolo.

 

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