Bilancio di fine anno di Andrea De Simone, direttore di Confartigianato

Di ANDREI MAICOCI

VITERBO – E’ tempo di bilanci anche per il direttore della Confartigianato di Viterbo, Andrea De Simone, al quale abbiamo posto qualche domanda in merito all’anno che sta per concludersi.

1)Che anno è stato il 2020 aggravato dalla pandemia  per il Coronavirus?

Il 2020 è stato un anno veramente difficile e a volte ingestibile, il termine più adeguato secondo me è “terrificante”.

2)Quale è stato il bilancio delle attività artigianali della Tuscia?

Tutte le attività hanno risentito della grave situazione sanitaria, ma soprattutto economica, chi più, chi meno.

3)Quali sono le attività che ne hanno maggiormente risentito?

Le attività che ne hanno maggiormente risentito sono ovviamente bar e ristoranti, ma non ci dobbiamo dimenticare le pasticcerie, che hanno completamente saltato il periodo pasquale, periodo da sempre prolifico per i portafogli dei commercianti. Da non sottovalutare anche le imprese di wedding e cerimonie, ma anche catene di catering che sono arrivate a non poter più lavorare dato che eventi e matrimoni sono stati tutti tendenzialmente rimandati di un anno. Certamente, se durante il lockdown la perdita è stata massima, le cose non sono andate bene neanche da maggio in poi. Nonostante la possibilità di rimanere aperti, le eterogenee restrizioni hanno mantenuto le suddette attività sul filo del rasoio.

Andrea De Simone, direttore di Confartigianato

4)Ci sono state delle aziende che hanno dovuto chiudere? Se sì quante?

La stima ancora non si può ancora fare. Il peggio, purtroppo, deve ancora arrivare. Tra blocchi e licenziamenti qualcuno è riuscito a galleggiare, ma dopo la fine blocco licenziamenti che ci sarà a marzo 2021, le imprese saranno costrette a licenziare o addirittura a chiudere. Non vorrei essere un profeta apocalittico, ma ricordo bene la gravissima situazione degli imprenditori a ridosso della crisi economica del 2008, crisi economica che questa volta sarà sicuramente traversale. Chi potrà pagare le tasse e chi non potrà farlo?

5)Quali sono stati gli aiuti che la Confartigianato ha dato alle aziende in questo periodo di chiusure forzate?

Durante marzo e aprile abbiamo fatto da sostegno psicologico ai dirigenti delle nostre associazioni e fondazioni, ma soprattutto abbiamo aiutato a decriptare le norme perché il non sapere cosa fare il giorno dopo era (ed è) prassi ed è stato veramente pesante sia economicamente che psicologicamente. Ricordiamo che abbiamo aiutato a interpretare ben 16 DPCM. Ovviamente importante è stato anche il sostegno al credito, sia quello disposto dallo Stato, sia attraverso un nostro fondo privato.

6)Secondo lei le istituzioni come si sono comportante e si stanno comportando al riguardo?

Io penso che quello che è stato fatto nei primi 40 giorni sia stato necessario perché il governo e generalmente il mondo intero si è trovato davanti a qualcosa di mai visto. A partire da maggio, però, ho visto tanto pressapochismo e incertezza e sicuramente un minor senso di appartenenza allo Stato italiano in generale. [Dal “Ce la faremo” urlato sui balconi ad un totale disinteresse e individualismo (N.d.R.)]. La colpa è del governo! Provvedimenti economici non sufficienti e mille cavilli fanno in modo da non riuscire ad arrivare ai portafogli di tutti. Fra le ultime, la misura migliore è il superbonus del 110%, ma anche qui il Governo è riuscita a rovinarla perché molto parziale e poco definita.

7)Come dovrà essere il nuovo anno per aiutare le aziende artigiane?

Ad oggi si va avanti a stenti e bisogna aspettare la fine della tempesta per contare i danni. Sono necessarie misure di lungo periodo per aiutare più persone possibili anche a fronte del fatto che ci saranno tante tasse e cartelle esattoriali da pagare dopo marzo. Servono misure fiscali ad ampio respiro.

8)Secondo lei quali sono gli strumenti che possono ridare nuovo slancio all’economia?

Li ho già citati nelle precedenti risposte, aggiungo solamente che a gennaio entrerà in vigore una misura europea che metterà in crisi le banche e di conseguenza le aziende e le imprese e va fermata e rimandata per vedere uno spiraglio di luce per il 2021, spiraglio che ad oggi non vedo.

9)Come vede l’arrivo del vaccino anti Covid? Quando sarà il suo turno se lo farà?

Ovviamente me lo farò, sono molto fiducioso nella medicina e nella ricerca e ho anche fiducia nel fatto che arrivi in tempi ragionevoli. Anche su questo aspetto siamo arrivati ultimi in Europa per quanto riguarda le dosi che siamo riusciti ad avere. Spero che in poche settimane si vaccinino il personale medico e le fasce più deboli per poi passare a persone di mezza età e a tutti gli altri. Concludo però dicendo che per come siamo messi ora rischiamo di andare a finire per inizio estate.

10) Ci lasci un augurio di fine anno per i nostri lettori.

Spero vivamente che sia un anno di speranza e soprattutto che quest’ultima prenda il sopravvento sulla paura che ha certamente caratterizzato questo 2020 che sta per concludersi.

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