Biodigestore Acquarossa, Ciambella: “Disinformazia tipica dei peggiori regimi sovietici”

di DIEGO GALLI –

VITERBO – Il progetto per la realizzazione di un biodigestore in località Acquarossa si poteva fermare. Ad attestarlo, come ha confermato stamattina la consigliera Luisa Ciambella (PD), alcuni documenti redatti da Arpa Lazio risalenti anche allo scorso anno.

“Siamo dinnanzi a una disinformazia tipica dei peggiori regimi comunisti sovietici”, ha accusato l’esponente del Partito Democratico locale, puntando il dito sul collega consigliere Giulio Marini (in particolare), avendo lui la delega all’Ambiente anche presso il consiglio della Provincia di Viterbo.

“Queste verifiche, attestano come la zona dove dovrebbe sorgere il nuovo biodigestore – che tutti, almeno apparentemente, non vogliamo – non possiede i requisiti ambientali adatti per ospitare tale struttura”.

Come evidenziato dai documenti (pubblici e a da molti mesi a disposizione di Comune, Provincia e cittadini), le sostanze contenute nelle acque sotterranee della zona contengono valori molto al di sopra dei normali limiti. Tra queste, Ferro, Manganese e Fluoruri (ma anche il bene conosciuto Arsenico, anche se in minor quantità) riportano concentrazioni anche 7-9 volte oltre i limiti.

“Oggi – ha aggiunto la Ciambella – invierò queste documentazioni al Ministro alla transizione Ecologica e all’assessore all’Ambiente della Regione Lazio nella speranza che il problema venga preso in considerazione, poiché ne va anche della salute dei cittadini”.

Questa “misura”, come ha poi specificato la consigliera, è stata presa vista il “manifesto disinteresse” alla problematica dimostrato dall’amministrazione locale, che – è stato più volte ribadito dall’esponente democratica – “aveva tutto il materiale e il tempo per bloccare questo progetto, anziché votare contro senza poi alzare un dito”.

Il 23, come sottolineato, si terrà la terza e ultima conferenza dei servizi sulla questione biodigestore. Da lì in poi, senza nessuna azione concreta, i cittadini potrebbero ritrovarsi a fare i conti con un nuovo impianto di produzione d’energia in un’area già interessata da altri siti potenzialmente critici, come il centro di smaltimento rifiuti di Monterazzano.

“C’è volontà di servire altro, perché non è possibile che il consiglio abbia scelto di ignorare questi documenti”, ha concluso Luisa Ciambella, dicendosi pronta per affrontare il consiglio straordinario convocato per il 21 settembre, dove, tuttavia, non sarà consentito – per regolamento – di effettuare alcuna votazione.

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