Boom di turisti previsti per i ponti del 25 aprile e 1 maggio

Di WANDA CHERUBINI
VITERBO- Pasqua e Pasquetta con un boom di turisti nella Tuscia. I risultati positivi fanno ben sperare anche per i prossimi ponti del 25 aprile e del 1 maggio. A tracciare un quadro dell’andamento economico nel Viterbese è Vincenzo Peparello, presidente della Confesercenti di Viterbo. “Le previsioni per questa Pasqua appena trascorsa sono state confermate, anzi sono state anche migliori: le prenotazioni sono aumentate e le strutture ricettive hanno fatto il pieno. Il tutto è stato favorito dal fatto che diversi gruppi che erano indecisi, solo negli ultimi giorni con il meteo migliorato, hanno deciso di raggiungere soprattutto il nostro lago di Bolsena”. Peparello parla di prenotazioni di 2 giorni, quindi, di un turismo che si consolida nei fine settimana, utilizzando i ponti. “Le persone si muovono di più durante l’anno e questo è un dato positivo – precisa Peparello – ma dall’altro lato la permanenza media è diminuita, per poter risparmiare. Parliamo di un turismo più motivato, che va alla ricerca di tradizioni, dell’agro alimentare con un incremento di vendite nel settore dolciario”. Un altro dato positivo segnalato da Peparello riguarda la ristorazione e la filiera del food, che hanno registrato il pieno, tanto da rinunciare ad accogliere persone a causa del personale alberghiero e professionalizzato di difficile reperimento. “I pasti consumati fuori casa ritornano a primeggiare rispetto ai consumi domestici” – afferma Peparello. Per i prossimi ponti del 25 aprile e del 1maggio Peparello informa che ci sono grosse prenotazioni con 7 camere prenotate su 10. “Siccome è un ponte più lungo di quello di Pasqua, abbiamo un giorno di prenotazione in più rispetto al periodo pasquale – precisa – I dati sono, quindi, buoni anche se la crisi non è del tutto superata per il settore ricettivo- alberghiero, visto che il dato sono i fatturati e, quindi, l’inflazione ed i rincari energetici si fanno sentire e questo crea qualche preoccupazione. La stessa preoccupazione c’è per il personale: mancano circa 50 mila figure professionali e spesso ciò crea un problema perché le aziende lavorano sotto regime”.

Peparello, inoltre, annuncia che rispetto al turismo la Confesercenti riparte con tutta una serie di iniziative e con altri eventi per far incontrare la domanda e l’offerta di lavoro con un occhio verso la formazione, a partire dall’alberghiero. Sottolinea che mancano all’appello 4 miliardi di fatturato nel ricettivo rispetto al 2019. “E’ vero che la voglia di viaggiare è tanta, però dobbiamo ancora fare i conti con i rincari e l’inflazione che pesano sulle famiglie. Il turismo però lo fanno le famiglie – rimarca – che tendono al risparmio trattenendosi meno giorni nei posti di villeggiatura. Per questo chiediamo al Governo di intervenire sui costi di gestione, quali il credito di imposta, gli incentivi alle imprese che vanno a sopperire alla carenza di personale. C’è bisogno che lo Stato intervenga, abbassando i costi di gestione delle imprese se vogliamo tornare ad essere competitivi. Altre nazioni sono intervenute sull’Iva nei servizi turistici. Si tratta di interventi che vanno fatti anche per l’Iva sui consumi delle famiglie. Siamo comunque fiduciosi. Stiamo mettendo in campo aiuti per le nostre imprese, puntando a un made in Italy che è poco tutelato con l’immissione sul mercato di prodotti di scarsissima qualità. Il nostro patrimonio storico, culturale e architettonico è anche fatto di agroalimentare, di prodotti inimitabili e questo è importante perché quando parliamo di turismo la gente si muove dietro agli eventi, all’enogastronomia, alle tradizioni”.

 

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