ACQUAPENDENTE ( Viterbo) – Il cittadino aquesiano Cavaliere Pietro Casasole responsabile provinciale della Associazione Venatoria Caccia-Sviluppo Territorio Associazione Confavi per la provincia di Viterbo e provincie limitrofe interviene nel tardo pomeriggio di lunedì con una apposita nota informativa sulle tematiche collegate alla prossima stagione di caccia al cinghiale. “Si presume”, sottolinea, “che il nuovo regolamento ancora non documentabile sui siti della Regione né tanto meno sul Bollettino Ufficiale Regionale abbia introdotto il metodo “girata”. Questa forma di caccia è stata accolta come una sorta di grande avvenimento da parte delle Associazioni venatorie. Ma sarebbe lecito chiedere se i cacciatori che fanno parte di queste Associazioni siano soddisfatti oppure amareggiati. Chi su un mass-media provinciale a ottima tiratura dice di essere soddisfatto in quanto permette di abbattere un infinito numero di animali, deve fare altri tipi di attività e meno demagogia. La nostra Associazione sostiene che la caccia più idonea al contenimento di questa specie sia la braccata, come da sempre effettuato. Prolungandone il periodo che và dal mese di Ottobre a tutto Febbraio 2018, in quanto i maggiori danni alle colture avvengono da Aprile a Luglio. Con gli abbattimenti nel mese di Febbraio, si ridurrebbe in modo molto incisivo la proliferazione. Allo stesso tempo, crediamo che il regolamento non può essere fatto “dietro le scrivanie”. Bisogna avere un bagaglio giusto di esperienza, coinvolgere tanto i Presidente quanto i capo-caccia delle rispettive squadre. A mio giudizio, i Presidenti degli ATC del Lazio sono inadempienti nell’emanare il regolamento in concomitanza dello stesso Assessore. Si rende infatti la caccia in braccata inoperosa e si promuove quella in girata che crea solo ed unicamente difficoltà al contenimento. Inoltre, la stessa provoca danno a tutti coloro che ne praticano di altro tipo. Perché non presenta norme di sicurezza. Chiediamo quindi come Associazione un tavolo di contrattazione serio e costruttivo con tutte le ATC, i capidistretto, i capicaccia ed il Presidenti delle squadre del territorio e le Associazioni venatorie che rispettano i cacciatori e gli agricoltori, visto che i primi pagano le tasse per esercitare ed i secondi subiscono danni senza essere pagati. Qualche Associazione venatoria, resasi contro del disastro che era stato combinato e delle gravi perdite, ha cercato di correre al riparo quando oramai il danno era stato fatto. Noi concordiamo con il loro attuale metodo di fare, ma ci domandiamo poiché le associazioni a livello regionale si comportando diversamente. Ci chiediamo come fanno i tecnici regionali a fare il contenimento se, per esempio, nel Comune di Acquapendente con l’annata delle squadre esistenti sul territorio vengono abbattuti 1.000-1.2000 cinghiali in braccata. Ci domandiamo cosa pensano di abbattere con la girata. A mio giudizio, questo metodo può essere attuato nelle Riserve Naturali, dopo aver effettuato tutte le procedure preliminari adatte al contenimento, e nelle zone di ripopolamento e catture (52). I Presidenti degli ATC ed i componenti della Regione Lazio Comitato tecnico-faunistico dovrebbero dimettersi dagli incarichi assegnati. Questa Associazione venatoria prenderà i dovuti provvedimenti, a nostro giudizio, quando sarà pubblicato il nuovo regolamento con eventuali ricorsi agli organi competenti”.

Caccia al cinghiale, interviene Pietro Casasole con una nota informativa
Articoli correlati
- Preapertura della caccia, il dissenso di Pietro Casasole
- Apertura stagione venatoria 2021/2022, interviene Pietro Casasole
- Modifica regolamento caccia al cinghiale, ecco le proposte di Anuu Lazio
- Caccia al cinghiale, il Cavaliere Casasole: “Troppa speculazione”
- Pietro Casasole: “Cacciatori laziali discriminati nei confronti delle altre regioni”