Cambi di appalto pubblici, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil: “I lavoratori pagano il prezzo più alto”

VITERBO – Riceviamo da Donatella Ayala (Filcams Cgil), Aldo Pascucci (Fisascat Cisl), Elvira Fatiganti (Uiltucs Uil) e pubblichiamo: “Ancora una volta nei cambi di appalto pubblici i lavoratori sono coloro che pagano il prezzo più alto e, dopo di loro, i cittadini, che dovranno usufruire dei servizi dell’ente. E’ quello che sta accadendo in questi giorni per le sedi Disco Lazio di Viterbo.

L’Ente regionale per il Diritto allo studio e la promozione della conoscenza, che a Viterbo ha sedi a Piazza San Sisto e a Via Cardarelli (uffici amministrativi e residenze), ha proceduto all’affidamento del Servizio di pulizia ed igiene ambientale e del servizio di portierato che ha lasciato basiti i lavoratori lì impiegati e le Organizzazioni Sindacali che li rappresentano. Fino a qualche giorno fa, un’unica realtà aziendale, che applicava un unico contratto, aveva in forze tutti i lavoratori lì impiegati.

L’Ente ha sviluppato un bando di gara che ha assegnato a tre aziende diverse i lavoratori: una del settore pulizie, una del settore vigilanza-portierato, una terza del settore manutenzione. Nel settore pulizie si prevede una decurtazione dell’orario di lavoro delle persone impiegate di circa il 50%. Sette persone adibite alle pulizie dei locali dell’Ente, fra cui la casa dello studente (ricordiamo: sede dei primi casi di covid nella nostra provincia), saranno assunte dalla ditta vincitrice dell’appalto a 9 ore a settimana (fino al 02/02/2021 svolgevano il loro lavoro con contratti di 18 ore settimanali).

Le scriventi OO.SS. hanno convocato Lazio Disco che, comprese le difficoltà a cui i lavoratori andranno incontro con un cosiffatto monte ore, si è giustificato affermando che si tratta di un adeguamento risalente alla revisione della spessa pubblica; inoltre, l’Ente si è reso disponibile, qualora gli standard qualitativi dimostrassero l’insufficienza delle ore lavoro, a intervenire presso la ditta vincitrice dell’appalto per un futuro aumento dell’orario. Nel frattempo, però, ai lavoratori viene chiesto di firmare un contratto di assunzione di 9 ore settimanali (dalle attuali 18) con la speranza di vedere incrementato il proprio orario: quando e se sarà possibile non sono dati conosciuti.

Inoltre, i lavoratori del portierato verranno assunti con un cambio di contratto: passeranno dall’attuale CCNL Multiservizi al CCNL Safi che porterà ad una perdita di retribuzione a parità d’orario!

Tutto questo si attua nonostante ci sia un accordo firmato da CGIL CISL UIL  e la Regione Lazio che prevedeva uguali condizioni retributive nei cambi di appalto.

Fisascat Filcams Uiltucs si chiedono quando finirà questa deriva presa nei cambi di appalto sempre al ribasso!

Si chiedono se è sufficiente garantire il posto di lavoro per rispettare la clausola sociale prevista dai cambi di appalto, senza stabilire le condizioni del contratto di lavoro stesso, senza salvaguardare la retribuzione dei lavoratori.

Si chiedono se sia giusto che un cambio di appalto che ha avuto bisogno di 4 anni per palesarsi debba concludersi in 2/3 giorni per convincere i lavoratori a firmare condizioni così dure (altrimenti perderebbero il proprio posto).

Si chiedono come, in un momento così particolare, mentre combattiamo con la più grave pandemia della storia, sia pensabile tagliare ore di lavoro dedicate alla pulizia e sanificazione nei luoghi della cultura, frequentati dai nostri figli.

Fisascat Filcams Uiltucs, dopo avere firmato un mancato accordo con l’azienda subentrante dedita alle pulizie inviterà i lavoratori ad impugnare quei contratti di lavoro che, oltre tutto, li porterà a lavorare sotto l’orario minimo previsto dal CCNL applicato e metteranno a loro disposizione i propri legali.

Fisascat Filcams Uiltucs invitano i lavoratori del portierato a firmare i contratti di assunzione solo dopo l’incontro di giovedì 11 tra l’Ufficio Territoriale del lavoro, la società subentrante e le organizzazioni sindacali.

Siamo vicini alle persone che si sentono defraudate della propria dignità di lavoratori e agiremo in tutte le sedi istituzionali, locali e regionali, per difendere il loro lavoro, il loro orario e le loro retribuzioni”.

 

 

 

 

 

 

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