Cani randagi, nel Lazio il dato più alto

Cani randagi. Sul sito del ministero della Salute si evince che il 12% dei cani randagi in Italia si trova nel Lazio. In tutto lo Stivale sono oltre 12 mila gli ingressi nei canili, mentre risultano molto meno le adozioni, 460.  Nella Tuscia si trova il dato più alto di cani randagi nei canili.  A Viterbo il comune per mantenerli spende in media 40 mila euro l’anno iva compresa, quindi, per ogni cane non più di 70-80 euro al mese. Per quanto riguarda la distribuzione dei cani nei canili, circa 150 dovrebbero essere quelli presso il canili di Bagnaia e 120 quelli alla Quercia ed a San Martino. Nel sito internet del ministero della Salute si legge che le regioni, sentite le associazioni animaliste, venatorie e protezioniste che operano in ambito regionale, sono tenute ad adottare un programma di prevenzione del randagismo. Inoltre, il programma deve prevedere interventi di informazione, anche nelle scuole con corsi di formazione per chi opera nei servizi veterinari. Inoltre, lo Stato, da parte sua, ha istituito con la legge del 14 agosto 1991 n.281, un fondo per la tutela del benessere e per la lotta  all’abbandono degli animali da compagnia. Le disponibilità del fondo vengono ripartire dal ministero, con proprio decreto, annualmente tra le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano. Il fenomeno dell’abbandono purtroppo si riscontra durante tutto l’anno, in particolare proprio in questi giorni estivi.

 

 

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