Capodimonte, “La Bella e la Bestia” tornano a vivere grazie al cinema di “Est Film Festival”

CAPODIMONTE ( Viterbo) – La Bella e la Bestia tornano a vivere a Capodimonte, lì dove i protagonisti realmente esistiti di quella che è una delle più famose favole europee sarebbero vissuti davvero. A rendere possibile la magia è Est Film Festival – Lago di Bolsena, che per la prima volta, dopo avere chiuso la settimana di Festival che da diciotto anni si svolge a Montefiascone, continua le proiezioni estive in altri paesi della zona. L’appuntamento è per le ore 21, in piazza della Rocca, questo venerdì 2 agosto con ‘La Bella e la Bestia’ di Bill Cordon. Inizia così il weekend di cinema targato EFF a Capodimonte, che continua sabato 3 agosto (sempre alle 21) con la proiezione di ‘Freaks Out’ di Gabriele Mainetti e domenica 4 agosto (stessa ora dei precedenti) con ‘Frankenweenie’ di Tim Burton. Per la sezione di Capodimonte EFF ha lavorato in stretta collaborazione con l’associazione Capodimonte nel Cuore. Tornando alla storia della Bella e la Bestia proprio a Capodimonte, presso la Corte del Principe di Parma nella Rocca, vissero nel ‘500 Pedro Gonzales (la Bestia), la bellissima moglie (la Bella) e i loro figli.

Oggi definiremmo Pedro una persona affetta da ipertricosi, una malattia estremamente rara e che iniziò a essere studiata da un punto di vista scientifico solo nella seconda metà dell’Ottocento. L’ipertricosi comporta la crescita abnorme di peli sull’intero corpo, faccia compresa.

Fece la sua comparsa in Europa all’interno di una gabbia, portato in dono al matrimonio del re di Francia Enrico II con Caterina dei Medici. Era stato catturato a Tenerife e faceva parte dell’etnia dei Guanci, l’ultima a piegarsi alla colonizzazione spagnola delle Canarie. L’arrivo del selvaggio alla corte di Francia fece rapidamente il giro del continente. Il re decise di educare questo “singolare” essere umano come un cortigiano. In poco tempo Pedro divenne colto, educato e sensibile.

A questo punto entra in scena Caterina de’ Medici, che si mette in testa di trovare una moglie al selvaggio, con l’obiettivo di generare una dinastia di selvaggi al servizio del re di Francia. Caterina scelse di persona la sposa: bella e robusta. Dall’unione nacquero due primi figli che rappresentarono una delusione per la regina: non avevano un pelo. Il terzo e il quarto invece ereditarono l’aspetto del padre. All’epoca le corti si divertivano a competere tra loro anche nella collezione di animali esotici. Avere con sé addirittura dei selvaggi rappresentava elemento di vanto e prestigio. Iniziarono a circolare per l’Europa diversi quadri con raffigurato Pedro e i suoi figli pelosi. Da questa storia avrebbe tratto origine la favola de La Bella e la bestia, che inizia a circolare in Europa proprio nella seconda metà del ‘500. Ma come arriva sulle sponde del lago di Bolsena questa strana famiglia? Con la rovina della dinastia Valois, venne ceduto dalla corona francese ai principi di Parma. Ranuccio Farnese riconobbe a Pedro dignità e rango di gentiluomo, chiedendo in cambio qualche esibizione pubblica. La famiglia “di mostri” finì quindi sulle sponde del lago di Bolsena, nella Capodimonte che all’epoca era sotto il dominio dei principi di Parma (i Farnese).

Tutta questa storia è stata ricostruita da Roberto Zapperi nel libro ‘L’ incredibile storia di Pedro Gonzales e dei suoi figli’ (Donzelli Editore).

image_pdfEsporta in PDFimage_printStampa la pagina
Condividi con:
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE