Capranica, sala piena per la conferenza di Alpozzi sul colonialismo italiano

CAPRANICA (Viterbo) – Un successo la conferenza che si è svolta ieri pomeriggio, venerdì 26 aprile 2024, nel centro civico Piersanti Mattarella, a Capranica (VT).

Sala affollata e pubblico attento, per la soddisfazione del consigliere comunale Francesco Virgili che ha voluto ospitare Alberto Alpozzi, autore di alcuni testi fondamentali per rivalutare la presenza italiana in Africa.

Il giornalista, scrittore e fotoreporter torinese ha scritto la trilogia dal titolo “Bugie Coloniali” e il volume “Dubat, gli arditi somali all’alba dell’impero fascista”, dedicato a questo corpo militare italiano composto da truppe coloniali. Nel suo intervento non ha nascosto gli errori compiuti dall’Italia, come l’uso bellico del gas, ma ha anche sottolineato che gli studi storici sul colonialismo italiano vanno tutti verso un’unica direzione.

La conferenza è stata aperta dal Presidente della Provincia di Viterbo, Alessandro Romoli, che ha portato i saluti alla platea e il plauso per l’iniziativa.

“Innanzitutto, rispetto alle altre Nazioni europee, siamo arrivati per ultimi in Africa – ha esordito Alpozzi – abbiamo preso in affitto alcuni territori e ci siamo installati in altri che semplicemente non appartenevano a nessuno. La Somalia non esisteva, l’abbiamo creata noi. Narrazioni faziose e menzognere hanno cercato di presentare gli italiani come degli schiavisti, mentre la realtà è ben diversa. L’Italia abolì la schiavitù e creò scuole, strade, aziende agricole e città moderne.

Anche i siti archeologici furono rispettati – ha precisato Alpozzi – e nemmeno una pietra fu portata in Italia, ma vennero creati musei in loco. Quando gli inglesi ci sconfissero, la prima cosa che fecero fu quella di smantellare la ferrovia costruita dall’Italia in Somalia e razziarono locomotive e macchinari.

Lo scrittore torinese ha denunciato le inesattezze contenute nella mostra “Africa, le collezioni dimenticate”, è riuscito a far cambiare alcuni pannelli e ha messo alle strette i curatori dell’esposizione.

“Ho studiato tutti i libri scritti sul colonialismo, a iniziare da quelli di Angelo Del Boca, e ho trovato numerose imprecisioni ed errori incredibili – ha detto Alpozzi – molti autori non si sono nemmeno documentati e hanno ripetuto quello che è stato scritto da altri.

Il relatore ha ringraziato Virgili per averlo invitato. “Mi sono arrivate anche delle minacce e alcune conferenze le ho tenute con la scorta della polizia – ha detto Alpozzi – volevo mollare, ma grazie a persone come Francesco ho deciso di proseguire le ricerche storiche sul colonialismo italiano.”

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