Carcere, ennesima aggressione al personale di Polizia Penitenziaria

VITERBO – Riceviamo dalla segreteria regionale USPP Lazio e pubblichiamo: “Scopre false dichiarazioni  boss camorra e subisce  aggressione da un detenuto straniero psichiatrico! Proprio in queste ore dopo la conclusione della Manifestazione unitaria dei sindacati della Polizia  penitenziaria di Viterbo, apprendiamo che durante il turno serale di ieri un detenuto nigeriano con gravi problemi psichiatrici ed aggressività che dimostra di avere da tempo, ha sputato in faccia ad un agente inveendo sullo stesso provocando la necessità per pericolo al contagio di ricorrere alle cure del P.S. locale.

Ricordiamo che comunque nelle carceri Italiani sono migliaia affetti da Epatite di tipo B e C e in aumento anche i positivi HIV soggetti e non da meno i tubercolosi e dai dati che emergono anche da documenti SimSpe.

Il problema di soggetti psichiatrici e comunque malati che in carcere di Viterbo sembra non avere fine pongono anche la presenza di soggetti che nel recente passato hanno tentato di utilizzarlo per motivi giudiziari, ultimo caso proprio scoperto dalla Polizia Penitenziaria Viterbese (recentemente su organi di stampa) che durante un colloquio tra un noto boss di Camorra Salvatore Tamburrino e i suoi famigliari riuscivano a bloccare un passaggio di pizzini dove lo stesso chiedeva di essere “aiutato” all’esterno per farsi passare da pazzo.

Non è il primo caso dove qualche detenuto cerca di rappresentare una sua condizione di salute non idonea al regime carcerario per ottenere una sospensione della stessa. Come altro esempio il caso ultimo che ha visto l’arresto di appartenenti a clan romani per la partecipazione di un detenuto e la sua avvocatessa. Questo dovrebbe far comprendere che le nostre denunce fatte dopo quanto riportato da alcuni media nazionale, che il carcere sarà sempre luogo dove non solo si esegue la detenzione ma per moltissimi continua ad essere luogo dove proseguire le condotte criminali per la conduzione che continua a perpetuare con la complicità di soggetti impensabili. Chissà cosa ne pensano a Via Arenula!”.

La segreteria regionale USPP Lazio

 

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