ROMA- “Gli incendi dei detenuti all’interno di Regina Coeli sono purtroppo all’ordine del giorno, la distruzione di suppellettili e quant’altro da soggetti sempre più ingestibili stanno mettendo in grave difficoltà operative la Polizia penitenziaria costretti ad intervenire respirando fumi e altro costringendo gli stessi a doversi recare al pronto soccorso . dichiara Daniele Nicastrini Segretario regionale USPP Lazio a seguito della notizia che arriva dalla struttura romana dove due detenuti hanno dato fuoco all’interno delle loro celle provocando fumo di plastica bruciata irrespirabile per chi è chiamato a soccorrere gli stessi autori del gesto vandalico”.
In questi giorni si è registrato anche un pestaggio nei confronti di un detenuto italiano sembrerebbe alta sicurezza ridotto in malo modo da parte di altri che probabilmente legato a qualche regolamento di conti tra gli stessi.
“Il carcere di via della Lungara -prosegue il sindacalista- e da tempo attenzionato dal nostro sindacato con i suoi oltre 1100 ristretti, che da settimane stanno mettendo a ferro e fuoco anche con immagini presenti sui social ripresi da telefonini posseduti illegalmente, mostrando il danneggiamento di tutte le celle detentive, le loro suppellettili e lasciando le sezioni in condizione di inagibilità con ricadute sulla sicurezza e salubrità nei luoghi di lavoro dove operano gli agenti chiamati a svolgere i loro compiti istituzionali in condizioni proibitive.
Sulla situazione interviene anche il Presidente Giuseppe Moretti dell’USPP…
“la situazione del carcere romano Più di quella di altre strutture penitenziarie in questa caldissima estate sta diventando insostenibile e le poche unità di polizia penitenziaria in servizio faticano a mantenere l’ordine e la sicurezza delle strutture interessate da continui disordini generati da detenuti riottosi a qualsiasi regola penitenziaria. Siamo consapevoli degli sforzi che sta facendo il governo per mettere in sicurezza il sistema penitenziario e con esso il lavoro degli agenti nelle carceri ma non possiamo esimerci dal chiedere un’accelerazione dei tempi di ripristino delle condizioni di sicurezza attraverso uno stanziamento di ulteriori risorse umane strumentali e strutturali straordinarie.
L’USPP Che ha già richiesto ed ottenuto la velocizzazione dei tempi di arruolamento degli agenti per ridurre il gap nella pianta organica ha anche chiesto una profonda revisione del modello custodiale E pene severe per chi provoca tali eventi critici mettendo a repentaglio la vita non solo dei detenuti stessi ma soprattutto del personale che con grande spirito di abnegazione lavora ogni giorno tra 1000 difficoltà all’interno delle carceri italiane.
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