Carcere Regina Coeli, suicida detenuto italiano

Riceviamo e pubblichiamo da USPP: “Nella serata di ieri invano è stato il tentativo di rianimare un detenuto italiano che ha deciso attraverso impiccagione il suicidio.
Dispiace del tragico fatto, non ci è dato sapere le motivazioni è le sue condizioni psicologiche che lo hanno portato a questo gesto estremo.
Siamo invece certi che la situazione al carcere romano con aggressioni, ferimenti è tentati Sequestri avvenuti fino a pochi giorni fa sta mettendo a dura prova la gestione della sicurezza attiva: Sempre meno il numero ridotto del personale di Polizia penitenziaria presente di circa 320 unità di Polizia penitenziaria rispetto alle oltre 500 previste a dover gestire una popolazione detenuta superiore alle 950 presenze rispetto ai circa 620 posti detentivi disponibili con oltre 400 definitivi, condizione per la quale dovrebbero essere collocati in strutture in reclusioni o circondariali con sezioni penali adeguati in spazi ecc.
Elevato anche il dato dei soggetti ritenuti con problemi psichiatrici che sono anche in attesa di locamento alle REMS – Residenza Esecuzione Misure di Sicurezza con scarso numero di posti dei primi rispetto che hanno sostituito dal 2014 gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari
USPP ribadisce il proprio dispiacere di quanto accade oggi è che viste le premesse del Ministero della Giustizia, lontano da capire il dramma che si vive è si lavora su come gestire il sistema carcere attuale alla deriva, i rischi sono elevatissimi per la sicurezza per quanto già accaduto è i numeri che abbiamo rappresentato anche con una recente manifestazione lo scorso 24 Giugno presso il Carcere”.

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