Carcere Santa Maria Capua Vetere, l’Uspp: “In piazza in difesa degli agenti”

ROMA – Riceviamo dalla Uspp e pubblichiamo: “Quanto accaduto nella giornata di giovedì resterà una pietra miliare del fallimento dello Stato sulla politiche sulla sicurezza, acclarato che viene perseguitato chi difende la legalità nelle carceri mettendolo alla pubblica gogna con conseguenti festeggiamenti nelle celle e non solo di chi delinque, ma purtroppo, come se non bastasse già questo, anche generando nuove aggressioni violente da parte di detenuti che si sentono impunibili e legittimati a comportamenti di rivalsa nei confronti degli agenti” questo il commento di Giuseppe Moretti alla notizia che tre colleghi nel carcere di Santa Maria CV sono stati gravemente feriti e finiti stamane in ospedale per essere stati presi a sgabellare da alcuni detenuti.
“Era inevitabile che la delegittimazione cui vergognosamente sono stati esposti i colleghi di San Maria” prosegue Moretti “aprisse la strada a ritorsioni e che oggi quanto mai il personale abbia timore di prendere servizio in un clima reso rovente da deliberate azioni che non possiamo non definire persecutorie, messe in atto dai magistrati della locale procura e seguite da dichiarazioni sconcertanti come quelle di Antigone che parla di tortura come se i colleghi siamo già colpevoli di un reato che per essere commesso necessiterebbe quantomeno dell’accertamento di azioni continuative e comportamenti vessatori tali da non poter riguardare, come invece sembra, un’azione di ripristino della sicurezza interna alle sezioni detentive”.
Per il Presidente Moretti “resta la fiducia nell’esito delle indagini che non potranno che giungere a stabilitate la correttezza delle operazioni svoltesi nel carcere casertano dove vale la pena ricordarlo per ben tre occasioni i detenuti misero in atto violente rivolte Prima di un intervento di messa in sicurezza del carcere inevitabile”.
“Sempre più sconcertati per l’assordante silenzio del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede” conclude Moretti “Considerato che nelle ultime ore sembra si stiano notificando analoghi provvedimenti anche nei confronti di diversi agenti in servizio in altre strutture penitenziarie così come avvenuto nel Carcere di Pavia e altre indagini sono state avviate a seguito di dichiarazioni tutte da verificare con prove certe rilasciate da alcuni detenuti, sull’onda di quanto accaduto anche per l’emergenza Covid-19, per difendere l’onorabilita dei colleghi, gridare allo scandalo delle accuse presentare senza prove, denunciare lo stato di abbandono in cui sono lasciate le poche unità in servizio destinatarie di continue aggressioni e violenze a causa di un fallimentare modello custodiale, di una forte carenza d’organico nonché per l’assenza di adeguati strumenti tecnologici, l’USPP ha deciso di scendere in piazza nei prossimi giorni davanti al Parlamento ai cui rappresentanti chiederà una Commissione d’inchiesta sui fatti accaduti e sulla mancata assunzione di provvedimenti che determinassero lo stato di emergenza nelle carceri potendo ciò evitare anche quanto di gravissimo accaduto nelle rivolte di marzo che vedono i colleghi indagati e i detenuti neanche censurati disciplinarmente a fronte di danni ingenti e di morti e feriti”. Il grido sarà #salviamolapoliziapenitenziaria ma anche la credibilità del sistema carceri”.

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