Carceri Lazio, Ussp: “Urgente commissariare il Dap per inadeguatezza all’emergenza!”

ROMA – Riceviamo e pubblichiamo: “Purtroppo dobbiamo constatare che al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria esistono competenze che nulla hanno a che vedere con il pianeta CARCERE ovvero come si è costretti ad operare da anni e che il CLOU di tutto di questi giorni con morti e feriti non ha insegnato nulla!
Basta leggere l’ultima circolare a firma del suo CAPO per comprendere le ragioni della nostra totale incredulità che sta abbattendosi sul morale della Polizia Penitenziaria e della sua Dirigenza che caparbiamente sta cercando di arginare questa inadeguatezza senza precedenti alcuno.

Mascherina fine servizio rotta tenuta con elastici

Non possiamo che dover evidenziare rispetto alla circolare che si allega, che questa Amministrazione non ha ben compreso di quale sia la realtà delle situazioni, di cosa sia accaduto dal 9 Marzo ad oggi nei penitenziari di questo bel paese. Della difficoltà di reperire non solo le camere di pernottamento o tugurio come dovrebbero essere veramente chiamati per i danneggiamenti subiti, di non saper dove collocare i numerosi detenuti che vengono trasferiti nelle sedi ancora funzionanti o di quelli rimasti dove sono avvenute le rivolte. Delle condizioni sotto ogni livello di sicurezza e prevenzione dei luoghi di lavoro rispetto al testo unico 82/2008 ecc. ancora funzionanti in modo residuali (Rieti, Frosinone, Velletri ecc.).
Si parla di dispositivi protezione individuali, di visiere, quando il personale di Polizia Penitenziaria per le note difficoltà dimostrate dalla scarsità al reperimento di una semplice mascherina non sa a quale padre eterno rivolgersi.
A questo bisogna tenere conto anche che gli indumenti di servizio già insufficienti impediscono in alcuni casi di porre cambi degli stessi per poterli lavare ed evitare la contaminazione degli stessi e così via.
Aggiungiamo che non è solo un obbligo da parte del personale nel rispondere al servizio ma bensì per non lasciare soli gli stessi a combattere una doppia guerra che riguarda il COVID-19 e i detenuti preoccupati e nervosi per le conseguenze che ci potrebbero essere.
Sicuramente non può essere definito diverso dagli altri lavoratori che reclamano giustamente tutele alla loro salute, mezzi per combattere il doppio impegno e garanzie per le loro famiglie che sono profondamente preoccupati sia quando vanno a lavorare e sia quando tornano a casa che possano aver contratto il virus maledetto.
Quindi non comprendiamo di come un’amministrazione possa essere così burocrate e insensibile alle difficoltà qui rappresentate che coinvolgono tutto il sistema penitenziario attivo. Non siamo dietro una scrivania nel dettare provvedimenti ma ad operare con il nostro capitale umano e non può essere messo totalmente a rischio per puro spirito di servizio.
Per questo riteniamo che questa Amministrazione stia contravvenendo agli obblighi di tutela della sicurezza sul lavoro e per questo chiediamo come Organizzazione Sindacale che si commissari il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e la si affidi a chi realmente conosce cosa vuol dire un semplice block house o meglio ancora come si svolge un turno nelle sezioni di un reparto detentivo, perché i morti di questi giorni sono figli di questi dirigenti che di carcere non sanno nulla!!!.
Le sorti della Polizia Penitenziaria e di tutti gli operatori non può essere gestita più da questi signori…devono essere COMMISSARIATI per inadempienze gravi!
Nel frattempo nei penitenziari sono già esauriti o non sono ancora pervenute le tanto agoniate mascherine...preludio alla possibilità di contrarre a breve il coronavirus in modo sistematico e dilagante anche nelle carceri italiane”.

 

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