Carceri, Uspp Lazio: “Servono anche gli agenti per evitare suicidi”

ROMA – Riceviamo da Uspp Lazio e pubblichiamo: “Altro detenuto suicida al Carcere di Frosinone nella serata di ieri, in attesa di approfondimenti degli organi competenti, porrà un ulteriore discussione delle condizioni detentiva in carcere, situazione che USPP Lazio da tempo denuncia la difficoltà della Polizia Penitenziaria per il numero residuo rimasto soprattutto nei turni serali e notturni, a poter arrivare in tempo perché si possano evitare tragedie. Dichiara Daniele Nicastrini Segretario regionale Lazio USPP. Sono settimane che viene rappresentato dall’USPP Lazio la drammaticità di quanto avviene costringendo ad indire lo stato di agitazione a tutela del personale di Polizia Penitenziaria.

Proprio nei prossimi giorni, – continua Nicastrini – partiranno nuovi avanzamenti di carriere per 180 unità in forza alle sedi penitenziari e servizi del Lazio nel ruolo dei sovrintendenti per ripianare tale carenza, atto necessario e dovuto ai fini dell’organizzazione del lavoro e delle attività connesse alla gestione della Popolazione detenuta e di comando del personale.

Sono 900 unità mancanti di cui ben 600 unità sono nel ruolo agenti, altrettanto necessari per garantire attività di vigilanza, trattamento, osservazione, colloqui, traduzioni per giustizia e sanità penitenziari come visite e piantonamenti.

Le strutture penitenziarie  e i nuclei traduzioni sono in piena difficoltà, – conclude Nicastrini – perché per garantire i servizi delle traduzioni e piantonamenti saranno necessari  un maggiore supporto del Provveditore regionale che chiediamo di fornire la massima attenzione, se si vogliono garantire attività trattamentali ma anche le traduzioni per aule giudiziarie, visite ambulatoriali e piantonamenti dei detenuti, visto che solo il Nucleo Cittadino di Roma dovrà fare a meno di altre ventina unità tra il personale di scorta alla forza presente di circa 150 unità, per gli istituti di Rebibbia e Regina Coeli per oltre 3000 detenuti.”

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