di GIUSEPPE INTAGLIATA-
VITERBO- Nel Lazio, e in particolare nella provincia di Viterbo, la carenza di medici di famiglia e pediatri sta diventando una vera emergenza. La Regione ha recentemente pubblicato un bando per coprire 366 sedi vacanti nelle Asl e nei distretti sociosanitari, ma l’adesione è stata scarsa, segnale di una crisi ormai strutturale nella professione medica.
Nella provincia di Viterbo sono ben 40 le zone carenti da coprire: Distretto A: 9 sedi vacanti tra Canino, Montalto di Castro, Tarquinia, Arlena di Castro, Graffignano, Latera e Farnese.
Distretto B: 18 carenze, tra cui due nel comune di Orte e una a Bassano in Teverina.
Distretto C: 13 posti liberi nei comuni di Oriolo Romano, Vignanello, Carbognano e Caprarola.
A livello regionale, la situazione è altrettanto critica: 92 sedi vacanti nella Asl di Latina, 52 a Frosinone, 15 a Rieti e numerose altre nelle Asl romane.
Secondo i dati del Ministero della Salute, i medici di base nel Lazio sono 4.023, con una media di 1.257 pazienti ciascuno, vicini al limite massimo di 1.500. Tuttavia, il 68% di loro ha oltre 27 anni di servizio e solo 231 hanno meno di sei anni di esperienza.
La situazione dei pediatri è altrettanto allarmante: operano 727 specialisti con una media di 910 pazienti ciascuno, ben oltre il limite contrattuale di 800. Di questi, 613 hanno più di 23 anni di esperienza, mentre non si registra alcuna nuova leva con meno di due anni di anzianità.
La carenza di medici ha alimentato tensioni politiche. La riforma della medicina di base, sostenuta dal presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, incontra la resistenza del Partito Democratico e degli stessi operatori sanitari, che chiedono misure più incisive per incentivare l’ingresso dei giovani nella professione.