Cassa integrazione in deroga, Turchetti (Uil Viterbo): “Più di tremila domande dalla Tuscia”

VITERBO – “Dal nostro territorio sono oltre tremila le domande di cassa integrazione in deroga presentate dalle aziende non considerate di prima necessità e che per questo hanno sospeso l’attività produttiva a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19 ”. Lo fa sapere Giancarlo Turchetti, Segretario della Uil di Viterbo.

“Dalla nostra elaborazione che fotografa i dati al 20 Aprile  – spiega Turchetti – emerge che la nostra provincia concorre con il 5,1 per cento al totale delle domande presentate nel Lazio. Prima di noi c’è prevedibilmente Roma, che con 46mila richieste assorbe il 75,9 per cento del totale delle domande di cassa integrazione in deroga. Seguono Latina e Frosinone, rispettivamente con il 9,3 e il 7,4 per cento. Chiude la speciale classifica il territorio reatino con il 2 per cento”.

“Stiamo parlando – prosegue l’esponente Uil – di cifre che purtroppo sono destinate a crescere, perché alle richieste della cassa in deroga si aggiungeranno quelle della cassa ordinaria e straordinaria e poi i vari fondi, da quelli di integrazione salariale, di solidarietà. Solo un esempio: i lavoratori dell’artigianato della Tuscia ammessi al godimento dei fondi bilaterali sono circa 1600. Ma restiamo ai dati della cassa in deroga. In tutto il Lazio sono più di sessantamila le richieste, oltre 34milioni le ore dichiarate che interessano più di 150mila tra lavoratori e lavoratrici. Le domande autorizzate sono 31mila, interessano 77mila dipendenti. La maggior parte delle richieste (il 93 per cento) proviene da aziende con meno di cinque dipendenti, mentre sono soltanto il 5,1 per cento le aziende che hanno da sei a dieci lavoratori”.

“Al momento la durata massima della cassa in deroga copre un periodo di nove settimane e può essere richiesto retroattivamente per tutti i lavoratori in forza alla data del 23 febbraio ai quali sarà riconosciuta la contribuzione figurativa e i relativi oneri accessori – conclude il Segretario Turchetti – Ma ancora sono molte le persone che aspettano che questo ammortizzatore sociale si trasformi in liquidità disponibile per vivere dignitosamente questi giorni di emergenza. In periodi straordinari occorrono sforzi straordinari. E’ per questo che siamo attenti e vigili affinché tutte le domande di cassa integrazione concludano rapidamente il loro iter e che l’accordo sottoscritto tra l’Associazione bancaria italiana (Abi), il ministero del Lavoro e le parti sociali per l’anticipo del sussidio diano il risultato sperato, perché nessuno in questo periodo deve restare indietro”.

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