CASSINO – Blitz del personale di Polizia Penitenziaria nella Casa circondariale di Cassino. Ed è sorprendente quel che gli Agenti hanno trovato, come spiega Maurizio Somma, segretario per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “Sono sempre più continui e costanti i controlli all’interno del carcere di Cassino. E l’incessante attività operativa ed info-investigativa dei Baschi Azzurri nell’ambito dei servizi di prevenzione di introduzione di sostanze stupefacenti in carcere ha portato al sequestro di una quantità di sostanza stupefacente del tipo hashish e cocaina e del deferimento di una donna, mentre sosteneva un colloquio con il congiunto in carcere. Ottimo lavoro per i colleghi di Cassino: bravi ragazzi da tutto il SAPPE!”.
“E’ un fenomeno sempre più in crescita di quello dei tentativi di introduzione di sostanze stupefacenti a livello nazionale negli Istituti di pena che di materiale atto alle comunicazioni. L’operazione è la testimonianza della professionalità della Polizia Penitenziaria, che oltre a partecipare attivamente all’opera di rieducazione e trattamento, svolge con abnegazione e competenza l’attività di Polizia”, conclude il segretario del primo Sindacato del Corpo. “Il SAPPE esprime piena soddisfazione per tutta l’operazione svoltasi, nonostante il personale in servizio presso il penitenziario di Cassino è sotto organico, ha intensificato la propria attività di intelligence; quindi, è doveroso un ringraziamento a tutte le unità in servizio c/o le varie unità operative per il sacrificio quotidiano al servizio della Nazione”.
“Ennesima operazione condotta con zelo e professionalità dal personale di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Cassino. Questa operazione di servizio evidenzia l’eccellenza del lavoro di sinergia e di squadra del Corpo di Polizia Penitenziaria che come sempre si concretizza con ottimi risultati”, commenta Donato Capece, segretario generale del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria. “Al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria rinnovo la richiesta di interventi concreti come, ad esempio, la dotazione ai Reparti di Polizia Penitenziaria di adeguata strumentazione tecnologica di ultima generazione per contrastare l’indebito uso di telefoni cellulari o ogni altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti nei penitenziari italiani”, conclude il leader del SAPPE, che ai vertici regionali e ministeriali dell’Amministrazione Penitenziaria chiede un netto “cambio di passo” nelle attività di contrasto all’indebito possesso ed uso di telefoni cellulari e droga in carcere “a tutela di coloro che in prima linea delle sezioni detentive del carcere di Cassino rappresentano lo Stato, ossia gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria”.
Il leader nazionale del SAPPE evidenzia, infine, che “il primo e più rappresentativo Sindacato della Categoria, il Sappe, torna a richiamare l’attenzione dei vertici regionali e nazionali dell’amministrazione penitenziaria affinché vengano date risposte concrete, alla risoluzione delle problematiche in atto nel penitenziario di Cassino, anche dotando le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria, da sempre in prima linea sul fronte dell’ingresso e possesso di droga in carcere, di adeguati strumenti tecnologici di controllo”.