CASSINO- “Giornata di assurda follia nel carcere di Cassino, con agenti di Polizia Penitenziaria feriti da un detenuto. Basta! È ora della tolleranza zero!”. Dura presa di posizione da parte di Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, dopo il grave episodio avvenuto ieri nella Casa circondariale. E martedì 12 settembre 2023 farà un sopralluogo nella struttura di via Sferracavalli il segretario generale del SAPPE Donato Capece.
“Ennesima aggressione, ieri, nel carcere di Cassino. Un detenuto, particolarmente violento e già destinatario di numerosi rapporti disciplinari per i suoi comportamenti finalizzati ad alterare l’ordine e la sicurezza interna, pretendeva di non rientrare in cella ed anzi raggiungere altri ristretti in un altro piano del reparto detentivo. I poliziotti di servizio glielo hanno impedito, sapendo anch’egli che ciò non era consentito, ma questi, che aveva nascosto un paio di forbici, ha aggredito i due Agenti ferendoli con tagli ed ecchimosi varie. L’uomo, dopo una breve quanto inutile fuga sul piano, ha distrutto un tavolo, appropriandosi di un bastone e colpendo gli agenti per poi, entrato nel Corpo di Guardia, distruggere suppellettili e mobilio. In due poliziotti, purtroppo, a causa delle contusioni riportate, hanno dovuto far ricorso alle cure dell’infermeria”.
“Non ci sono più parole per descrivere le gravi condizioni di disagio lavorativo in cui versa la Polizia Penitenziaria”, denuncia Somma. “Le quotidiane grida d’allarme del SAPPE continuano a rimanere incredibilmente inascoltate dai preposti vertici istituzionali: solo proclami e belle parole, ma, di concreto, il nulla. Queste sono violenze annunciate, commesse in una struttura in cui manca personale, strumenti di difesa individuale come il taser ed un regime di sicurezza proporzionato alla tipologia di detenuti di alta pericolosità. È scandaloso che nel 2023 vi siano ancora persone indegne che usano la violenza per cercare di sovvertire il sistema istituzionale all’interno dei penitenziari mirato alla risocializzazione del detenuto, ma in rispetto delle regole. Fortunatamente in carcere ci sono anche persone che si dissociano da questi atteggiamenti violenti e cercano nello studio e nel rispetto reciproco la loro ragione di vita”.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime ai poliziotti feriti a Cassino “la solidarietà e la vicinanza del SAPPE” ed evidenzia come le intolleranze dei detenuti ed il grave episodio da loro provocato è “sintomatico del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti. E la situazione è diventata allarmante per la Polizia Penitenziaria, che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici. Servono risposte ferme da parte del DAP, anche destinando carceri dismesse come l’Asinara e Pianosa per contenere quei ristretti che si rendono protagonisti di gravi eventi critici durante la detenzione. Quel che è accaduto nella Casa circondariale di Cassino testimonia una volta di più l’ingovernabilità delle carceri regionali e la strafottenza e l’arroganza di una parte di popolazione detenuta violenza, che anche in carcere continua a delinquere, ad alterare l’ordine e la sicurezza, evidentemente certa dell’impunità!”.
Capece, che martedì 12 settembre visiterà la Casa circondariale di Cassino ed incontrerà il personale di Polizia Penitenziaria, mette sotto accusa la gestione delle carceri da parte dell’attuale Capo del DAP Giovanni Russo: “La sua gestione è fallimentare: non fa praticamente nulla, vive isolato dai “suoi” uomini e non sappiamo neppure che faccia abbia, essendo evidentemente allergico al confronto con i Sindacati. Non ci incontra e non fa nulla, quando invece dovrebbe intervenire con urgenza sulla gestione dei detenuti stranieri, dei malati psichiatrici, della riorganizzazione istituti, della riforma della media sicurezza”.