Casu: “Spesa media è passata da 27 a 34 euro. Si registra un incremento del 26% delle presenze ai mercati di Campagna Amica”.

Crescono i consumi e gli accessi ai mercati di Campagna Amica, a dimostrazione che le abitudini  alimentari degli italiani sono cambiate durante la Pandemia. I dati sono stati resi noti dal direttore di Coldiretti Roma, Giuseppe Casu, nella trasmissione “Siamo Noi”, condotta dalla giornalista Gabriella Facondo su TV2000.

<<Durante la pandemia – spiega il direttore, Giuseppe Casu – i consumatori sono stati disposti a comprare di più e a scegliere soprattutto prodotti genuini. Da unindagine che abbiamo elaborato, emerge un incremento del 26% dell’accesso al mercato di Campagna Amica e un aumento della spesa media, che è passata da 27 euro a 34 euro. In questo periodo abbiamo riscontrato quindi una maggiore propensione allaccesso e abbiamo aperto anche  nuovi mercati>>.

Durante la diretta sono stati dati anche dei consigli ai consumatori su come arginare i rincari.

<<C’è un aumento della vendite di frutta e verdura e anche dei prezzi – aggiunge Casu -. Un fenomeno probabilmente legato al maltempo, soprattutto alle gelate di questi giorni, ma dietro questi rincari potrebbero nascondersi dei fenomeni speculativi. Aumenti che comunque non riscontriamo nei mercati di Campagna Amica, che rappresenta un osservatorio di eccellenza, in cui il meccanismo dei prezzi è stato mantenuto invariato. La ricerca del prodotto locale e stagionale è sicuramente da preferire, sia in termini di qualità che di convenienza, dal momento che non implica fenomeni speculativi importanti. I produttori di Campagna Amica, inoltre, stanno lavorando molto anche sul recupero della biodiversità>>.

E se è vero che durante la pandemia le abitudini alimentari sono cambiate, è altrettanto vero che la crisi economica ha comportato ingenti danni alla filiera agroalimentare, che ha risentito a cascata anche delle restrizioni imposte al canale Horeca, facendo registrare netti cali di fatturato.

<<La situazione è  molto critica – spiega il direttore di Coldiretti Roma, Giuseppe Casu – e sono molte le realtà che stanno affrontando questa crisi, primi tra tutti alberghi, ristoranti e catering, che sono tre mercati di riferimento per le nostre aziende e sono di fatto completamente assenti. Estimato in 9 miliardi il mancato flusso commerciale in quellambito e questo si ripercuote su tutta la filiera agroalimentare. Un settore sul quale incide fortemente la riduzione dei flussi turistici>>. 

Resta alta l’attenzione di Coldiretti anche nei confronti dei giovani imprenditori agricoli che negli ultimi cinque anni sono aumentati nel Lazio del 10 per cento.

<<Lagricoltore non è più visto solo come il produttore di una materia prima – aggiunge Casu  ma di cibo salutare e di qualità. Questo ha contribuito a riaccendere linteresse nel ruolo dellagricoltura e ha stimolato molti giovani ad accedere a questo settore, mettendosi in gioco e sperimentando nuove sfide. C’è un meccanismo di sostegno nei loro confronti e molto lavoro da parte di Coldiretti nellincrementare la presenza di giovani e nel rivalutare il settore agricolo>>. 

Tra gli aspetti positivi e le nuove abitudini determinate dalla pandemia, troviamo anche una riscoperta dei mercati contadini e dei piccoli negozi di quartiere.

<<Abbiamo provato a leggere lincremento di accessi ai mercati di Campagna Amica – conclude Casu – riscontrando una ragione molto salutistica, collegata al fatto che si consuma un cibo buono, locale prodotto a chilometro zero, ma a questo si aggiunge anche la volontà di dialogare con lagricoltore, che racconta anche qual è la storia del prodotto che si sta acquistando e la sua provenienza, instaurando così con il consumatore un rapporto di fiducia. Tutto questo ha contribuito ad un ritorno al consumo di prossimità, perché la pandemia ha dato il senso al consumatore di come la propria scelta di consumo impatti su chi ha intorno. C’è anche la volontà, quindi, di sostenere uneconomia locale. In questo contesto è giusto dare dignità a tutti coloro che contribuiscono in qualche maniera a produrre questi prodotti. In primis al produttore agricolo, ma anche a tutti coloro che collaborano con il lui, quindi i dipendenti e gli operai>>.

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