Catechesi del Vescovo Romano Rossi sabato 2 ottobre a Nepi

NEPI (Viterbo) – Sabato 2 ottobre 2021 – ore 9.15, presso  la  Sala Doebbing a Nepi “Non è qui è risorto!”, catechesi del Vescovo Romano Rossi. Da qualche settimana le parrocchie della diocesi espongono un grande manifesto con la riproduzione della Risurrezione dipinta dal Beato Angelico. E questo per annunciare le catechesi che il Vescovo Romano Rossi terrà sulla Risurrezione. Il primo incontro ci sarà sabato 2 ottobre presso la Sala Doebbing a Nepi.
La Chiesa apostolica, nell’annuncio kerigmatico, parla di un evento accaduto all’alba del “giorno dopo il sabato”. La prima professione di fede: “non è qui è risorto!” (Mc 16, 6); “davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone” (Lc 24, 34) non lascia dubbi circa la realtà della resurrezione di Cristo. A partire da questa professione la Chiesa sperimenta e comprende le Scritture, celebra l’eucarestia e interpreta la storia umana come storia di salvezza.
La morte-resurrezione di Gesù Cristo diventa dunque principio di salvezza per ogni uomo e si comprende perché Pietro lo definisce “l’autore della vita” (At 3, 15): in forza della resurrezione di Cristo il destino di ogni credente sarà una completa trasformazione analoga alla sua.
La visione della morte come “passaggio” ad una vita rinnovata non può essere una pura intuizione, ma deve diventare un modo di “vedere” il Risorto che si affianca all’uomo di tutte le generazioni. Per questo è di grande importanza vedere come i Vangeli descrivono il riconoscimento del risorto da parte dei discepoli come un processo graduale che, attraverso esitazioni, dubbi e paure iniziali, giunge ad una certezza collettiva capace di fondare la missione apostolica. Va rilevato inoltre che le apparizioni sono in rapporto alla missione: Gesù si rivela a chi è stato prescelto come testimone (cfr. At 10, 41).
La risurrezione di Cristo ha una chiara portata escatologica sia come segno della fine dei tempi che come convalida del giudizio di Gesù sul mondo e sulla storia. Tuttavia la risurrezione di Gesù è mistero e come tale non è confinabile dentro una conoscenza esaustiva da parte dell’intelligenza umana; di qui la carenza della parola umana, riscontrabile anche nelle narrazioni evangeliche, nel descrivere un avvenimento (e le sue conseguenze) che è senza analogia nella storia.
La risurrezione di Gesù Cristo dà quindi una chiave nuova di interpretazione della storia: l’uomo, con la forza del Risorto, ha non solo la possibilità di sconfiggere il male e contribuire alla costruzione di una umanità nuova e di una società più giusta, ma ha persino la capacità di vedere la morte come passaggio ad una vita radicalmente nuova.
Non una catechesi come quelle che monsignor Rossi ha tenuto ogni settimana di quest’ultimo anno; ma una vera e propria introduzione ad un argomento che sarà sviluppato durante l’intero anno pastorale. Un incontro aperto a catechisti, sacerdoti e a chiunque volesse partecipare.

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