Alessandra Moscatelli è il nuovo direttore generale dell’Unitus

VITERBO – Alessandra Moscatelli è da oggi, il nuovo direttore generale dell’Università della Tuscia. È risultata la prima dei candidati che avevano aderito alla selezione indetta dall’Unitus per ricoprire l’incarico. Succede a Gianluca Cerracchio chiamato ad altro incarico presso il MIUR. Avvocato, laureata in Giurisprudenza all’Università La Sapienza di Roma ha ricoperto vari incarichi in seno all’UNITUS dal 1997 anno della sua assunzione fino ad arrivare alla nomina di direttore generale. Chiamata dall’Università di Brescia a ricoprire lo stesso incarico nel 2017, è tornata all’UNITUS nel 2020. Ora il Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo viterbese, acquisito il parere del Senato Accademico ha conferito all’avvocato Alessandra Moscatelli l’incarico di Direttore Generale.” La dottoressa Moscatelli -ha sottolineato Stefano Ubertini rettore dell’UNITUS- per la sua elevata qualificazione professionale e la comprovata esperienza pluriennale con funzioni dirigenziali è un valore aggiunto del nostro Ateneo al quale per anni ha garantito un indispensabile apporto che, sono sicuro, continuerà a fornire anche nei prossimi anni”.




Unitus: sessione straordinaria di laurea a marzo 2021 senza pagamento di tasse

VITERBO – Nell’ultimo senato accademico, l’Università degli Studi della Tuscia ha deciso di istituire una sessione straordinaria di laurea per l’anno accademico 2019/2020 nel mese di marzo 2021. In questo modo gli studenti che non riusciranno a laurearsi nella prevista sessione di febbraio potranno farlo nel mese di marzo e a titolo gratuito, senza cioè dover versare i contributi per l’iscrizione al nuovo anno accademico. La proposta è stata sottoposta al rettore dai rappresentanti degli studenti negli Organi Accademici. “Questa nuova misura -afferma il rettore Ubertini- conferma l’incessante attenzione di Unitus per le esigenze degli studenti, soprattutto in questo momento così delicato”. “Siamo costantemente in contatto con il rettore e tutta l’Amministrazione- sottolinea Melissa Elefante rappresentante degli studenti in Senato Accademico- A luglio abbiamo presentato la richiesta per l’istituzione di una sessione straordinaria per le sedute di laurea dell’anno accademico 2019/2020, viste le difficoltà che comporta l’emergenza Covid-19. Dopo mesi di lavoro, siamo felici dell’importante risultato ottenuto”. “Questa sessione straordinaria di laurea- aggiunge Emanuele Brodo rappresentante degli studenti in Consiglio di Amministrazione,-aiuterà tutti quegli studenti che hanno riscontrato problemi a causa della pandemia, come ritardi nella stesura della tesi o difficoltà dovute alle limitazioni negli accessi ai laboratori e alle biblioteche. Inoltre, avranno un mese in più per laurearsi evitando di dover pagare le tasse universitarie dell’anno successivo”. Ogni Dipartimento pubblicherà tempestivamente le date individuate per discutere la tesi nella sessione straordinaria di Marzo 2021.

 




Unitus, svolte le elezioni per il rinnovo dei direttori di dipartimento

VITERBO – Daniele Canestrelli, professore ordinario di ecologia, è stato eletto direttore del Dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche (DEB) dell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo. Accanto ai suoi interessi principali di ricerca negli ambiti dell’ecologia molecolare ed evolutiva e della genetica della conservazione, il Canestrelli studia i processi micro-evolutivi che generano e sostengono la biodiversità, e l’impatto che i cambiamenti ambientali indotti dalle attività antropiche determinano su tale diversità e sulle interazioni tra gli organismi. Autore di numerose pubblicazioni su riviste internazionali di prestigio, è responsabile di diversi progetti di ricerca nazionali e internazionali relativi agli hot-spot della diversità intraspecifica, al ruolo della evoluzione “in-situ” e a quello delle zone ibride antropogeniche nella stessa evoluzione. Più di recente ha avviato studi sulla integrazione fenotipica e sulle sue basi genomiche.

Giovanni Fiorentino è stato confermato per un secondo mandato come direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche, della Comunicazione e del Turismo dell’Università degli Studi della Tuscia. Esperto di media studies e presidente della “Società Italiana per lo Studio della Fotografia”, Giovanni Fiorentino è professore ordinario di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi. Nel 2019, nell’ambito delle celebrazioni per i 40 anni dell’ateneo, ha promosso la consegna della laurea Honoris Causa in Filologia Moderna al maestro Vittorio Storaro e l’allestimento all’interno dei locali di Santa Maria in Gradi della mostra fotografica “Danzare la terra. La Tuscia antica dello sguardo” di Roberto Salbitani, tra i maestri della fotografia italiana. Ha partecipato come esperto alla elaborazione delle linee guida del nuovo programma nazionale per la ricerca 2021-2027 (PNR).

 




Unitus, nuovo corso di laurea internazionale in “Security & Human Rights”

VITERBO – L’Università della Tuscia ha presentato al Ministero dell’Università e della ricerca un nuovo corso di laurea in “Sicurezza e diritti umani”, che sarà attivato dal prossimo anno accademico.  “Un corso di laurea magistrale – sottolinea Stefano Ubertini rettore dell’Università della Tuscia- nato per raccogliere le maggiori sfide del XXI secolo e attrarre studenti interessati a carriere di respiro europeo e internazionale”. Il nuovo corso che rientra in un progetto di sviluppo della dimensione internazionale dell’Ateneo viterbese, ha già avuto il parere positivo del Comitato Regionale di Coordinamento delle Università del Lazio (CRUL), un passaggio importante dell’iter che dovrebbe portare all’attivazione del corso di laurea magistrale in studi europei (LM-90), dedicato al binomio sicurezza – diritto umani.  “Quello in Security & Human Rights è un corso di laurea che guarda al futuro. Tutti gli insegnamenti -evidenzia il professor Mario Savino, presidente del corso di laurea in Giurisprudenza e promotore del nuovo corso magistrale- saranno tenuti in lingua inglese da docenti di UNITUS e di altre università straniere con l’obiettivo di attrarre studenti italiani e internazionali interessati a ricevere una formazione altamente qualificata in un ambito sempre più decisivo delle scienze sociali”. Il percorso, nato per iniziativa dell’area giuridica del Dipartimento DISTU, punta su una formazione multidisciplinare (giuridica, ma anche politologica, economica e sociologica) per creare profili professionali innovativi, in grado di gestire le maggiori sfide del presente e del prossimo futuro, dalle minacce per la sicurezza alla gestione dei flussi migratori, dalla trasformazione tecnologica alla rivoluzione Green. L’obiettivo è formare laureati che uniscano a una piena padronanza della lingua inglese le competenze necessarie per ricoprire ruoli di alta responsabilità nel settore pubblico e in quello privato, a livello nazionale ed europeo.




“UnitusTalent”, la nuova iniziativa destinata ad attrarre ricercatori di talento

VITERB – “Uno degli obiettivi strategici del nostro Ateneo – afferma Stefano Ubertini rettore dell’Unitus – è quello di attrarre ricercatori innovatori attraverso il programma ‘Valorizzazione e Attrazione di talenti’, per migliorare ulteriormente la propria reputazione a livello nazionale ed internazionale, incoraggiare la ricerca dell’eccellenza scientifica attraverso finanziamenti da programmi competitivi e sostenere la ricerca di frontiera proposta dai ricercatori ad alto potenziale, italiani e stranieri, in tutti i campi della scienza”. UnitusTalent è la nuova iniziativa dell’Università della Tuscia per attrarre i migliori e più promettenti ricercatori e professori, motivandoli a partecipare attivamente al pilastro “Excellence” dell’attuale Programma Quadro Horizon 2020 e del futuro Horizon Europe; in particolare alle Azioni Marie Skłodowska-Curie (MSCA) e agli schemi di finanziamento dell’European Research Council (ERC) finanziati dalla Commissione Europea (CE), nonché al prestigioso programma per giovani ricercatori “Rita Levi Montalcini” finanziato dal Ministero dell’università e della ricerca (MUR). Considerata l’opportunità di incrementare il numero e la qualità delle proposte presentate dall’Unitus, Il Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo della Tuscia ha appena deliberato l’autorizzazione ad attuare il programma UnitusTalent e le sue tre strategie a cui corrispondono i programmi competitivi, MSCA, ERC e Rita Levi Montalcini. L’Unitus lancerà un invito ad espressioni di interesse destinato a ricercatori e professori impegnati nella ricerca internazionale operanti in Italia e all’estero, attratti a presentare progetti nell’ambito dei bandi MSCA, ERC e Rita Levi Montalcini con UNITUS come ente ospitante le loro attività di ricerca. Questi programmi incoraggiano, con finanziamenti di alto livello, l’investimento in risorse umane e attrezzature, le proposte che superano le tradizionali barriere tra discipline e che propongono idee pionieristiche su temi emergenti o approcci innovativi. Sinteticamente i tre programmi finanziano: nell’ERC (Starting, Consolidator e Advanced Grants), i progetti di ricerca di frontiera dei migliori ricercatori di qualsiasi nazionalità; nell’MSCA – Individual Fellowships (IF) Global Fellowship (GF), borse individuali di un massimo di 36 mesi per la mobilità transnazionale di talenti ricercatori; e nel Programma Rita Levi Montalcini sono messe a disposizione posizioni di ricercatore finalizzate alla realizzazione di programmi di ricerca autonomamente proposti, destinate a studiosi ed esperti italiani e stranieri che stiano svolgendo all’estero, da almeno un triennio, attività di ricerca o didattica postdottorale. Per raggiungere questo obiettivo, Unitus promuove azioni di reclutamento specifiche per attrarre i migliori talenti internazionali da tutto il mondo, ovvero quei ricercatori e professori che, a diversi livelli di carriera, sceglieranno la nostra Università come Ateneo ospitante e che otterranno un finanziamento MSCA, ERC e Rita Levi Montalcini, come ha ribadito il delegato del rettore alla Valorizzazione e Attrazione di talenti, Antoine Harfouche. Inoltre Unitus si impegna a sostenere i ricercatori che scelgono di presentare un progetto MSCA IF GF con l’Ateneo viterbese e che otterranno il prestigioso riconoscimento del sigillo di eccellenza “Seal of Excellence” che è il marchio di qualità assegnato dalla CE a eccellenti proposte progettuali, valutate positivamente (punteggio sopra soglia) ma non finanziate per l’esaurimento delle risorse disponibili. L’Ufficio Ricerca Internazionale e il Team del Talent Attraction and Valorization sono disponibili a fornire orientamento, informazioni e supporto nella redazione delle proposte progettuali. Maggiori informazioni sono disponibili sulla home page del sito web di ateneo.




Unitus al fianco degli studenti: riapertura delle biblioteche e delle aule studio

VITERBO – Prosegue il percorso dell’Università degli Studi della Tuscia per lo svolgimento delle attività accademiche durante l’emergenza Covid. Dopo l’erogazione in modalità mista delle lezioni del I semestre, l’Ateneo viterbese ha già disposto la riapertura delle biblioteche e, nell’attuale periodo di sospensione della didattica per lo svolgimento degli esami, degli spazi studio in tutti i complessi dell’Università, rendendoli fruibili agli studenti (prenotazioni a partire dal prossimo 18 gennaio, apertura il 20 gennaio).

Su richiesta dei rappresentanti degli studenti negli organi collegiali di ateneo, nella piena consapevolezza delle difficoltà causate dalla pandemia all’intera società italiana, Unitus ha lavorato alla apertura delle biblioteche e delle aule studio, attivando un sistema di prenotazione e di tracciamento delle presenze, necessari in questo difficile periodo.

“L’Università della Tuscia- sottolinea Stefano Ubertini rettore dell’UNITUS- è sempre stata aperta agli studenti per le lezioni, le attività pratiche e di laboratorio e per tutte le attività accademiche che rendessero necessaria la presenza. Oggi apriamo anche  le biblioteche agli studenti, garantendo la massima sicurezza dei ragazzi e il tracciamento dei contatti attraverso la piattaforma software di Ateneo, nei limiti imposti dalla normativa vigente. Un ringraziamento va ai Direttori dei Dipartimenti e ai rappresentanti degli studenti che con grande senso di responsabilità contribuiscono quotidianamente alla risoluzione dei problemi al fianco degli organi accademici.”

“Abbiamo lavorato in questo periodo di pausa delle festività natalizie- evidenzia il professor Andrea Genovese delegato del rettore per il diritto allo studio- per un equilibrato bilanciamento tra due contrapposte esigenze. Da un lato quella dell’osservanza della massima precauzione al fine di un efficace contrasto alla diffusione del virus Covid -19; dall’altro la necessità però di tenere conto della legittima esigenza di tanti studenti universitari di disporre di un luogo sicuro dove poter studiare e usufruire dell’attività didattica erogata da remoto dalla nostra Università, soprattutto nei casi in cui gli studenti non dispongano in casa di adeguati spazi o della necessaria connessione a internet.”

Le modalità di accesso saranno comunicate agli iscritti e sul sito web di ateneo. Come per le lezioni, gli studenti potranno prenotare la loro postazione nei due giorni precedenti. Le prenotazioni per le postazioni saranno aperte, come detto,da lunedì 18 gennaio 2021.

 




Università della Tuscia e Porta Futuro Lazio per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro: programma del 2021

VITERBO – Visto il successo registrato nel 2020, con l’inizio del nuovo anno, è ripartito il programma di incontri con i cittadini del territorio, finalizzato a facilitarne l’entrata e la mobilità nel mondo del lavoro. 

“Si tratta di un progetto molto importante per il territorio- sottolinea il rettore Stefano Ubertini- È nato nell’ambito dell’accordo tra l’Università della Tuscia e l’Ente DiSCo (Ente Regionale per il Diritto allo Studio e alla Conoscenza) e, oltre ad offrire aggiornamenti culturali su tematiche di interesse socio-culturale, si pone l’obiettivo di fornire a tutti i cittadini strumenti utili per acquisire nuove conoscenze sulle opportunità offerte dal mondo del lavoro e contribuire ad aumentare l’occupazione”. 

Nel 2020 l’Ateneo, in accordo con DiSCo, ha erogato circa 100  webinar e seminari on line su varie tematiche proposte da esperti del settore, discusse e approfondite con i partecipanti. Inoltre, le dottoresse Lisa Giovannitti e Silvia Ramirez Pizarro hanno effettuato incontri con i cittadini che ne hanno fatto richiesta per un totale di oltre 230 ore, fornendo un supporto in chiave di orientamento professionale, bilancio delle competenze e di orientamento specifico per contesti professionali internazionali e mobilità verso l’estero. “L’ampia partecipazione agli eventi nel 2020 – evidenzia la professoressa Anna Maria Fausto responsabile Scientifico dell’UNITUS- e la soddisfazione manifestata dai partecipanti, testimoniano come queste iniziative possano rappresentare per neolaureti, professionisti e per tutti i cittadini una reale occasione per acquisire nuove conoscenze nell’ambito di vari settori occupazionali, soprattutto i più innovativi, e dotarsi di strumenti idonei per poter spendere al meglio le proprie competenze nel mondo del lavoro”.

Il programma per il 2021 prevede un cospicuo numero di iniziative proposte da ricercatori e professori dell’ateneo viterbese su vari temi all’interno dell’ampio spettro di competenze presenti in Ateneo e degli ambiti professionali di riferimento. Il calendario degli incontri in programma, aggiornato mensilmente, viene pubblicato sul portale di Porta Futuro Lazio: https://portafuturolazio.it/network/tuscia-viterbo.aspx dove è possibile iscriversi ai singoli eventi.

Sarà anche possibile partecipare a colloqui individuali di orientamento professionale, bilancio delle competenze e opportunità d’internazionalizzazione, rivolti a tutti i cittadini della Regione, oltre che ai laureandi e laureati dell’Ateneo. Tutte le attività legate al progetto sono coordinate dal gruppo di lavoro presieduto dal professor Giuseppe Calabrò, delegato del rettore per i rapporti con le imprese e la raccolta fondi, con il supporto dell’Ufficio Ricerca e rapporti con le imprese – sportello unitusjob – dell’Ateneo e la sezione di Porta Futuro Lazio attiva presso il rettorato. Tutti disponibili a fornire chiarimenti e ulteriori informazioni.




Covid-19 e lattoferrina: altri dati a conferma che la molecola è in grado di contenere gli effetti del virus

Dopo la ricerca condotta dalle Università di Tor Vergata e La Sapienza di Roma nuovi dati confermano che la lattoferrina può essere un sicuro e utile trattamento nella gestione dell’infezione. La lattoferrina è una molecola naturale presente in tutte le secrezioni umane, compreso il latte materno, i cui effetti benefici sono stati testati nella lotta contro l’infezione da Covid-19. Si tratta di una proteina multifunzionale in grado di accrescere le difese immunitarie dell’organismo e di svolgere anche un’azione anti-infiammatoria.

Dopo lo studio condotto da un team di Ricercatori delle Università di Roma La Sapienza e Tor Vergata che ha dimostrato in vitro ed in vivo l’efficacia della molecola nel trattamento del virus, a dicembre 2020 si è tenuto un Convegno interamente dedicato al Covid-19 dal titolo “Covid-19 vs Codogno 20”, organizzato dal primario di Pneumologia dell’Ospedale di Codogno, il Dottor Francesco Tursi, in collaborazione con l’Accademia di Ecografia Toracica (AdET). Per l’occasione sono anche stati presentati i risultati della esperienza di due medici di medicina generale di Firenze che avevano trattato 25 pazienti positivi a SARS-CoV-2 (ora divenuti circa 40) asintomatici, paucisintomatici e moderatamente sintomatici con la lattoferrina, nello specifico con il Mosiac.

La lattoferrina bovina è stata riconosciuta priva di effetti avversi dalla Food and Drug Administration (FDA, USA); ha identiche funzioni rispetto a quella umana, ed è stata ed è la più utilizzata sia negli studi in vitro che in vivo. Mosiac è un prodotto che contiene solo lattoferrina bovina pura ed è in commercio già da diversi anni.

I DATI SULLA LATTOFERRINA PRESENTATI AL CONVEGNO DI CODOGNO

In accordo con quanto ipotizzato in letteratura si è valutato se in pazienti affetti da Covid-19 asintomatici, paucisintomatici e moderatamente sintomatici, la somministrazione di lattoferrina potesse ridurre la sintomatologia prevenendo l’aggravamento della malattia e il conseguente ricovero ospedaliero. Tutti i pazienti, di età compresa fra i 17 e gli 84 anni, sia asintomatici che con sintomi da lievi a moderati (febbre, tosse, astenia, mialgia etc), sono stati trattati con lattoferrina (Mosiac® capsule da 200 mg) a un dosaggio da 3 a 5 capsule al giorno per una durata compresa tra 7 giorni e 20 giorni. Dall’esperienza clinica si è concluso che la lattoferrina si è dimostrata un trattamento privo di effetti avversi ed efficace in pazienti Covid-19 sia da sola che associata alle altre terapie utilizzate per il trattamento del virus. Tutti i pazienti hanno avuto remissione della sintomatologia e nessuno di essi ha necessitato di ospedalizzazione.

“La lattoferrina è stata utilizzata nel trattamento di pazienti positivi a SARS-CoV-2 per contrastare la malattia da Covid-19 al suo esordio. Infatti, grazie alla sua documentata attività immunomodulante costituisce una naturale difesa dell’organismo verso le infezioni. E’ stato dimostrato in diverse ricerche in vitro che la lattoferrina impedisce l’ingresso del virus nella cellula e quindi può essere in grado di contenere il peggioramento dell’infezione da Covid-19. In sintesi, grazie alle sue molteplici funzioni e per le sue riconosciute proprietà antivirali, ed essendo priva di effetti collaterali, è stata utile per contrastare e contenere l’aggravamento della sintomatologia da Covid-19 nei pazienti positivi”.  Spiega il dottor Enrico Naldi, medico di medicina generale che ha utilizzato la lattoferrina nei suoi pazienti con risultati davvero soddisfacenti.

LA RICERCA CONDOTTA DALLE UNIVERSITA’ DI ROMA LA SAPIENZA E TOR VERGATA

Lo studio nasce da una ricerca condotta dalle Università di Roma La Sapienza e Tor Vergata in cui è emerso che la molecola diminuisce l’entrata del virus nelle cellule e svolge un’azione anti-infiammatoria, così come evidenziato da Piera Valenti, Professore Ordinario di Microbiologia dell’Università di Roma La Sapienza e Membro del Comitato internazionale di Esperti sulla lattoferrina: “SARS-CoV-2 provoca ‘una tempesta infiammatoria’. Durante i processi infiammatori il metabolismo della cellula cambia anche in riferimento alla localizzazione del ferro. Infatti, il ferro resta sequestrato nelle cellule e non può essere riversato nel circolo da parte di proteine specifiche che vengono inibite dall’infiammazione. La lattoferrina risolve questo disordine metabolico sia perché sequestra il ferro in eccesso, sia perché diminuisce l’infiammazione permettendo al ferro la sua fisiologica collocazione nel circolo e non nell’interno delle cellule. Inoltre, la lattoferrina grazie alla sua carica positiva è anche in grado di legarsi ai componenti superficiali negativi delle cellule e dei virus, svolgendo così un’attività antivirale. In sintesi, la lattoferrina legandosi ai virus e alle cellule impedisce l’entrata del virus nelle cellule, svolgendo così un’azione di contrasto all’infezione virale e di protezione cellulare dall’ingiuria del virus”.

Per la Professoressa Valenti si sono ottenuti oltre ai risultati positivi in vitro sopra riportati “risultati incoraggianti in uno studio pilota prima su 32 pazienti, divenuti ora 92, positivi a SARS-CoV-2, in cui la lattoferrina liposomiale veniva somministrata per via intranasale e orale. Su tutti i pazienti trattati con la lattoferrina abbiamo osservato una diminuzione dei fenomeni infiammatori e tempi di negativizzazione dei tamponi molecolari più brevi rispetto a quelli osservati in pazienti non trattati o trattati con la classica terapia senza lattoferrina”.

Sono attualmente in corso altri trial clinici in Italia, Spagna, Perù ed Egitto. Si attendono, quindi, i nuovi risultati che saranno utili ad ampliare il numero dei pazienti trattati e, sicuramente, forniranno ulteriori elementi sull’azione della lattoferrina nei confronti del Covid-19.




Borse di Studio Padre Ettore Salimbeni

VITORCHIANO (VT) – Nel pomeriggio del 4 gennaio in diretta streaming dalla sala consiliare del comune Vitorchiano, è avvenuta la consegna di due Borse di Studio per laurea magistrale a nome di “Padre Ettore Salimbeni” ad altrettante ragazze che si sono distinte negli studi. Le ragazze aggiudicatrici si chiamano Cecere Nives, Laurea in Biologia cellulare e molecolare – votazione 110/110 con lode e Patara Francesca, Laurea in Amministrazione finanza e controllo – votazione 110/110 con lode. Queste due Borse di Studio fanno parte di un pacchetto di 12 borse consegnate dal Comune di Vitorchiano al termine dell’anno scolastico 2019-2020.

L’evento, che è visibile sui canali social del comune, è stato incentrato per il primo anno sulla figura di Padre Ettore Salimbeni O.S.A., missionario vitorchianese che per 40 anni ha operato sulle Ande peruviane. Padre Ettore  è rimasto nei cuori delle persone che ha conosciuto per il suo animo caritatevole  e per il suo forte senso di solidarietà verso i più poveri e meno fortunati.

Il Gruppo APE (Amici Padre Ettore) e l’associazione Apurimac Onlus, vogliono ringraziare il sindaco Ruggero Grassotti  e l’ amministrazione comunale nella persona dell’assessore Dott.ssa Annalisa Creta, per aver mantenuto e rispettato le promesse fatte tre anni fà, quelle di  intitolare una piazza e una borsa di studio a Padre Ettore, segno di notevole credibilità, fiducia e soprattutto solidarietà verso il prossimo.

Gruppo APE (Amici Padre Ettore)

Apurimac Onlus




I rappresentanti degli studenti UNITUS contro la tampon tax

VITERBO – Riceviamo dai rappresentanti di Università dello Studente e pubblichiamo:Noi rappresentanti della lista “Università dello Studente”, attiva all’interno dell’Università degli Studi della Tuscia, abbiamo deciso di aderire alla battaglia nazionale (e mondiale) contro la tampon tax, ovvero l’Iva al 22% su assorbenti e tamponi, beni che dovrebbero essere considerati di prima necessità.

Difatti, ieri abbiamo presentato ufficialmente una richiesta all’Ateneo per proporre l’installazione nelle diverse sedi dell’Università di distributori automatici di assorbenti a prezzo calmierato.

Riteniamo si tratterebbe di un grande traguardo per l’UNITUS, in grado così di dare un forte segnale di vicinanza a tutta la comunità studentesca e specialmente alle donne, costrette a vivere una condizione fisiologica come fosse una scelta. L’iniziativa, che ha come slogan “Il ciclo non è un lusso”, è stata già intrapresa dall’Università Statale di Milano, prima Università in Italia. I rappresentanti degli studenti Melissa Elefante e Leonardo Fiore (Senato Accademico) ed Emanuele Brodo (Consiglio di Amministrazione) si ritengono molto soddisfatti del progetto ideato dalla loro lista di rappresentanza, “Università dello Studente”, che ha già suscitato interesse nel Magnifico Rettore e nell’Amministrazione UNITUS.

I rappresentanti di “Università dello Studente”




Sostenibilità del turismo nei Parchi Nazionali dell’Appennino, il ruolo chiave delle guide escursionistiche

VITERBO – Una recente ricerca coordinata da Gianluca Piovesan (responsabile del progetto Italian Mountain Lab per l’Università della Tuscia) esplora le possibili strategie che i Parchi possono mettere in atto per contrastare gli effetti negativi del turismo nelle aree protette, e lo fa analizzando il punto di vista delle guide escursionistiche che operano in 4 principali Parchi Nazionali dell’Appennino (Foreste Casentinesi, Abruzzo Lazio e Molise, Pollino e Aspromonte). Queste figure professionali si posizionano tra ente gestore del Parco e turisti, rappresentando un ponte capace di mettere in collegamento motivazioni conservazionistiche ed esigenze turistiche. Le guide escursionistiche accreditate da enti competenti possono condurre gli ecoturisti non solo sui ripidi sentieri di montagna, ma anche attraverso il processo di sensibilizzazione verso la riduzione dell’impatto ambientale legato al turismo nelle aree protette. La ricerca coordinata dall’Università degli Studi della Tuscia è stata recentemente pubblicata su “Ecology and Society”. Lo studio analizza i principali obiettivi dello sviluppo sostenibile nei Parchi naturali, con particolare attenzione al monitoraggio dell’impronta ecologica legata all’aumento dei flussi turistici, evidenziando come gran parte degli obiettivi per la sostenibilità ambientale fanno già parte di una cultura condivisa tra le guide escursionistiche che operano nei quattro Parchi Nazionali dell’Appennino. L’ecoturismo rappresenta un’opportunità unica per lo sviluppo sostenibile nelle aree protette, anche se l’aumento dei flussi turistici determina numerosi effetti negativi sugli ecosistemi naturali oggetto di tutele. La sfida per i gestori delle aree protette italiane (es. Parchi Nazionali), è quella di mitigare l’impronta ecologica del turismo ecologico (o ecoturismo) senza ridurne i molteplici benefici economici e sociali. Dalla ricerca emergono inoltre le peculiarità di ciascun Parco, così come le debolezze e gli aspetti su cui i gestori dovrebbero investire maggiori risorse (es. centri accoglienza per illustrare le peculiarità del Parco e sensibilizzare i turisti al rispetto della natura, sistemi di certificazione per la qualità ambientale e agroalimentare). La ricerca conclude con riflessioni sulle potenzialità ancora inespresse della figura della guida escursionistica accreditata da enti competenti. Se da un lato si evidenzia la necessità di ristrutturare il sistema di accreditamento programmando aggiornamenti periodici e includendo nozioni di conservazione della biodiversità, impatto dei cambiamenti globali e divulgazione scientifica, dall’altro si propone di includere le guide escursionistiche nei piani di gestione delle riserve naturali considerando l’apporto della divulgazione scientifica e la sensibilizzazione dei turisti tra le strategie per la conservazione della natura.




Universo Giovani raccoglie doni per i bambini dell’ospedale Belcolle: intervista al coordinatore dell’associazione

di ARIADNA BULAT –

VITERBO – “Un dono per tutti”, l’associazione universitaria Universo Giovani inizia la raccolta di giocattoli e libri per i bambini del reparto pediatrico dell’Ospedale Belcolle. Abbiamo deciso di intervistare il coordinatore dell’associazione, Andrei Maicoci, che ci ha offerto più dettagli sull’iniziativa sociale.

 Come è nata quest’iniziativa?

“L’idea è nata dal nostro dovere morale di solidarietà. Essendo un’associazione universitaria, le nostre attività riguardano principalmente gli studenti, tuttavia, cerchiamo di rivolgerci anche all’esterno del contesto universitario. Alcuni bambini, purtroppo, hanno passato le feste all’ospedale e per addolcire in una certa misura la loro esperienza, abbiamo deciso di mettere in atto quest’iniziativa”.

E’ la prima volta che Universo Giovani si  presta ad attività di tipo sociale?

“In realtà un’iniziativa simile abbiamo fatto anche l’anno scorso. Assieme al professore Andrea Genovese, che è il delegato del rettore per le associazioni, siamo andati in ospedale e abbiamo fatto una visita ai pazienti più piccoli, offrendo loro dei regali. Come già detto, nonostante Universo Giovani sia un’associazione universitaria, abbiamo sempre cercato di organizzare eventi di tipo sociale e uscire fuori dall’ateneo. Ad esempio in passato abbiamo organizzato feste aiutando le piccole discoteche che erano in crisi”.

Chi può sostenere l’iniziativa?

“Mentre nell’anno precedente l’associazione aveva comprato i giocatoli, quest’anno, anche per la nostra attenzione verso l’ambiente e la riduzione dello spreco, abbiamo deciso di fare questa raccolta di oggetti quasi totalmente usati, ma comunque in buone condizioni. Chiunque voglia regalare un sorriso ai bambini del reparto pediatrico, può sostenere l’iniziativa”.

Quando e dove potranno essere raccolti i doni?

“La raccolta inizierà il 7 e si concluderà il 18 gennaio. Verrà fatta nella totale sicurezza su previo accordo con i membri dell’associazione. Per Viterbo, i doni verranno ritirati presso l’ufficio Universo Giovani, a Santa Maria in Gradi. Abbiamo deciso di coinvolgere anche i comuni attraverso i ragazzi che fanno parte dell’associazione. Entro fine mese, grazie all’assessore ai servizi sociali e università, Antonella Sberna, ci metteremo in contatto con il personale ospedaliero in modo da portare i doni”.

Dal 7 al 18 gennaio i membri dell’associazione possono essere contattati ai seguenti recapiti: 

Mail: universogiovani.associazione@gmail.com
Instagram: https://instagram.com/universogiovani?igshid=1v04ften6jg16
Facebook: https://www.facebook.com/UniVersoGiovani.VT




Unitus: si studiano farmaci per impedire l’ingresso del coronavirus nelle cellule umane

VITERBO – I professori Giovanni Chillemi e Stefano Borocci del DIBAF hanno pubblicato un articolo che confronta sequenze, struttura e dinamica della proteina spike in coronavirus da pangolino, pipistrello e uomo (https://www.mdpi.com/1422-0067/22/1/80), scritto in collaborazione con virologi dell’Università della Florida (USA) e Tunisia. I docenti hanno anche prodotto un modello utilizzato per l’identificazione di potenziali farmaci in grado di inibire l’interazione tra la proteina spike ed il recettore ACE2 impedendo in questo modo l’ingresso del virus all’interno delle cellule umane. Lo studio è stato rivolto anche all’interazione tra la proteina spike ed il recettore umano ACE2, che è utilizzato da ricercatori della Dompé farmaceutici per spiegare (video 3D https://youtu.be/qc_7GPJSoFQ), le caratteristiche del virus mutato in Danimarca che ha portato all’abbattimento di milioni di visoni d’allevamento. Le simulazioni sono state condotte al centro di supercalcolo Cineca, grazie alla finanziamento EU del progetto PRACE “Molecular Dynamics investigation of the interaction between ACE2 and the spike glycoprotein of SARS-CoV-2” (https://prace-ri.eu/prace-support-to-mitigate-impact-of-covid-19-pandemic-awarded-projects/).
La collaborazione tra Dompé e DIBAF prosegue e attualmente è in corso lo studio mediante simulazioni di dinamica molecolare della variante inglese del Covid allo scopo di indagare la sua maggiore capacità infettiva, grazie a risorse di calcolo fornite dal progetto EU EXASCALATE4COV (https://www.exscalate4cov.eu).




Carabinieri Acquapendente: percepiva fraudolentemente il reddito di cittadinanza, denunciato straniero

ISCHIA DI CASTRO (Viterbo) – I Carabinieri della Stazione di Ischia di Castro, unitamente ai Carabinieri del NIL di Viterbo, al termine di una attività investigativa hanno denunciato un uomo di origini tunisine, che ha continuato a percepire il reddito di cittadinanza, dichiarando falsamente all’ INPS attestazioni circa la propria residenza in Italia.

L’uomo, infatti di origini tunisine, produceva false attestazioni per dimostrare i requisiti per ottenere il reddito e, tra queste, la propria cittadinanza in Italia, continuando a percepire il reddito, per una somma superiore a 13.000 euro indebitamente ottenuta.




Unitus, la puntata di “Linea Verde” del 26 dicembre spostata al 16 gennaio

VITERBO – La puntata di Linea Verde Life dedicata all’Università della Tuscia, programmata su RAI 1  per sabato 26 dicembre p.v., non andrà in onda a causa di una variazione di palinsesto RAI. La puntata sarà trasmessa sabato 16 gennaio alle 12,20.




Regione Lazio, Onorati: “150mila euro per cinque borse di studio di Dottorato all’Unitus”

ROMA – “La Regione Lazio investe 150mila euro per cofinanziare cinque borse di studio per Dottorati di Ricerca presso il Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali (DAFNE) e il Dipartimento di Economia, Ingegneria, Società e Impresa (DEIM) dell’Università della Tuscia, con l’obiettivo di favorire l’integrazione tra il mondo agricolo e la realtà scientifica attraverso la condivisione di conoscenze, innovazioni e banche dati specifiche. L’accordo è parte del protocollo di intesa siglato, lo scorso giugno, con l’Università, per promuovere forme di collaborazione scientifica, di studio e di scambio di servizi, di competenze e di tecnologie, di attività di ricerca, di consulenza, di formazione accademica e professionale attinenti a materie e ad argomenti di reciproco interesse e con finalità condivise”. A dichiararlo l’assessore all’Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Ambiente e Risorse Naturali della Regione Lazio, Enrica Onorati.

Nello specifico saranno finanziate le seguenti borse di studio: una per lo studio, analisi e implicazioni del Piano Agricolo Regionale (P.A.R.) con particolare riferimento ai processi inerenti al settore agricolo e alla pianificazione territoriale e infrastrutturale; una per lo studio, analisi e pianificazione in ambito faunistico-venatorio e di controllo della fauna selvatica, comprese le implicazioni relative ai danni alle attività e alle produzioni agricole e alle relative tecniche di prevenzione e riduzione dei danni provocati dalla fauna selvatica; due sugli studi e analisi in ambito fitosanitario, con particolare riferimento all’utilizzo di tecniche innovative di diagnostica fitosanitaria e di indagine di organismi nocivi, con particolare riferimento al fenomeno della cocciniglia dei pini e della moria del kiwi (due borse); una ultima sullo studio e analisi dei sistemi volontari di certificazione, dei processi di riconoscimento delle denominazioni di origine, dei marchi, dei meccanismi di valorizzazione (filiere corte e mercati locali) e della sostenibilità e qualità dei prodotti agroalimentari.

“Desidero ringraziare la Regione Lazio e l’assessore Onorati in particolare – commenta il Rettore dell’Università della Tuscia Stefano Ubertini – per questo importante contributo che rafforza ulteriormente, se ce ne fosse bisogno, il rapporto tra le due Istituzioni. È il segno di una grande sensibilità e attenzione, in un momento particolare, nei confronti della ricerca e della formazione di giovani ricercatori in un settore, quello agroalimentare, chiave per il futuro del Paese e che caratterizza da sempre il nostro Ateneo”.

Lo dichiarano in una nota congiunta la Regione Lazio e l’Università della Tuscia.




La lista “Università dello Studente”: la democraticità e il dialogo da sempre cardini del nostro operato!

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: “Noi rappresentanti della lista “Università dello Studente”, dal 2013 costantemente presenti in tutti gli organi dell’Università degli Studi della Tuscia, intendiamo fare chiarezza in merito ad alcune voci circolate negli ultimi giorni, del tutto prive di fondamento.

Il tutto nasce dalla proposta da noi avanzata durante l’ultima seduta della Consulta degli Studenti, il 4 dicembre 2020. Abbiamo infatti chiesto una modifica del Regolamento Generale di Ateneo in merito alla nomina dei rappresentanti degli studenti nei Corsi di Studio rimasti scoperti, ad esempio per il conseguimento della laurea da parte del rappresentante eletto.
Secondo il Regolamento si dovrebbero tenere le elezioni suppletive, ma dal 2017 (verbale della Consulta n. 2/17 del 22/05/2017) è consuetudine che sia proprio la Consulta a proporre all’Ateneo i possibili nominativi degli studenti in grado di ricoprire la rappresentanza vacante. Studenti che, è bene precisarlo, rimangono in tal caso in carica fino alle elezioni successive e non per i due anni di un mandato intero. Inoltre, questo tipo di nomina ha finora riguardato sia rappresentanti iscritti alla lista di “Università dello Studente”, sia candidati con altre liste: questo nel nome di quella pluralità già garantita nel verbale della Consulta poco sopra nominato, ma anche dei principi di equità e di partecipazione che sono cardine del nostro operato, nonostante soggetti poco attenti abbiano cercato di far credere il contrario.

Da sinistra: Leonardo Fiore (senatore accademico), Emanuele Brodo (rapp. studenti cin CdA) e Melissa Elefante (senatrice accademica)

I motivi di questa scelta della Consulta sono presto detti: quella elettorale è una procedura che richiede tempo e risorse per essere portata a termine e, specialmente quando si tratta di periodi complessi e densi di attività per gli studenti, piuttosto sconveniente da applicare, a maggior ragione nel caso di un singolo corso. Ecco, proprio su questo vogliamo soffermarci: data la natura dei corsi universitari, spesso frequentati da gruppi di persone che conoscono le reciproche esigenze, la nomina di un rappresentante idoneo è accompagnata da un processo di dialogo tra questo e il rappresentante uscente, che può così aggiornarlo sulle problematiche del corso e sulle sue iniziative. In poche parole, la rappresentanza (ricordiamolo, rappresentanza protempore) non è mai assegnata ad individui non in grado di occuparsene, ma a persone attente, preparate, e in stretto contatto con il rappresentante precedentemente votato dagli studenti.

In questi ultimi mesi abbiamo poi deciso, come già accennato, di aggiornare il Regolamento Generale inserendo questa procedura, ovviamente previo parere dell’Amministrazione di Ateneo che non si è mai pronunciata in modo contrario.

Insomma, si tratta di un iter che in questi anni è stato applicato più e più volte senza mai destare alcuna protesta e anzi, dimostrando di funzionare egregiamente.

Alla luce di tutto ciò, la cosa che ci fa più sorridere è il fatto che sterili polemiche provengano da personaggi che fino a pochi mesi fa contestavano proprio l’idea di procedere tramite elezioni suppletive. Difatti, questi soggetti hanno provato in tutti i modi a ottenere la rappresentanza di un corso di studi senza passare per la democratica approvazione degli studenti e degli organi, ma anzi, pretendendo di essere eletti semplicemente comunicando il proprio nome alla Segreteria Didattica del Dipartimento in questione. La scusa usata? Il fatto che (testuali parole) «nel nostro corso, a differenza degli altri corsi, è necessario fare delle elezioni suppletive e i rappresentanti decaduti non possono essere sostituiti tramite semplice comunicazione». Il problema sta nel fatto che l’unico altro corso nel quale è stata usata la procedura da loro menzionata è sempre sotto la loro rappresentanza e la successione alla carica è avvenuta, qui sì, in maniera antidemocratica, visto che è stato inserito un rappresentante non eletto, senza neanche questa fantomatica comunicazione.

Logo “Università dello studente”

Si tratta quindi di persone che, oltre a tentare di far entrare partiti politici in Ateneo con ogni mezzo (cosa da noi fortemente disprezzata), predicano bene e razzolano male, visto che quando fa comodo a loro basta una “semplice comunicazione”, mentre quando si tratta di cariche in bilico, le elezioni suppletive prima da loro disdegnate diventano un diritto inalienabile. Come Consulta, poi, abbiamo più volte cercato di instaurare un dialogo con questi personaggi: dialogo da loro sempre fuggito, ogni volta con banali scuse che evidenziano come quella della partecipazione democratica sia una bandiera dietro la quale si nascondono, ma che non hanno mai riconosciuto come propria.

Un metodo, quello che prevede due pesi e due misure, che non appartiene alla politica di “Università dello Studente”. Infatti, attendendoci semplicemente a quanto fatto nel corso del nostro ultimo mandato (da maggio 2019, quando abbiamo vinto democraticamente le elezioni ottenendo tutti i ruoli negli organi collegiali di governo dell’Ateneo e la quasi totalità dei Corsi di Studio), abbiamo sempre dato ascolto a tutti gli studenti, a prescindere dalla lista o l’associazione di appartenenza, com’è giusto che sia. Siamo stati accanto ai nostri colleghi universitari in tutti i momenti, specialmente dall’inizio dell’emergenza sanitaria.
Solamente negli ultimi due mesi abbiamo ottenuto ben due proroghe per le iscrizioni e il pagamento delle rate universitarie, lo sconto del 50% sui corsi singoli per gli iscritti UNITUS, i badge personali per gli studenti e infine una proroga per tutte le associazioni universitarie circa i progetti da presentare per il nuovo anno.

Abbiamo scelto di rispondere a queste accuse infondate (oltretutto mai riportateci, e da noi scoperte per caso tramite i giornali) solamente per far capire a tutti come stanno realmente le cose. Questo però non ci distrae dalla nostra preoccupazione principale, ovvero gli studenti e le loro necessità: intendiamo infatti continuare a lavorare come fatto finora sino alla conclusione del nostro attuale mandato, e speriamo anche oltre con le prossime elezioni della rappresentanza studentesca nel 2021.




Sostenibilità, inclusione e formazione con il progetto di riqualificazione dell’area verde del Tribunale di Viterbo

VITERBO – Presso l’Azienda Agraria dell’UNITUS, il Tribunale e Procura della Repubblica di Viterbo, l’Università della Tuscia, la Casa Circondariale di Viterbo, l’Ordine degli avvocati di Viterbo, Unicoop Tirreno e AzzeroCO2, hanno sottoscritto un accordo per la riqualificazione dell’area verde esterna del Palazzo di Giustizia di Viterbo attraverso la progettazione e realizzazione di un giardino sostenibile. Un progetto, il primo del genere in Italia, che andrà a vantaggio del verde urbano, del contrasto ai cambiamenti climatici e della qualità dell’aria e che avrà anche importanti finalità formative. L’accordo prevede la progettazione, la realizzazione e il mantenimento di un’area a verde esterna al Palazzo di Giustizia.  A tale scopo verranno selezionate e messe a dimora specie arboree, arbustive ed erbacee idonee a sottolineare lo scorrere delle stagioni durante tutto l’anno solare e adatte alle caratteristiche climatiche e pedologiche dell’area. Lo spazio verde verrà, inoltre, suddiviso in aree tematiche salvaguardando e valorizzando anche gli esemplari già presenti. Le fasi di progettazione e gestione saranno accompagnate da attività formative che vedranno il coinvolgimento, oltre che degli studenti dell’Università della Tuscia, anche dei detenuti della Casa Circondariale di Viterbo formati e guidati dal personale dell’Orto Botanico, dell’Azienda Agraria e del DAFNE. Saranno inclusi nell’iniziativa i detenuti già operanti come giardinieri presso il Palazzo di Giustizia in base ad una precedente convenzione. Tutto il progetto “verde” è stato oggetto della tesi di laurea della neo dottoressa Deila Di Fiordo, discussa qualche giorno fa.

“Con il professor Giuseppe Colla e con i suoi bravissimi collaboratori – dichiara la Maria Rosaria Covelli Presidente del Tribunale – abbiamo fortemente voluto la realizzazione di un progetto unico nel suo genere a cui lavoravamo da tempo. La vasta area esterna del Palazzo di Giustizia necessitava di cura e manutenzione, attualmente effettuata da due detenuti della Casa Circondariale di Viterbo, in forza di una Convenzione sottoscritta con Casa Circondariale e altri soggetti pubblici e privati due anni fa.  La presente iniziativa si fonda su analoga e proficua collaborazione tra Istituzioni del Territorio e Soggetti pubblici e privati ma aggiunge  altri  obiettivi  e  si caratterizza   per l’apporto determinante dell’Università della Tuscia  e  dei promotori  di  un programma nazionale assai rilevante sotto il profilo ambientale,  la Cooperativa Unicoop Tirreno  e  la società AzzeroCO2.  Al Rettore Stefano Ubertini e al professor Giuseppe Colla dell’Università della Tuscia  e  ai legali rappresentanti di tali società va innanzi tutto il mio  ringraziamento.  La funzione e lo scopo dell’iniziativa,  oggetto della presente Convenzione,  sono sia di riqualificazione  dell’area verde,  con grandissimi benefici estetico- funzionali – fatti oggetto anche della  tesi di laurea di una studentessa dell’Unitus –  benefici di cui usufruiranno non solo il personale di Palazzo di Giustizia, ma anche  l’Utenza, la collettività, il  territorio,  sia di formazione di  studenti dell’Università della Tuscia,  sia  di un percorso di reinserimento sociale di detenuti della Casa Circondariale, con svolgimento di attività di tirocinio formativo e di volontariato.  Ringrazio anche la Direttrice della Casa Circondariale e l’Ordine degli Avvocati di Viterbo per l’impegno profuso per consentire tale percorso.” 

“Un proficuo dialogo tra le istituzioni- aggiunge Paolo Auriemma  procuratore della Repubblica di Viterbo- è la base della crescita di un tessuto sociale che a Viterbo si caratterizza per laboriosità ed entusiasmo. Con questa iniziativa vogliamo porre un nuovo tassello alla costruzione  della realizzazione di un coinvolgimento delle diverse sensibilità istituzionali nel territorio”.     

Si tratta di un’iniziativa molto rilevante – ha specificato Stefano Ubertini rettore dell’Università della Tuscia – che mette insieme diversi aspetti sociali, ambientali e formativi. Accanto alla cura delle aree verdi ed allo studio delle specie vegetali, l’attività coniuga il reinserimento sociale dei detenuti alla formazione sul campo degli studenti. E la partecipazione congiunta di Università, Tribunale, Procura e Casa Circondariale testimonia il grande spirito di collaborazione che caratterizza il nostro territorio. Un riconoscimento anche alla indispensabile e fattiva collaborazione di Unicoop Tirreno e di AzzeroCO2”.

“L’attività si trova già in una fase operativa – aggiunge il professor Giuseppe Colla direttore dell’Azienda Agraria e dell’Orto Botanico dell’Università della Tuscia – grazie alla redazione del progetto di riqualificazione dell’area a verde del Palazzo di Giustizia di Viterbo, recentemente presentato come tesi di laurea dalla studentessa Delia Di Fiordo sotto la guida del personale dell’Orto Botanico, dell’Azienda Agraria e di colleghi del Dipartimento DAFNE”

” La partecipazione a questo progetto-sottolinea Anna Maria Dello Preite direttrice della Casa Circondariale “Mammagialla” di Viterbo- conferma la collaborazione tra la casa circondariale ed alcune delle più importanti istituzioni della realtà locale finalizzata alla progettazione di concreti percorsi di reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti. Le competenze professionali che saranno acquisite al termine delle attività di tirocinio, debitamente certificate,  potranno essere spese dai detenuti una volta rientrati nella società da persone libere.”

Il 26 febbraio 2020 Unicoop Tirreno ha compiuto 75 anni: un traguardo importante, celebrato con la campagna “Un nuovo socio, un nuovo albero” che ci ha permesso di piantare un albero per ogni socio Coop di età inferiore ai 30 anni – dichiara Massimo Favilli, direttore soci e comunicazione Unicoop Tirreno. Con Viterbo arriviamo alla quarta e ultima tappa del nostro percorso assieme a Mosaico Verde, dopo le piantumazioni di Roma, Livorno e nel Parco della Maremma. Concludiamo la campagna nel migliore dei modi, perché oltre ad AzzeroCO2 e Legambiente a Viterbo si aggiunge la prestigiosa presenza dell’Università della Tuscia, con la quale siamo onorati di collaborare anche su altri progetti, contribuendo alla formazione degli studenti. L’idea infine di coinvolgere i detenuti della Casa circondariale darà ancora più spessore all’iniziativa, unendo la dignità, il riscatto sociale, le giovani generazioni e la difesa del nostro pianeta in un unico momento corale”.

  Il progetto si inserisce all’interno della Campagna nazionale Mosaico Verde, ideata e promossa da AzzeroCO2 e Legambiente, nata con lo scopo di facilitare l’incontro tra le necessità degli enti locali di recuperare aree verdi e la volontà delle aziende di investire risorse nella creazione o tutela di boschi permanenti, come misura di Responsabilità Sociale d’Impresa.

“Come AzzeroCO2 siamo orgogliosi di partecipare a questo progetto per la realizzazione di un’area verde all’interno del Tribunale di Viterbo – dichiara Sandro Scollato Amministratore Delegato di AzzeroCO2– . Un intervento di grande importanza sia ambientale che sociale in quanto vedrà il coinvolgimento di alcuni detenuti della Casa Circondariale di Viterbo che prenderanno parte alla forestazione all’interno di un percorso di integrazione socio-formativa. Un’iniziativa di pregio, dal grande valore ecosistemico e civico, che ci auguriamo possa essere di ispirazione per futuri analoghi interventi”.

“Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati- afferma il presidente Avv. Stefano Brenciaglia-è stato ben lieto di aderire alla lodevole iniziativa, che, grazie all’apporto di nuovi soggetti e nuove professionalità, si pone nel solco della precedente convenzione stipulata tra Ordine, Tribunale e Casa Circondariale di Viterbo. Siamo fieri di dare il contributo ad un progetto che non solo permette una riqualificazione delle aree esterne al Palazzo di Giustizia, ma soprattutto rappresenta uno strumento di attuazione concreta della funzione rieducativa della pena sancita della Costituzione, consentendo ai detenuti di acquisire una professionalità da riutilizzare, una volta scontata la pena, nel mondo del lavoro. L’Ordine si farà carico di assicurare ai futuri giardinieri la copertura assicurativa contro gli infortuni”.