Ce.I.S. a Valle Faul: analisi del disagio giovanile tra crisi, guerra e droghe

di SIMONE CHIANI-

VITERBO – Il Ce.I.S. (Centro Italiano di Solidarietà – San Crispino), nell’ambito del progetto “Emergenza futuro. Cosa sta succedendo ai nostri giovani?” realizzato grazie alla Regione Lazio, ha tenuto nel pomeriggio di oggi un incontro pubblico incentrato sui temi del disagio giovanile all’Auditorium del Centro Culturale di Valle Faul. Questo evento si inserisce in una serie volta a celebrare, peraltro, i 40 anni di attività del Centro.

L’organizzazione di volontariato, che si occupa di prevenzione proprio in termini di disagio con particolare riguardo alle tossicodipendenze, ha deciso di approfondire la questione dal punto di vista di tematiche d’attualità con l’intervento di diversi esperti: il Dott. Maurizio Fiasco, sociologo in prima linea nella lotta al gioco d’azzardo, il Dott. Vittorio di Giacomantonio, primario del reparto di Psichiatria ed esperto in alcologia, il Dott. Luciano Squillaci, presidente della Federazione Italiana Comunità Terapeutiche, e il Dott. Ulisse Mariani, psicologo specializzato nella prevenzione del disagio giovanile.

Presenti all’incontro anche diversi delegati del Consiglio Comunale e Lino Fumagalli, vescovo di Viterbo.
Conferenza inaugurata peraltro, per i saluti istituzionali, dalla rappresentanza del Ce.I.S., con il Presidente Don Alberto Canuzzi.

L’evento, intitolato appunto “Emergenza Futuro“, si è concentrato sul modo di vivere e sulle difficoltà dei giovani nel 2022, in un’epoca che deve ancora superare del tutto le problematiche causate dalla lunga Pandemia di Covid19 e nella quale si registra un deciso aumento nell’utilizzo di sostanze stupefacenti; spazio anche ai rischi causati dalla crisi economica e dalla Guerra Russo-Ucraina stessa, vista come causa di rischio indiretta per l’economia ma anche come potenziale causa diretta di problematiche a livello di sicurezza comune.

Secondo il Centro e gli studiosi, oggi come non mai è necessario ristabilire un contatto tra le vecchie e le nuove generazioni, per far sì che la vicinanza possa avere un risvolto pedagogico in grado di far fronteggiare ai ragazzi tutte le suddette difficoltà nella maniera più salutare possibile. Non a caso l’evento è stato aperto a tutti: non solo esperti, ma anche genitori ed educatori in generale.

Anche Mons. Lino Fumagalli ci ha tenuto a parlare dell’importanza assoluta di prevenire piuttosto che curare, di “evitare quello sballo di fine settimana” per i giovani; il tutto, andrebbe fatto entrando nella testa dei giovani, “capire cosa pensano, percepire le domande che si pongono, tenendo presente che le generazioni cambiano ogni 5 anni”. Ci vuole, secondo il vescovo, un’empatia importante, da dimostrare magari con un incontro vero e proprio, in presenza, con i ragazzi, per aprire un dibattito.

La prevenzione, che secondo lo psichiatra Di Giacomantonio dev’essere “primaria” in considerazione della gravità dei dati, va fatta innanzitutto portando benessere; è infatti definito “inquietante” il dato statistico che riguarda la tipologia di patologie diffusasi maggiormente: non si tratta più di problemi per uso di cannabinoidi come diversi anni fa, ma di autolesionismo vero e proprio, come tentati suicidi; dal 2011 al 2021 gli accessi per tentato suicidio alla neuropsichiatria del Bambino Gesù sono aumentati del 75%; nell’ultimo biennio si è passati da 379 casi a 649.

Con il Dott. Maurizio Fiasco, invece, la dipendenza che è emerso di dovrebbe combattere e prevenire è quella del gioco d’azzardo e delle “trappole” dei videogiochi, architettati in modo da coinvolgere in maniera sempre più “morbosa” i giocatori.

Sì è trattato, come evidente, di un incontro denso di proposte, dati e analisi, che ha lasciato presagire un futuro davvero complesso ma che, dall’altro lato, ha voluto lasciare una speranza predicando il coinvolgimento attivo nella vita di tutti i giorni dei nostri giovani.

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