Celebrata nella Tuscia la festa del Popolo Romeno

VITERBO – Riceviamo da Flavio Savarese, vice presidente dell’associazione Romena Razesii e pubblichiamo: “Anche quest’anno, come ormai da 13 anni, l’associazione Razesii fondata, nel 2010 ha organizzato la giornata dedicata alla festa del Popolo Romeno che come ogni anno viene festeggiata il primo di dicembre
ma che, per motivi di lavoro l’abbiamo anticipata a sabato 25 e domenica 26 novembre. L’associazione, ha sempre diviso la festa, in due momenti ben distinti e cioè: sabato 25 novembre 2023 è il momento storico, che vuole raccontare, la profonda radice patriottica per cui si celebra una funzione a carattere militare e religiosa, davanti al monumento storico, creato dalla nostra Associazione, dedicato ai soldati caduti durante la Grande Guerra soldati sia Romeni che Italiani che, insieme, hanno combattuto il comune nemico cioè L’Impero Austroungarico.
Faccio una breve storia, di come sia nata, quest’opera monumentale .
Nel 2016 a Montalto di Castro, un ricercatore storico chiamato Emanuele Eutizi, responsabile del Parco Archeologico di Vulci, contatta l’ Associazione Razesii, per chiedere informazioni, sulla provenienza di persone decedute nella provincia di Viterbo, che visto i loro cognomi registrati negli archivi storici militari e negli uffici anagrafi della Tuscia Viterbese, potessero, avere origine dai paesi dell’Est Il perché di questi ritrovamenti lo spiego come segue: mentre si combatteva sui campi di battaglia della Prima Guerra Mondiale, molte località lontane dal Fronte furono scelte come luogo dove internare i soldati dell’Esercito Austroungarico fatti prigionieri. Una di queste fu Cassino dove nel corso del 1917, fu costruito un Campo di concentramento in cui inizialmente si trovavano internati circa 2.000 militari, anche se il loro numero andò progressivamente aumentando nel corso del tempo in particolare dopo l’armistizio del 4 novembre 1918.
Da Cassino compagnie di prigionieri venivano inviate là dove era necessario svolgere quelle attività che in tempi normali erano prerogativa degli uomini. Ma in quel momento gran parte di loro era al Fronte per cui necessitando mietere il grano, disboscare, pulire le strade, seppellire i morti, rifare le strade o, magari, occuparsi della profilassi necessaria per far fronte alla “Spagnola”, venivano impegnati i prigionieri che dal Campo Madre di Cassino, erano spostati là dove serviva.
Così li troviamo a Montalto di Castro, a Canino, a Montefiascone, a Tuscania, a Tarquinia etc. occupati in una serie di attività nel corso delle quali, alcuni vi trovarono la morte. La loro presenza nel nostro territorio è ritornata causalmente alla luce a seguito di una serie di ricerche negli archivi storici e negli Uffici Anagrafici dei Comuni sopra citati. Fu così che, i militari Rumeni che con la “Legione Straniera” formata da tre battaglioni chiamati Horea, Cloşca e Crişan nella caserma militare di Avezzano in provincia dell’Aquila, dal Generale d’armata, Luigi Ferrigo i quali, combatterono nel corso della Prima Guerra Mondiale a fianco delle Truppe Italiane il comune nemico cioè, l’Impero Austro-Ungarico.
Il presidente dell’associazione Razesii, Sinzianu Vasile, presentò a suo cugino Constantin Hlior, docente all’accademia militare in Bucarest laureato in geopolitica internazionale, la lista di questi nomi trovati dallo storico Emanuele Eutizi,. Dopo qualche settimana il Dottor Hlior ci risponde con una Mail che, queste persone, risultavano essere dispersi dalla nazione Rumena ringraziando lo storico Emanuele Eutizi, per il notevole lavoro di ricerca, effettuato.
Da un’idea del presidente Sinzianu Vasile, si pensò di realizzare, un Monumento, in onore dei soldati Italiani e Romeni caduti durante la Grande Guerra.
Così, con notevoli sforzi sia burocratici che economici, ma specialmente economici, l’Associazione Razesii inaugura il 25 Marzo del 2018 a Montalto di Castro il Primo Monumento dedicato ai soldati Rumeni e Italiani caduti nella Grande Guerra.
Oggi grazie a Vasile Sinzianu, il nostro monumento, è stato riconosciuto dal dipartimento della difesa Romena come opera preziosa tanto preziosa che il comune di Victoria in provincia di Iasi Romania, ha partecipato con la presenza del suo sindaco a questo evento del 25 novembre 2023 con l’intenzione di costruire nella sua città un monumento gemello, per commemorare i soldati italiani trovati morti in quella regione romena che, hanno combattuto a fianco dei rumeni per la causa comune. Questa giornata è stata l’occasione per un futuro gemellaggio tra il comune di Montalto di Castro ed il comune di Victoria. Conoscenza tra il sindaco di Montalto Emanuela Socciarelli e il sindaco di Victoria Daniel Cretu insieme al presidente Vasile Sinzianu.
Alla cerimonia hanno partecipato: dal dipartimento della difesa romena il Generale di Brigata in
servizio per L’ONU Raileanu Constantin e il generale di brigata in riserva, Ciornei Vasile Il Ministro dell’ambasciata Ovidio Bufu Nonché padre Bobiţa Vasile parroco della chiesa Ortodossa di Viterbo che ha celebrato, il cerimoniale religioso al monumento per i caduti della Grande Guerra, l’assessore all’urbanistica Marco Fedele, l’assessore alla Cultura Emanuele Miralli, il comandante della Polizia Municipale Adalgiso Ricci, i Comandanti delle caserme dei Carabinieri di Pescia Romana e Montalto, Il circolo dei bersaglieri di Pescia Romana e Montalto, l’associazione dei Carabinieri in pensione di Montalto e Pescia Romana, l’associazione dei Paracadutisti di Montalto e Pescia Romana, l’attrice Angela Agostinetto da Siena sono intervenuti, Scurtu Pietru, vice presindente C.N.C R.I Coordinamento Nazionale Cittadini Romeni in Siena e Maftei Pietru attore di prosa nonché scrittore di poesie patriottiche di Grosseto e il redattore giornalistico per la Romania
Cocoloș Lili e tante persone sia romene che italiane.

La seconda parte della festa del Popolo Romeno è sempre stata quella che ha visto più aderenze di persone in quanto, l’associazione Razesii l’organizza sempre di domenica perché, per la comunità Romena e non solo, è più facile partecipare all’evento in quanto per tante persone la domenica risulta essere giorno di festa lavorativa. Questa giornata è stata ricca di musica Popolare e Patriottica tradizionale Romena i festeggiamenti si sono aperti in via Polidori 46, con l’arrivo sul palco del presidente dell’associazione Sinzianu Vasile che ha invitato sul palco il sindaco di Viterbo Chiara Frontini, il vice sindaco con delega alla cultura Alfonzo Antoniozzi e vari Consiglieri della giunta nonché tutti gli ospiti che erano presenti sabato a Montalto di Castro regalando loro delle targhe di riconoscimento dell’associazione . Il Sindaco dopo aver ringraziato il Presidente dell’associazione, ha rivolto al pubblico presente, parole di grande vicinanza per la Comunità romena spiegando come la sua amministrazione, sia sempre attenta a recepire e risolvere le tante problematiche che la comunità incontra nella quotidiana vita. A seguire il monologo dell’Attrice Genovese Angela Agostinetto che ha stupito i presenti con una lettera versificata dal quaderno di Verșuri di Vasile Tomuț nella traduzione di Dan Cepraga di seguito scritta:
Fogliolina e un rametto,
cara moglie mia,
ti voglio domandare:
la Pasqua come l’hai passata?
Noi l’abbiamo
trascorsa bene,
in trincea e in prima linea.
Invece del pane santo
ho una baionetta aguzza,
invece di uova dipinte,
ho pallottole avvelenate.
Voi ne avete a decine,
io ne ho a centinaia;
voi con le uova belle,
noi col piombo e con gli shrapnel,
voi con le uova a benedire,
noi col piombo a mirare.
Voi dite Cristo è risorto,
noi coi russi ci ammazziamo.
Voi siete tutti insieme,
qui i feriti si lamentano.
Voi bevete e mangiate,
noi versiamo il sangue sui Carpazi.
Voi tutti con la camicia nuova,
noi con la vita spezzata in due.
Voi con le scarpe nuove,
da noi i proiettili a frotte.
L’ostia non abbiamo da mangiare,
dobbiamo solo sparare,
al pane non ci pensiamo,
speranza non abbiamo,
solo proiettili ci danno,
più di quanti ne vogliamo.
Così l’abbiamo trascorsa noi
una Pasqua bella, non come voi

Dopo di ché, è partito un susseguirsi di artisti, che hanno dato vita ai famosi girotondi danzanti tipici del ballo tradizionale romeno. Sul palco si sono esibiti:
Constanti Bahrin,
Biatrice Duca,
Claudia Martinica,
Petronella Popa,
Madalina Manolache
i meravigliosi danzatori del gruppo Floare de Bujor.
La serata si è conclusa alle 18,00 con l’inaugurazione del Ristorante Romeno da Tachi1. L’associazione Razesii ringrazia tutti coloro che, chi più e chi meno hanno dato una mano per la realizzazione delle due giornate nonché, il comune di Montalto di Castro e Viterbo, che hanno patrocinato l’evento e aiutato l’associazione con un piccolo contributo”.

 

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