Celebrazione alla Trinità del cardinale Mamberti

VITERBO – Domani, domenica 4 dicembre alle ore 11,30 si terra a Viterbo nella Chiesa della SS. Trinità si terrà una solenne liturgia presieduta dal cardinale Dominique Mamberti, Prefetto del Supremo Tribunale della Segratura Apostolica, Balì di Giustizia della Milizia Costantiniana.
La cerimonia vedrà la partecipazione di numerosi Cavalieri e Volontari del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, appartenenti alla Delegazione della Tuscia e Sabina, che si ritrovano ogni anno nel mese di dicembre alla Trinità, per onorare la Madonna Liberatrice, loro Patrona, e per provvedere ad una raccolta di fondi da destinare in occasione del Santo Natale ai fratelli più bisognosi e fragili.

Cenni storici
Gli storici non sono concordi nello stabilire le origini della Sacra Milizia Costanti­niana. Secondo una pia tradizione, la sua fondazione risalirebbe a Costantino il Grande, al quale sarebbe apparsa la Croce con la legenda In hoc si­gno vinces durante la vittoriosa battaglia contro Massenzio avvenuta a Ponte Milvio, nei pressi dell’Urbe, il 28 ottobre del 312. Il suo nucleo primitivo, quindi, sarebbe stato for­mato da cinquanta Comites scelti per la Guardia personale dell’Imperatore, ai quali era affidato il Labaro imperiale sopra cui risplendeva la Croce e il Monogramma di Cristo. Secondo alcuni studiosi sarebbe stato l’Imperatore Romano d’Oriente Isacco II Angelo Flavio Comneno (1155-1204) il vero fondatore dell’Ordine. Negli Statuti, concessi nel 1190 e pubblicati nel XVIII secolo, egli avrebbe aggiunto alla intitolazione di “Costantiniano” quella di “Angelico”, una delle denominazioni dei Comneno come eredi della Dinastia degli Angeli, di “Aurato”, per il Collare d’oro concesso come ricompensa ai più alti dignitari della Corte imperiale, e di “San Giorgio”, il soldato martire di Cappadocia Patrono della Cavalleria.

Il Gran Magistero passò di padre in figlio nella dinastia degli Angelo Comneno fino alla sua trasmissione ai Farnese. Ciò avvenne per volontà di Francesco I Duca di Parma e il trapasso ebbe il duplice assenso dell’Impero e della Santa Sede. Il Duca nel 1705 procedette alla riforma degli Statuti per regolare, in particolare, la successione del Gran Magistero sulla base della primogenitura maschile farnesiana. L’impulso dato dal Duca all’Ordine portò anche alla costituzione di un “Reggimento Costantiniano” che partecipò alle operazioni militari intraprese nel 1715 dall’Imperatore Carlo VI per opporsi all’avanzata del Sultano Amet in Dalmazia e nel Levante. Le benemerenze acquisite dall’Ordine in campo militare assicurarono a Francesco I la riconoscenza di Clemente XI con la Bolla Militantis Ecclesiae del 27 maggio 1718, che rappresentava il riconoscimento chiaro ed incondizionato dell‘Ordine da parte della Sede Apostolica,

Alla morte di Antonio Farnese, ultimo Duca di Parma, la suprema dignità dell’Ordine fu trasmessa a Don Carlo di Borbone, figlio di Elisabetta Farnese e di Filippo V Re di Spagna. Salito nel 1734 al trono di Napoli, Carlo trasferì la sede dell’Ordine nella capitale del suo Regno; divenuto, poi, Re di Spagna nel 1759, rinunciò al Gran Magistero che fu assunto dal figlio Ferdinando IV, Re di Napoli e Sicilia, poi Ferdinando I Re delle due Sicilie, e quindi dai suoi successori: Francesco I, Ferdinando II, Francesco II. Con l’Unità d’Italia la Real Casa di Borbone perse il trono delle Due Sicilie, ma conservò il Gran Magistero dell’Ordine Costantiniano. La Santa Sede riconobbe la legittimità della continuazione della Sacra Milizia nella Famiglia Magistrale, com’è comprovato dai privilegi elargiti e dai documenti emanati dai Pontefici Pio IX, Leone XIII, Pio X, Benedetto XV e Pio XI.

Don Alfonso (1841-1934), Conte di Caserta – succeduto a Francesco II nel 1894 – dette notevole impulso alle attività caritative ed assistenziali dell’Ordine, soprattutto nel corso della Grande Guerra. Alla sua morte il Gran Magistero passò al figlio Don Ferdinando Pio, Duca di Calabria (1869-1960) sotto la cui guida, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, l’Ordine si prodigò per l’assistenza ai feriti e ai prigionieri. Alla sua scomparsa, assunse il governo dell’Ordine Don Alfonso (1901-1964), Duca di Calabria, a cui successe il figlio Don Carlos (1938-2015), Duca di Calabria, Conte di Caserta, elevato alla dignità di Infante di Spagna da Re Juan Carlos I. Egli provvide a modificare ed ampliare gli Statuti dell’Ordine e a estenderne le attività assistenziali e culturali . Alla morte di quest’ultimo, i diritti dinastici sono passati al figlio Don Pedro di Borbone-Due Sicilie e Borbone Orléans, Duca di Calabria, Conte di Caserta, che è quindi l’attuale Capo della Real Casa di Borbone delle Due-Sicilie e Gran Maestro del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.

Attualità dell‘Ordine

Il Sacro Militare l’Ordine Costantiniano di San Giorgio è, con il Sovrano Militare Ordine di Malta, l’unica Religione Militare ad aver sempre conservato,fin dalla fondazione ed integralmente, le caratteristiche istituzionali dell’Ordine della Cavalleria, e ad essere stata ininterrottamente conferita dai Gran Maestri, suoi amministratori perpetui, e mai abolita o sospesa.L’Ordine, riconosciuto dalla Chiesa come „Vera Religione“, è oggi ampio, più che mai vivo internazionalmente, con l’impegno di una fervida vita religiosa e di una instancabile attività di carità e solidarietà verso le persone più bisognose.

Il Gran Magistero, avente sede a Madrid, agisce in tutto il mondo attraverso la Real Deputazione: nei vari Stati in cui l’Ordine è presente, le attività vengono poi coordinate da appositi organismi di governo denominati “Reali Commissioni” In Italia le attività spirituali, culturali e caritative sono coordinate dalla Real Commissione per Italia, presieduta da S.E. il Duca Don Diego de Vargas Machuca, Gentiluono di Sua Santità. La Real Commissione per l’Italia opera inoltre attraverso dodici Delegazioni:Triveneto, Lombardia, Liguria e Piemonte, Marche e Romagna, Toscana, Tuscia e Sabina, Roma e Città del Vaticano, Puglie, Abruzzi e Molise, Napoli e Campania, Sicilia Orientale, Sicilia Occidentale.

La Repubblica Italiana qualifica l’Ordine Costantiniano di San Giorgio tra gli “Ordini non nazionali” e legato alla storicità italiana e pertanto – in attuazione della Legge 3 marzo 1951, n. 178, art. 7- i cittadini italiani possono ottenere, con Decreto del Ministero degli Affari Esteri l’autorizzazione a fare uso nel territorio della Repubblica delle onorificenze costantiniane. Può essere estesa l’autorizzazione anche ai militari mediante l’azione congiunta del Ministero della Difesa.

Roberto Saccarello, Delegato per la Tuscia e Sabina

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