di MARINA CIANFARINI –
CELLERE ( Viterbo) – Nell’ambito dell’emergenza Coronavirus dilaga la solidarietà, che sa fiorire in qualsiasi contesto e nelle forme più variegate. Tra queste manifestazioni di aiuto e vicinanza emergono le “Mascherine per Cellere”, un folto gruppo di sarte facenti parte del piccolo comune della Tuscia Viterbese.
Sono Peppina Battaglioni, Maria Francesca Di Mario, Rossana Morosini, Claudia Pompei, Celina Luciani, Riccarda Cipriani, Giuseppina Catana, Carla Giustiniani, Alessia Onori, Anna Cascianelli, Monica Marghi, Santina Rossetti, Maddalena Mezzabarba, Domenica Battaglioni, Rita Boldraghini, Elena Olimpieri, Federica Caporali, Pina Marini, Rossella e Graziella Olimpieri. Nomi che crescono quotidianamente, una lista che si amplia nel nome dell’altruismo.
Insieme, ciascuna dalla propria abitazione, intente a cucire mascherine per la popolazione. Filamenti e tessuti per dar vita a dispositivi di protezione al momento difficili da reperire sull’intero territorio, da consegnare gratuitamente alle famiglie.
L’operazione richiede tempo ed impegno, non conosce orario e prosegue senza sosta alcuna. Un lavoro di dedizione e generosità che porta alla luce importanti risultati e dona luce ad un periodo storico solcato dalla nebbia.
“Ringrazio di cuore le sarte di Cellere che stanno preparando mascherine artigianali a ritmo incalzante – scrive il sindaco di Cellere, Edoardo Giustiniani -. Vorrei far notare con grande orgoglio il grande gioco di squadra e la maestria che ci stanno mettendo tutte insieme, anche stando ognuno a casa propria, nel realizzare una cosa utile per la nostra comunità, senza alcuna ricompensa e pretesa. Un gesto di solidarietà che mi spinge a dire, anche in questo triste periodo, “Cellere c’è”.
Nel frattempo, è iniziata il 3 aprile la distribuzione, in collaborazione con la locale protezione civile, delle mascherine industriali acquistate dall’amministrazione comunale. “Sono le Kn95 equiparate alle Ffp2. Sarà data una mascherina a famiglia per gli spostamenti estremamente necessari e per fare la spesa alimentare” – conclude il sindaco.
