“C’era una volta Sant’Andrea”, svolta l’iniziativa della scuola Alessandro Volta

di ROSANNA DE MARCHI-

VITERBO- Pomeriggio entusiasmante ieri presso la scuola Alessandro Volta nel quartiere Pilastro. Una scuola che cura molto l’importanza delle tradizioni, i rapporti generazionali, la relazione nonni e nipoti.

Ieri, io, Loretta Bacci, Mario Olimpieri, siamo stati ospiti d’onore in quanto nonni. Un’esperienza meravigliosa. La preside Cristina Baleani ci ha accolto con calore, ha spiegato ai numerosi bambini accompagnati dai loro genitori, quanto fosse importante avere i nonni, che raccontano come era la loro vita un po’ di anni fa.

La maestra Angela, una maestra dolcissima, ci ha fatto visitare la stanza dei ricordi, dove ci sono i banchi di legno, che venivano usati dai bambini del lontano primo Novecento, i registri e libri dell’epoca.

 Il presidente del Centro Sociale Luciano Barozzi filo conduttore  tra la scuola e noi nonni, ha ricordato di quando andava a scuola alle Monachelle, i banchi erano di legno, si scriveva con il pennino.

Don Flavio parroco della chiesa Sacro Cuore, ha spiegato di santa Andrea apostolo di Gesù e pescatore.

Poi ha preso la parola il titolare dell’antica gelateria, che ha spiegato come si fanno i pesci di cioccolata. Il suo racconto ha suscitato tanto interesse nei bambini.

E’ arrivato poi, il momento di noi nonni, che abbiamo raccontato quanto fosse diverso il nostro aspettare l’arrivo di santa Andrea per noi. I soldi in famiglia non erano molti, non avevamo i tanti giocattoli come invece hanno loro.

Cosa trovavamo il mattino del 30 novembre nel piatto messo fuori della finestra? Un piccolissimo pescetto di cioccolata e forse, qualche volta, due mandarinetti. La maggior parte delle famiglie erano disagiate, i soldi non si potevano sprecare, ma noi bambini eravamo contenti, ci bastava quel poco che ci davano, perché per noi era molto.

Abbiamo anche recitato alcune poesie in dialetto.

 Un’ultima cosa, questa di santa Andrea è una tradizione tutta viterbese; nasce per merito di un prete, don Pietro Schiena parroco della chiesa santa Andrea a Pianoscarano. Questo santo uomo, nell’acquasantiera (dopo aver tolto l’acqua benedetta), metteva dei piccoli pesci di cioccolata per il vescovo e i prelati. Poi, per invogliare i ragazzi ad andare in chiesa, li metteva anche per un paio per loro.

Chi arrivava prima, lo prendeva.

 Al termine, io Loretta e Mario, abbiamo distribuito a tutti i bambini i pesci di cioccolata che erano stati sistemati in un grosso cesto. I pesci sono stati offerti dalla pasticceria Garibaldi, Antica Gelateria, pasticceria Casantini. Anche i bambini ci hanno fatto un dono: un bellissimo pesce di carta tutto colorato realizzato da loro, in allegato un foglietto con scritto una frase su ciò che desideravano. Io mi sono commossa quando ho letto il mio, perché c’è scritto che desidera la fine della guerra in Ucraina, poiché, lì, ha i suoi parenti.

Un grazie di cuore da parte di noi nonni e Luciano, presidente del Centro sociale Pilastro, per averci fatto vivere questa bella esperienza, con una richiesta e promessa: arrivederci a presto.

 

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