“Chi dice donna dice dono”, la campagna social di Fidas per incentivare la donazione di sangue e plasma tra le donne”

Su 10 donatori solo 3 solo donne eppure sono le candidate ideali per la donazione di plasma. C’è bisogno di colmare questo divario e la donazione di plasma sembra ‘fatta apposta’ per il sesso femminile: le donne hanno più plasma degli uomini.
Parte oggi la campagna social “#Chidicedonnadicedono” di FIDAS che attraverso i social, vuole evidenziare come la donazione di sangue e plasma rappresenti un elemento di salute collettiva.
Roma, 1° Marzo 2024 – Alla soglia della Giornata Internazionale della Donna 2024 che si celebra ogni 8 marzo, FIDAS (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue) lancia oggi la campagna social #chidicedonnadicedono per rinnovare il proprio impegno nel sensibilizzare le donne e l’opinione pubblica ma anche nel promuovere, a fianco della comunità scientifica e delle persone, la donazione di sangue e plasma. Per tutto il mese di marzo, sulle pagine social della IDAS, verrà spiegata l’importanza della donazione al femminile. Secondo le stime del Centro Nazionale Sangue in Italia solo il 33% di chi dona sangue è donna, mentre nella vicina Spagna questo dato è del 51%”. E anche negli altri paesi europei il numero delle donatrici è largamente superiore rispetto al nostro Paese.
“Alcune sfide non possono essere risolte da soli, la raccolta di sangue e plasma è un impegno collettivo”, spiega Giovanni Musso, presidente FIDAS Nazionale. “La campagna di sensibilizzazione per incentivare la donazione al femminile si inserisce in una serie di iniziative più ampie che FIDAS porta avanti ogni giorno dell’anno. Siamo indietro rispetto al resto d’Europa e dobbiamo correre per
raggiungere gli altri Paesi. E in più dobbiamo colmare questo divario tra uomini e donne. Avere più
sangue e più plasma, ci renderebbe più autosufficienti e porterebbe anche una riduzione di alcune spese
sanitarie. Attualmente l’Indice donazionale in Italia è 1,7 per il sangue, 2 per il plasma se ci spostassimo a 2/3 già recupereremmo una buona fetta di autosufficienza. Per questo motivo FIDAS ritiene fondamentale avviare una campagna che promuova tra le donne la donazione di plasma poiché con il loro gesto possono fare la differenza”.
Alla base del fatto che la donazione di sangue nelle donne è meno diffusa c’è che questa porta via un patrimonio di ferro già più basso a causa delle mestruazioni. Inoltre, non si può sottovalutare quel fattore culturale radicato, ma non scientificamente fondato che vuole le donne, nelle diverse fasi biologiche della propria vita, per lo più non idonee. Quale per esempio è la gravidanza in cui effettivamente non si può donare, oppure situazioni di anemia contingenti durante il ciclo mestruale.
“Nell’età fertile è indubbio che alla donna serva un patrimonio di ferro superiore rispetto agli uomini nche per la gravidanza e l’allattamento. Questa differenza di fisiologia può spiegare dunque la minore tendenza femminile a donare, analizza la prof.ssa Vanessa Agostini, direttrice della Medicina
trasfusionale del Policlinico San Martino di Genova e del Centro Regionale Sangue Liguria. Ma c’è una donazione che sembra indirizzata al sesso femminile, precisa la dr.ssa Agostini, perché le donne hanno più plasma degli uomini. Va sottolineato, inoltre, che la donazione di plasma è strategica per produrre farmaci ed emoderivati. Certo è che, stando alle statistiche, molto probabilmente questo tipo di donazione non viene sufficientemente comunicato e divulgato alle donne. Senza tralasciare l’importanza del messaggio che la donazione è anche un momento di screening e prevenzione. Un gesto civico quindi per gli altri e per sé stesse”.
Per conoscere meglio la donazione di sangue e plasma ci si può rivolgere alle sedi FIDAS presenti
su tutto il territorio nazionale.

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