di REDAZIONE-
VITERBO- Il panorama politico italiano continua a evidenziare una presenza femminile molto limitata tra i sindaci dei capoluoghi di provincia, con una percentuale che si aggira intorno all’8%. Nonostante le recenti elezioni amministrative abbiano portato a un lieve aumento delle donne elette come prime cittadine nelle principali città italiane (da 7 a 9), il numero rimane estremamente esiguo considerando che ci sono in totale 107 capoluoghi di provincia.
È importante notare che nessuna di queste sindache è alla guida di un capoluogo di regione, un aspetto che evidenzia ulteriormente la sotto rappresentanza femminile nelle posizioni di leadership più elevate.
Tra queste poche donne amministratrici, spicca Chiara Frontini, sindaco di Viterbo da poco più di un anno, e la sua elezione come indipendente, senza il supporto dei partiti tradizionali, testimonia il suo notevole successo elettorale. In un’arena politica in cui doveva affrontare sia il centrodestra che il centrosinistra, Frontini ha ottenuto un risultato eccezionale, che rende Viterbo la quinta città più popolosa d’Italia con un Comune guidato da una donna.
Le altre sindache nelle città capoluogo di provincia includono Laura Castelletto di Brescia, Matilde Celentano di Latina, Katia Trasconi di Piacenza, Giovanna Bruno di Andria, Patrizia Manassero di Cuneo, Nicoletta Fabio di Siena, Maria Limardo di Vibo Valentia e Silvia Marchionini di Verbania.
C’è poi Paola Felice di Campobasso, l’unica alla guida di un capoluogo di regione, ma che non è stata eletta direttamente, bensì è subentrata a Roberto Gravina dopo la sua decadenza dopo le elezioni regionali.
Sul fronte politico, il Partito Democratico (Pd) è il partito con il maggior numero di sindache (5), seguito da Forza Italia (2) e Fratelli d’Italia (1). Tuttavia, è evidente la necessità di un maggiore impegno per promuovere la partecipazione delle donne nella politica locale e garantire una rappresentanza più equa nei vertici delle amministrazioni comunali italiane.
