Chiusura del Pozzo San Sisto: Il Verdetto del Tar del Lazio

di REDAZIONE-

VITERBO- Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) del Lazio ha emesso una sentenza riguardante la chiusura del pozzo San Sisto, definendola “un atto dovuto”. La decisione del Tar riguarda il ricorso presentato nel 2019 dalla società Antiche Terme Romane e dall’associazione Le Masse contro la Regione Lazio e la Free time srl, ritenendo “infondato” il ricorso.

Antiche Terme Romane, proprietaria del compendio immobiliare e del pozzo termale San Sisto, insieme all’associazione Le Masse, conduttrice dello stesso, ha contestato la determinazione regionale che ha approvato il progetto di chiusura/ricondizionamento del pozzo San Sisto e l’incremento del prelievo di acqua termale della fonte Paliano a favore della Free time srl.

Il Tar ha respinto il ricorso, sostenendo che l’attività svolta dall’associazione Le Masse era priva di titolo autorizzativo e non rispettava la normativa di sicurezza e polizia mineraria. Inoltre, ha dichiarato che l’approvazione del progetto di chiusura del pozzo San Sisto era un atto dovuto, in conformità con una precedente sentenza del tribunale di Viterbo.

Le contestazioni delle ricorrenti riguardavano anche uno studio commissionato dalla Regione all’Università della Tuscia, che ritenevano fosse un atto di pianificazione senza la necessaria valutazione ambientale strategica. Tuttavia, il Tar ha respinto queste argomentazioni, affermando che lo studio era di natura scientifica e non costituiva un strumento di pianificazione atipico.

Infine, il Tar ha sottolineato che l’incremento della portata di prelievo non equivaleva a una nuova concessione o al suo rinnovo. La sentenza ha confermato la legittimità delle decisioni prese dalla Regione nel contesto della gestione del pozzo San Sisto e delle risorse idrotermali dell’area del Viterbese.

 

 

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