Ciambella (Pd) su rifiuti e fotovoltaico: “Basta con le bugie che il sindaco e la sua maggioranza stanno raccontando”

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- La consigliera comunale del Pd, Luisa Ciambella insieme al presidente di Italia Nostra, Adrian Moss, hanno tenuto questa mattina una conferenza stampa nel cortile di Palazzo dei Priori per fare il punto “sulle bugie che le istituzioni, in particolare Arena con la sua maggioranza, stanno raccontando ai cittadini a partire dai rifiuti”.  Ciambella ha parlato della “farsa della discarica di Monterazzano dello scorso 2 agosto”, in quanto “le date fanno la differenza”.  Presentando, quindi, un articolo di Ciociaria Oggi del 31 luglio 2021, ha letto come la Regione Lazio aveva già fatto l’ordinanza che a tutt’oggi non è scaricabile dal sito della Regione per i problemi di hacheraggio. “Già due giorni prima del 2 agosto si sapeva che i rifiuti di Roma sarebbero andati altrove. Inoltre, i rifiuti di Frosinone, fino al 30 settembre saranno conferiti nella discarica di Viterbo. Già il 31 luglio- incalza Ciambella – avevano questa certezza sulla base dell’ordinanza di Zingaretti. La Saf Colfelice è autorizzata a conferire 140 tonnellate al giorno presso la discarica Ecologica di Viterbo. Prima erano 100 tonnellate al giorno. Ora sono diventate 140″. Ciambella prosegue: “Ho letto una dichiarazione del sindaco Arena che dice di aver avuto rassicurazioni per cui quando la discarica viterbese sarà esaurita ci porteranno fuori i rifiuti senza costi aggiuntivi. Alla Befana ci credono solo i bambini”. Poi la consigliera del Pd parla del “giallo” della capacità residua della discarica viterbese: “Due mesi fa era 165 mila metri cubi, mentre nell’ordinanza si parla di 124.868 metri cubi. Quindi 40 mila metri cubi in meno. Quado finirà questo gioco dell’Oca? Abbiamo bruciato il fatto di essere comune virtuoso e la capacità di avere un’autonomia della discarica di altri 6-7 anni”.  Ciambella si chiede perché vi sia tutta questa omertà sui rifiuti e dà una risposta: “Da una sentenza del Tar del 29 luglio del 2021 la società Risa di Latina ha avuto il suo impianto rotto ed il commissario ad acta ha stabilito di portare i suoi rifiuti a Viterbo, ma siccome c’è un costo, Latina si è opposta. Il piano rifiuti del 2020 stabilisce che in presenza della rilevata carenza impiantistica, si prevede la possibilità di utilizzare impianti di altro Ato, tra cui quello di Ecologia Viterbo. Di fatto è stata così firmata una cambiale in bianco per farci sotterrare dai rifiuti. Il nostro sindaco poteva fare ricorso al Tar, invece, ha fatto la farsa col pennacchio di fronte alla discarica lo scorso 2 agosto. Nel 2020 invece si è votato in Regione per un piano di emergenza rifiuti con Viterbo diventata pattumiera della Regione Lazio. Qui ci sono responsabilità specifiche. Ma le bugie non finiscono qui – prosegue Ciambella – In un’interrogazione da me presentata in consiglio comunale, i primi di giugno dico al sindaco che il 18 aprile è stata ricevuta dalla Regione Lazio una lettera in cui si diceva che sarebbe stata realizzata una piattaforma all’Acquarossa di rifiuti pericolosi e non. Ma nessuno sapeva nulla. La regione chiedeva di verificare se avevano necessità di interrogazioni e verifiche ed avevano 30 giorni di tempo per farlo. Perché non hanno scritto alla Regione? Il termine per rispondere è scaduto il 18 giugno scorso. Arriva anche la seconda lettera della Regione Lazio che dice al Comune che deve pubblicare l’avviso di realizzazione della piattaforma sull’albo pretorio ed anche in questo caso hanno tempo 30 giorni per impugnare l’atto. Ma l’avviso non c’è. E’, quindi, inutile oggi presentare un ordine del giorno penoso in cui si dice che la piattaforma non la vogliamo. Forse è stato deciso a tavolino di trasformare Viterbo da distretto etrusco a distretto di rifiuti. Si parla tanto di termalismo, di turismo lento, quando è di pochi giorni fa il riconoscimento delle terme di Montecatini quale patrimonio universale dell’umanità da parte dell’Unesco. Da noi questo termalismo dove è? C’è il rischio vero che tutto il quadrante nord venga trasformato in una distesa di silicio e pale eoliche. L’impianto dell’Acquarossa ha un costo di 21 milioni di euro. Secondo voi queste società hanno tempo da perdere?”. La consigliera comunale poi illustra un ordine del giorno presentato dalla stessa ieri e che si augura di poter discutere nel corso del prossimo consiglio comunale del 10 agosto, dove elenca su strada Teverina che sfocia su strada Ombrone, gli impianti già autorizzati: bio- digestore  all’Acqua rossa, in territorio contiguo a Ferento e una piattaforma per il trattamento dei rifiuti pericolosi e non per una capacità  di circa 250 mila tonnellate l’arte, quindi, di gran lunga superiore alla necessità della nostra città oltre che del consorzio stesso.  Proseguendo l’elenco troviamo Pian di Giorgio con un impianto fotovoltaico di quasi 100 ettari zona Ferento; realizzazione di una stazione elettrica a Grotte Santo Stefano per la connessione della rete di trasmissione nazionale legata all’impianto fotovoltaico di Pian di Giorgio, stazione alla quale si andranno a collegare altri impianti fotovoltaici e che, una volta autorizzata, farà da calamita per numerosi altri progetti di questo genere; impianto di TMB le Fronaci,  progetto per un ulteriore biodigestore tra Viterbo e Bagnoregio, zona Pratoleva di 500 smc/h; impianto fotovoltaico già autorizzato in località Rinaldone di 73,3 ettari, non lontano dall’Acquarossa; impianto fotovoltaico con iter autorizzatorio aperto per un impianto fotovoltaico nelle località di Spessa e Pozzitella, tra Viterbo e Montefiascone, di circa 60 ettari. Infine, quattro pale eoliche tra Viterbo, Bagnoregio e Montefiascone di cui una già autorizzata dalla Provincia di Viterbo a cui il sindaco di Bagnoregio si è dovuto opporre ricorrendo al Tar non ottenendo la sospensiva lo scorso 4 agosto. Sempre nel comune di Viterbo sono stati autorizzati i seguenti impianti di fotovoltaici nell’ultimo anno e mezzo: Cipollaretta (101 ettari), Petrignella (17,5 ettari), San Cataldo (8,53 ettari).

Nell’ordine del giorno, quindi, Ciambella impegna il sindaco e la giunta a redigere insieme alla Provincia di Viterbo per collazionare una mappatura di tutte le istanze e gli iter in corso relativi alla realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e impianti per il trattamento dei rifiuti sul territorio comunale e provinciale; a prendere contatti con la Regione Lazio per poter avere tutte le informazioni utili dal tavolo tecnico sulla moratoria approvata dal consiglio regionale del Lazio; a opporsi ad ogni modo alla realizzazione della piattaforma dei rifiuti in zona Acquarossa e comunque a votare no alle conferenze dei servizi della piattaforma per il trattamento dei rifiuti e dei biodigestori ed a chiedere la valutazione cumulativa degli impianti. Infine chiede di opporsi al procedimento per l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio attivato dalla Provincia di Viterbo su richiesta della Regione Lazio per la posa del cavidotto di media ed alta tensione e per le aree destinate alle opere di connessione necessari per il collegamento dell’impianto fotovoltaico di Pian di Giorgio alla rete elettrica nazionale, procedimento che interessa oltre che i privati anche alcuni terreni del comune di Viterbo  e la cui data per opporsi scade il 17 agosto. Infine, ad attivare ogni possibile azione giuridica per fermare i rifiuti da Roma e dalle altre province al fine di conservare la parte residua della nostra discarica ed attivarsi per trovare una soluzione definitiva per il dopo saturazione della discarica di Monterazzano, per non portare i rifiuti fuori regione e quindi non far lievitare i costi della Tari.

Ha preso, quindi, la parola Adrian Moss, che ha detto sulla moratoria della Regione Lazio: “Questa moratoria blocca per 8 mesi gli impianti fotovoltaici in attesa di definizione delle zone idonee e non idonee. Il suolo è una risorsa non rinnovabile. Ci troviamo con questi impianti industriali da fonti rinnovabili che compromettono risorse non rinnovabili. Il Mibact è l’ente preposto a pronunciarsi sulla validità di un impianto o meno”. Inoltre Moss sottolinea come la VIA vada fatta sul cumulo dei progetti. “Si tratta – ha evidenziato- di oltre 50 impianti fotovoltaici, più abbiamo i rifiuti, le scorie nucleari, si tratta di un cumulo senza precedenti che deve essere valutato insieme”. Sulla transizione ecologica poi dice: “Transizione ecologica significa ridurre l’impatto dell’uomo sull’ambiente, sul suolo, sulla biodiversità. Una vera transizione ecologica potrebbe essere ridurre la C02 e la cattura della C02 atmosferica. Nella Tuscia ci sono molte possibilità di Carbon Capture, come l’utilizzo della canapa. Un’altra strategia è l’edilizia low carbon, sfruttando i borghi, i casali già esistenti, utilizzando il legno, la pietra. Poi c’è la possibilità del fotovoltaico integrato, come la filiera corta. Gli agricoltori sono gli eroi della Tuscia. Vanno aiutati a creare una agricoltura più sostenibile e meno impattante. L’industrializzazione del paesaggio etrusco non è transizione ecologica”.

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