Cisl di Viterbo: “Cominciamo ad occuparci in modo serio del futuro, iniziando da una riforma degli ammortizzatori sociali e dai progetti per lo sviluppo”

VITERBO – Riceviamo dal segretario da Fortunato Mannino, segretario della Ust Cisl Viterbo e pubblichiamo: “Nel mese di agosto dello scorso anno, durante il Meeting di Rimini, il Presidente del Consiglio Draghi affermò che ai giovani non servono sussidi ma formazione, che il nostro Paese ha bisogno di ricerca, investimenti e innovazione: sono queste le armi per affrontare le sfide del futuro in modo concreto e a lungo termine.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a governi dalla scarsissima lungimiranza che hanno dirottato risorse solo per un immediato ritorno politico; non si è pensato alla preparazione dei giovani: e sono proprio loro a pagare queste scelte scriteriate. La Cisl di Viterbo, partendo da queste semplici considerazioni, e conoscendo le difficoltà del nostro territorio, le crisi che lo hanno attraversato negli ultimi anni, vuole offrire spunti che possano essere utili a chi ha l’onore e l’onere delle scelte.

La vocazione agricola della Tuscia va valorizzata iniziando da scuole che siano orientate ad una agricoltura 4.0, sostenibile, biologica, green e che sia prolifica di brand vincenti e di qualità. Un turismo attento, non solo ai visitatori ma anche agli abitanti dei luoghi, difensori e promotori allo stesso tempo della propria storia, cultura, arte. Promuovere e diffondere i nostri luoghi, le nostre bellezze paesaggistiche, architettoniche, archeologiche e enogastronomiche. Potenziare in modo attento e non invasivo le strutture ricettive e di ristorazione, piste ciclabili, percorsi e sentieri. Analizzare i progetti realizzati e il loro impatto; valutare il gradimento e i risultati ottenuti.

I giovani, ovviamente, devono essere al centro di questa visione. Solo loro hanno l’energia necessaria. Noi dobbiamo aiutarli. Finora non lo abbiamo fatto: siamo stati miopi. Oltre che sui giovani, il nostro Paese ha bisogno di puntare anche sulle donne, anche loro colpite dalle crisi economiche, compresa quest’ultima legata alla pandemia. Il nostro Paese è agli ultimi posti fra i paesi avanzati nell’uguaglianza fra generi nei posti di lavoro: sono le meno pagate e pochissime hanno ruoli di vertice. Inoltre, in un Paese dalla bassa natalità come il nostro, l’arrivo di un bambino in famiglia, nella quasi totalità delle volte, porterà la donna a ridurre il suo orario lavorativo se non a lasciare il posto di lavoro. Per questo, la Cisl chiede anche nuove norme e incentivi per riportare il tasso di natalità ad un livello adeguato ad un Paese come il nostro.

Non vogliamo di nuovo tornare sulla “Piattaforma per il rilancio del territorio” presentata dalla Cisl di Viterbo, insieme a Cgil e Uil, alle associazioni datoriali, al Comune, alla Provincia, alla Camera di Commercio e all’Università della Tuscia, ma in quel documento sono esposte molte idee, oltre a quelle già qui accennate, che ci permetterebbero di guardare il futuro con più serenità. L’emergenza attuale legata alla pandemia richiede sussidi, non possiamo non ammetterlo: il 31 marzo, se non verranno prolungati la cassa integrazione Covid e il divieto di licenziamento, solo nel nostro territorio avremo circa 8 mila nuovi disoccupati. Non possiamo non rinnovare i sussidi ma cominciamo ad occuparci in modo serio del futuro, iniziando da una riforma degli ammortizzatori sociali e dai progetti per lo sviluppo.

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